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La Cina punta al boro dall’acqua di mare: combustibile per armi ipersoniche 

La Cina cerca l'autonomia strategica attraverso l'estrazione del boro dall'acqua di mare, un elemento critico per il combustibile solido dei motori scramjet delle armi ipersoniche e per l'industria 4.0.

La Cina cerca la supremazia tecnologica mondiale anche attraverso l’estrazione del boro dall’acqua di mare: combustibile per armi ipersoniche. Ispirato dalla ricerca su una “nuova tecnologia sostenibile”, un team orientale progetta un singolo e potente sistema per arrivare a quell’obiettivo, dice il South China Morning Post. Un combustibile solido per i motori scramjet che alimentano le armi ipersoniche cinesi di nuova generazione. La capacità di ottenere una fornitura interna di un materiale così critico ha implicazioni profonde per l’autonomia strategica del Dragone.

Combustibile per armi ipersoniche: a cosa aspira la scienza in Cina

Scienziati della Northwest A&F University in Cina hanno sviluppato una tecnologia innovativa per estrarre e raccogliere il boro dall’acqua di mare. Il boro è un elemento leggero utilizzato come combustibile solido nei motori scramjet su alcune armi ipersoniche cinesi avanzate. I magneti in terre rare al neodimio-ferro-boro – utilizzati estesamente in applicazioni industriali e militari – hanno attirato particolare attenzione a causa delle continue tensioni commerciali sui minerali critici: non si basano solo sul neodimio e sul ferro, ma richiedono anche il boro durante la produzione, rendendo l’accesso a tutti e tre gli elementi strategicamente importante nelle catene di approvvigionamento globali.

Problema: Cina senza boro

La Cina ha la più alta domanda di boro a livello mondiale ma non è un produttore importante. La Turchia e gli Stati Uniti insieme producono la maggior parte dei minerali di boro del mondo. Questa dipendenza da fonti esterne, specialmente da Paesi con cui le tensioni commerciali e geopolitiche sono in costante aumento, ha spinto il governo e i centri di ricerca cinesi a cercare soluzioni radicali per la sicurezza mineraria. In un’epoca in cui i minerali critici sono sempre più utilizzati come leva nelle controversie internazionali, garantire l’accesso ininterrotto al boro è diventato un imperativo nazionale. L’acqua di mare contiene tracce di boro, che la tradizionale tecnologia di desalinizzazione a osmosi inversa non è in grado di rimuovere e può persino concentrare. Il consumo a lungo termine di acqua purificata contenente boro è dannoso per la salute umana.

Il Boro: un materiale multifunzionale

Il boro si distingue in questo campo per le sue proprietà uniche. Utilizzato come combustibile solido, è eccezionalmente leggero e vanta una densità energetica volumetrica notevolmente superiore rispetto ai combustibili idrocarburici tradizionali. Questa caratteristica lo rende ideale per ottimizzare il rapporto spinta-peso, consentendo ai missili ipersonici di raggiungere le velocità e le gittate necessarie per eludere i sistemi di difesa missilistica esistenti. Un salto qualitativo nell’efficienza del combustibile al boro è quindi direttamente collegato a un rafforzamento delle capacità militari strategiche.

Il boro si presenta anche in contesti completamente civili e quotidiani. Ad esempio, è l’Acido Borico (un suo composto) a conferire le proprietà antisettiche e lenitive al familiare Borotalco, dimostrando come lo stesso elemento chimico possa spaziare dal cuore della guerra tecnologica avanzata all’uso più intimo e domestico. Questa vasta gamma di applicazioni, che va dalla potenza militare alla sicurezza sanitaria, consolida il boro come uno dei minerali critici più versatili e indispensabili del ventunesimo secolo.

Il tris di applicazioni del boro

Parallelamente all’ambito militare, come già accennato, il boro è indispensabile per la produzione di magneti in terre rare. Questi magneti sono fondamentali per l’industria 4.0 in tre settori:

  1. Automotive: motori elettrici delle vetture.
  2. Difesa: sistemi radar, sensori, attuatori di precisione e sistemi di guida.
  3. Tecnologia Domestica: altoparlanti, hard disk e smartphone.

Boro e autonomia strategica

La ricerca cinese sull’estrazione del boro dall’acqua di mare non è solo un progresso nel campo della “tecnologia sostenibile”, ma rappresenta un’iniziativa di profonda rilevanza strategica e militare. Affrontando la sua dipendenza dalle forniture estere (in particolare Turchia e USA), la Cina mira a consolidare la sua autonomia nazionale per un elemento critico.

Garantire l’accesso interno al boro ha un duplice impatto:

  1. Militare: potenziamento diretto delle armi ipersoniche attraverso combustibili solidi ad alta efficienza per i motori scramjet.
  2. Industriale: sostegno vitale per l’espansione dell’Industria 4.0 (magneti per veicoli elettrici e tecnologia di difesa) in un’epoca di crescenti tensioni sulle catene di approvvigionamento di minerali critici.

In sostanza, questa mossa mira a trasformare un punto debole geostrategico in un vantaggio competitivo, riaffermando l’impegno della Cina verso la supremazia tecnologica e la sicurezza mineraria in un panorama globale sempre più conteso.

Redazione

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