Torneo ATP Masters 1000 di Roma – Il cielo azzurro di Cecchinato

Passa Musetti, si fermano Foglini e Arnaldi

Roma, 14 maggio 2023 – Smette di piovere ed il cielo degli Internazionali di Tennis d’Italia si tinge immediatamente di azzurro.

MARCO CECCHINATO
Merito principale di Marco Cecchinato che nel secondo turno del Torneo ATP Masters 1000 di Roma cancella, con un doppio 6-2, dal tabellone principale Roberto Bautista Agut, stella del ricco firmamento spagnolo di racchette guidato dal fenomeno Carlos Alcaraz. Il Tennista siciliano aveva perso i due precedenti contro il trentacinquenne valenciano, attualmente numero 25 al mondo, ed a Roma testa di Serie,
Marco ha Roma ha sfoderato una prestazione degna del periodo che lo ha portato alla semifinale del Roland Garro e rassicurante verso ogni prospettiva.
A 31 anni ha raggiunto il massimo della maturità e messo a punto con il suo coach Massimo Sartori tutto ciò che doveva e poteva essere sistemato sia dal punto di vista tecnico che fisico e mentale.
Forte dei precedenti favorevoli, Bautista ha subito messo sotto torchio,il punto debole del tennista palermitano, il rovescio, male controllato, proprio come quello di Matteo Berrettini.
Da come si era messo il match sembrava che la musica non fosse cambiata, perché il primo errore subito di Cecchinato, è stato proprio in un palleggio di rovescio!
Marco non ha battuto ciglio ed ha proseguito tranquillamente negli scambi tanto da vincere il game e poi immediatamente strappare il servizio allo spagnolo portandosi sul 2-0. Quindi, sul doppio 6-2 che gli ha spalancato le porte del terzo turno.
Dunque , Cecchinato ha risolto il problema del rovescio; quello che ha frenato la sua l’ascesa che attualmente lo colloca al numero 83 del mondo nonostante le sue enormi potenzialità.
Oggi ha fare i conti con il nuovo Cecchinato è stato il malcapitato Bautista; presto capiterà ad altri – vuoi ai prossimi turni romani, vuoi, altrove, in seguito.
Cecchinato dispone, infatti, di tutti i numeri occorrenti: servizio adeguato, fendenti diritti micidiali per potenza ed angolatura, tutto il repertorio partendo dalle palle corte e dai recuperi quando necessari,
Soprattutto non resta ad aspettare che l’avversario sbagli, ma senza paura aggredisce ed attacca quando ne vede l’opportunità. Cioè cerca ed è in grado, di prendersi il controllo della situazione. Ha maturato una testa vincente. Ad accorgersene per primo è stato uno spagnolo Bautista che pur nelle graduatorie lo sopravanzava di 62 posizioni (21 contro 83).

FOGNINI PERDE CONTRO RUNE
Non ha maturato una testa vincente stabile, invece, Fabio Fognini che, apparso scintillante nel match vinto contro sir Andy Murray, si pensava risorto in maniera definitiva, tornato ai fulgori di Montecarlo. In grado di dare persino una lezione al protervo ventenne danese Holger Rune giunto alla settima posizione nel ranking, contro il rango 130 attribuito al ligure (per aver giocato poco).
Invece alla resa dei conti Fognini è rimasto in balia di Rune dalla prima all’ultima palla, perdendo solo per 4-6, 2-6 perché, una volta assicuratosi il netto vantaggio in ciascun set, il danese, come è suo stile , ha preso a a polemizzare con il pubblico che lo contestava, lasciando che Fognini mettesse a segno qualche punto.
Comunque il match ha dimostrato , che tecnicamente e fisicamente il danese Holger Rune possiede tutti i mezzi per diventare, al più presto, a 20 anni, (la metà, quasi di Fognini) il nuovo Numero uno,

PASSA MUSETTI E ARNALDI INVENTA LA PALLA CORTA
Quanto al cielo azzurro del Foro Italico, prima del tramonto roseo si è giocato l’incredibile derby tutto italiano fra i due enfant prodige Lorenzo Musetti, 21 anni, e Matteo Arnaldi, 22. In palio l’accesso al terzo turno degli Internazionali. Musetti, un anno più giovane ma ormai un veterano nel gran Circo del tennis tanto da essere testa di Serie numero 18 a Roma, si è imposto chiaramente 6-4, 6-4 per la maggior esperienza agonistica.

Arnaldi ha stupefatto tutti i presenti per il ricorso all’uso costante strategico della palla corta, della smorzata o “drop shot”. Una giocata che normalmente viene fatta in rare occasioni durante una partita, che invece il ragazzo di San Remo usa con molta maggior frequenza, scompaginando non poco l’avversario. Molti punti degli otto game vinti da Arnaldi sono giunti in seguito a palle corte ed al gioco sotto rete con effetti anche spettacolari, anche quattro volte nello stesso game.
Al terzo turno , comunque, arriva il carrarese Musetti con ampie prospettive di ulteriori risultati positivi.

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