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Come si vota? Guida su come votare al Referendum dell’8 e 9 giugno 2025

Tutto quello che c'è da sapere sul voto del Referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno 2025: guida pratica, dettagli sui 5 quesiti e schede fac-simile.

Ecco la guida per capire come si vota domenica 8-9 giugno 2025 per l referendari abrogativi relativi a lavoro e cittadinanza. Si può votare domenica dalle ore 7 alle ore 23 e lunedì dalle ore 7 alle ore 15. 

Quando si vota?

Per i referendum si vota domenica 8 giugno dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00. La consultazione è valida solo se viene raggiunto il quorum; tra le opzioni previste dalla Costituzione figura anche l’astensione.

Tessera elettorale Referendum domenica 8 giugno e lunedì 9 giugno
Per i Referendum si vota domenica 8 giugno dalle 700 alle 2300 e lunedì 9 giugno dalle 700 alle 1500

Nelle stesse date e orari, saranno chiamati alle urne anche i Comuni che sono andati al ballottaggio, dopo il primo turno che si è svolto il 25 e 26 maggio.

Per che cosa si vota?

Domenica e lunedì gli italiani sono chiamati alle urne per esprimersi su cinque referendum abrogativi. Trattandosi di consultazioni che mirano a cancellare, in tutto o in parte, norme esistenti, la vittoria del “Sì” comporterebbe l’abrogazione delle leggi indicate nei quesiti, mentre il “No” ne confermerebbe la validità. Perché l’esito sia considerato valido, è necessario il raggiungimento del quorum: almeno il 50% degli aventi diritto al voto dovrà recarsi alle urne.

Ecco i cinque quesiti nel dettaglio:

  • Quesito 1: nella scheda verde si propone l’abrogazione del contratto a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act nel 2015, eliminando una delle riforme più significative del mercato del lavoro degli ultimi anni.
  • Quesito 2: nella scheda arancione si mira a eliminare il tetto massimo all’indennità per i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese, lasciando al giudice maggiore discrezionalità.
  • Quesito 3: nella scheda grigia si intende abrogare le norme che consentono l’assunzione a tempo determinato senza indicare una causale per i primi 12 mesi, rendendo più rigida la disciplina del lavoro precario.
  • Quesito 4: la scheda rosa riguarda la sicurezza sul lavoro: si vuole rendere possibile per i lavoratori in subappalto infortunati chiedere un risarcimento anche all’azienda committente, non solo al datore di lavoro diretto.
  • Quesito 5: la scheda gialla propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana.
Fac-simile scheda verde Quesito 1 Referendum 2025
Fac simile scheda verde Quesito 1
Fac-simile scheda arancione Quesito 2 Referendum 2025
Fac simile scheda arancione Quesito 2
Fac-simile scheda grigia Quesito 3 Referendum 2025
Fac simile scheda grigia Quesito 3
Fac-simile scheda rosa Quesito 4 Referendum 2025
Fac simile scheda rosa Quesito 4
Fac-simile scheda giallo Quesito 5 Referendum 2025
Fac simile scheda giallo Quesito 5

Come si vota al Referendum 2025?

Gli elettori chiamati alle urne per il referendum dell’8 e 9 giugno hanno diverse possibilità di partecipazione, con effetti diversi sul raggiungimento del quorum, fissato al 50% degli aventi diritto.

  • Non andare a votare significa astenersi completamente e non contribuisce al quorum.
  • Ritirare tutte le schede e votare – sia esprimendo “sì”, “no” o annullando le schede – vale come presenza e quindi contribuisce al quorum.
  • Ritirare solo alcune schede e rifiutarne altre: il votante conta per il quorum solo per i quesiti relativi alle schede effettivamente ritirate.
  • Presentarsi al seggio ma rifiutare tutte le schede: in questo caso l’elettore non viene considerato ai fini del quorum.
  • Ritirare una o più schede ma restituirle senza votarle: le schede sono annullate, ma l’elettore è conteggiato come votante, quindi contribuisce al quorum con un voto “annullato volontariamente”.

Chi può votare?

Sono ammessi al voto tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto i 18 anni al 25 settembre e che godano dei diritti civili e politici. Gli italiani residenti all’estero, che non hanno optato per il voto in Italia, votano per corrispondenza, esprimendo il loro voto su schede che vengono recapitate al loro indirizzo di residenza all’estero.

Cosa serve per votare?

Bisogna recarsi a votare con un documento di identità:

  • carta d’identità, anche se scaduta,
  • patente di guida, anche se scaduta,
  • altro documento rilasciato dalla pubblica amministrazione, se con foto,
  • tessera nazionale ufficiali in congedo, convalidata da un Comando militare, se con foto,
  • tesserino ordine professionale, se con foto,
  • ricevuta richiesta della Carta d’Identità elettronica(CIE), che contiene la foto e i dati anagrafici
Maggiorenni al voto
Tutti coloro che hanno compiuto 18 anni sono ammessi al voto

Per votare è obbligatorio presentare la Tessera Elettorale. Se non la si possiede o non ci sono più spazi per i timbri, va richiesta una nuova presso l’Ufficio Elettorale del proprio Comune.

Gli uffici sono aperti con orario continuato nei giorni di venerdì 6 giugno (9:00-18:00), sabato 7 giugno (9:00-18:00), domenica 8 giugno (7:00-23:00) e lunedì 9 giugno (7:00-15:00). Negli altri giorni l’apertura è dal lunedì al venerdì, 8:30-13:00, con aperture pomeridiane lunedì e mercoledì dalle 14:45 alle 17:00.

Come si vota in ospedale?

Chi si trova ricoverato in ospedale o in una casa di cura ha comunque la possibilità di esercitare il diritto di voto direttamente nel luogo in cui si trova. Per farlo, deve presentare al Sindaco del proprio comune di residenza una dichiarazione in cui esprime la volontà di votare lì, accompagnata da un’attestazione del direttore sanitario che confermi il ricovero. Questa richiesta va inviata tramite il direttore amministrativo o il segretario della struttura entro tre giorni prima del voto.

Per quanto riguarda gli elettori con disabilità, solo chi ha una difficoltà che impedisce di votare in modo autonomo può essere accompagnato da un’altra persona all’interno della cabina elettorale. Si tratta, per esempio, dei non vedenti, degli amputati delle mani o di chi soffre di paralisi o altre condizioni simili. Per poter votare con assistenza, è necessario che sul documento elettorale sia riportato un codice specifico, oppure che venga presentata una certificazione medica che attesti questa necessità. È importante sottolineare che l’assistenza è concessa solo se la disabilità riguarda la capacità fisica di esprimere il voto, mentre difficoltà psichiche senza un impatto pratico sul gesto del voto non danno diritto a questa agevolazione. Infine, un accompagnatore può assistere soltanto un elettore.

Telefono e voto sbagliato in cabina

Prima del voto il telefono cellulare deve essere consegnato ai membri del seggio prima di entrare in cabina elettorale; chi non rispetta questa regola rischia sanzioni. Se invece un elettore si accorge di aver sbagliato nel voto, può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda e votare di nuovo. La scheda errata verrà annullata e sostituita con una nuova.

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