Auto elettrica cinese: per Jim Farley, CEO Ford, il Dragone è troppo forte
La situazione di Ford in Cina può essere definita una vera e propria battaglia per la sopravvivenza, ma per Jym Farley, CEO del Gruppo USA, il Dragone è troppo forte

Come fare concorrenza all’auto elettrica cinese nel Paese della Grande Muraglia? Difficilissimo. La situazione di Ford in Cina può essere definita una vera e propria battaglia per la sopravvivenza, ma per Jym Farley, CEO del Gruppo USA, il Dragone è troppo forte.
Auto elettrica, inferiorità rispetto alla magnificenza della Cina
Il CEO parla di inferiorità. Non è un’iperbole, ma una cruda realtà che emerge dall’analisi di diversi fattori, soprattutto nel cruciale settore dei veicoli elettrici (EV). Non si tratta solo di quote di mercato, ma di un divario tecnologico, strategico ed economico che Ford sta cercando disperatamente di colmare. Il vero fulcro dell’inferiorità di Ford risiede nella rivoluzione tecnologica e innovativa guidata dalle aziende cinesi.
I sistemi di infotainment cinesi sono spesso all’avanguardia, con schermi più grandi, interfacce utente intuitive e una fluidità che rivaleggia con i migliori smartphone. Non si tratta solo di grafica, ma di un’architettura software-hardware pensata per una piena integrazione con l’ecosistema digitale del consumatore cinese (applicazioni di messaggistica, pagamenti mobili, servizi di navigazione iper-connessi).
Molti veicoli cinesi integrano assistenti vocali basati su intelligenza artificiale che vanno ben oltre i semplici comandi. Possono gestire funzioni complesse del veicolo, offrire raccomandazioni personalizzate (ad esempio, ristoranti o percorsi in base alle preferenze dell’utente), e persino avere personalità distintive che interagiscono in modo più naturale con il conducente e i passeggeri.
Tecnologia ai massimi livelli
Il riconoscimento facciale, citato da Farley, è un esempio lampante. Permette al veicolo di identificare il conducente e caricare automaticamente le sue impostazioni preferite per sedile, specchietti, climatizzazione, playlist musicali e persino stile di guida. Questo crea un’esperienza utente estremamente personalizzata e quasi “predittiva”.
I produttori cinesi sono maestri negli aggiornamenti OTA, che non si limitano a correggere bug, ma introducono regolarmente nuove funzionalità, miglioramenti delle prestazioni e persino modifiche all’interfaccia utente, mantenendo il veicolo sempre “fresco” e aggiornato. Ford sta cercando di emulare questo approccio con il software “BlueCruise”, ma è ancora indietro.
Molte aziende cinesi, specialmente le nuove start-up EV, hanno costruito o acquisito capacità significative lungo l’intera catena del valore, dalla produzione di batterie (CATL, BYD) ai semiconduttori, fino allo sviluppo del software. Questo controllo consente loro di ridurre i costi, accelerare lo sviluppo e avere maggiore resilienza.
Producendo per il più grande mercato automobilistico mondiale, raggiungono economie di scala immense che si traducono in costi unitari più bassi.
Nonostante l’aumento dei salari, i costi del lavoro in Cina rimangono generalmente più bassi rispetto ai Paesi occidentali, contribuendo a mantenere bassi i prezzi finali dei veicoli.
Cina superstar
Non è più il tempo dei “prodotti cinesi scadenti”. La qualità costruttiva, i materiali degli interni e la cura dei dettagli nei veicoli cinesi sono migliorati esponenzialmente, raggiungendo spesso o superando gli standard occidentali, ma a un prezzo molto più aggressivo.
I produttori cinesi sono incredibilmente agili nel rispondere alle mutevoli richieste dei consumatori e alle nuove tendenze. Possono ideare, sviluppare e lanciare un nuovo modello o una nuova funzionalità in tempi che sembrano impossibili per le case automobilistiche tradizionali occidentali, che sono spesso vincolate da processi più lunghi e burocratici.
Ford in difficoltà
Il declino delle vendite di Ford in Cina non è un incidente, ma una tendenza strutturale. Mentre i marchi locali e persino concorrenti come Tesla registrano crescite significative, Ford perde terreno costantemente. Questo non solo riduce la quota di mercato, ma erode anche la sua rilevanza e il riconoscimento del marchio presso i consumatori locali. Il mercato cinese è un vero “campo di battaglia”. Ci sono centinaia di marchi automobilistici, con decine di nuovi entranti nel segmento EV. Ogni mese vengono lanciati nuovi modelli, spesso con caratteristiche all’avanguardia a prezzi competitivi. Ford si trova a combattere non solo contro giganti affermati come BYD, Geely e SAIC, ma anche contro agili startup come Nio, XPeng e Li Auto, che si concentrano esclusivamente sull’innovazione EV.
I dazi punitivi imposti dalla Cina sulle auto di produzione americana (in alcuni casi fino al 150%) rendono i veicoli Ford importati (come il F-150 Raptor o la Mustang) economicamente non sostenibili per il consumatore cinese. Questo limita la capacità di Ford di offrire la sua gamma completa e iconica di veicoli.
La Cina detiene una posizione quasi monopolistica nell’estrazione e lavorazione delle terre rare, essenziali per i magneti dei motori elettrici e altre tecnologie. Questo le conferisce un enorme potere negoziale e, in caso di tensioni geopolitiche, la capacità di limitare le forniture, come già accaduto.
Strategia Ford
- Prodotti “Made for China”: Sviluppare e produrre veicoli elettrici specificamente progettati per i gusti, le esigenze e le infrastrutture dei consumatori cinesi, invece di adattare modelli globali. Questo include interfacce utente localizzate, funzionalità di connettività specifiche e partnership con fornitori locali per abbassare i costi e accelerare lo sviluppo.
- Beneficiare degli Incentivi Locali: La produzione locale consente a Ford di accedere agli incentivi governativi cinesi per i veicoli elettrici, che sono fondamentali per mantenere i prezzi competitivi.
- Ford ha capito che la corsa al 100% elettrico è incredibilmente costosa e rischiosa in un mercato così competitivo come la Cina, dove i margini sono sottilissimi. I modelli ibridi offrono una transizione più graduale, costi di sviluppo inferiori e un’attrattiva per una fascia di consumatori che potrebbero non essere ancora pronti per il full-EV o che preferiscono la flessibilità dell’ibrido.
- Con la guerra dei prezzi nel segmento EV in corso in Cina, gli ibridi possono offrire un punto d’ingresso più accessibile per i consumatori, consentendo a Ford di mantenere una presenza nel mercato senza dover sacrificare troppo sui margini in un contesto di estrema pressione sui prezzi degli EV puri.
- Farley ha chiarito che Ford non solo competerà, ma imparerà dalla Cina. Non si tratta di copiare, ma di studiare a fondo le innovazioni cinesi in termini di design, tecnologia, user experience e processi produttivi. Questo “benchmarking” aggressivo è cruciale per capire cosa funziona in un mercato così dinamico e per integrare le migliori pratiche nei prodotti globali di Ford.
- Ford sta cercando di stringere partnership più profonde con aziende tecnologiche cinesi per lo sviluppo di software, AI e connettività, riconoscendo che i fornitori locali sono spesso più avanti in questi campi.