Politica

Depositata mozione di sfiducia contro Poletti

Poletti ministroIn Senato a firma Si, M5S, Lega e alcuni senatori Gruppo Misto
Roma, 21 dicembre 2016 –   Con un comunicato stampa, la Sinistra Italiana ha reso noto che   questa mattina è stata depositata al Senato una mozione di sfiducia nel confronti del ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Firmatari, senatori appartenenti oltre che alla Sinistra Italiana, al M5S, alla Lega e alcuni del Gruppo Misto.
La motivazione in relazione alle  parole del ministro Poletti di alcuni giorni fa sul numero crescente di giovani che vanno all’estero. ‘Fuga di 100mila giovani? Bene, conosco gente che è andata via e sicuramente il Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi. I 60 milioni che restano non sono tutti dei ‘pistola’…’, dice. Poi si scusa, ‘mi sono espresso male’. 
Il Ministro – si legge nella mozione – “ha nelle ultime settimane dato riprova di un comportamento totalmente inadeguato al suo ruolo, esprimendosi in più di un’occasione con un linguaggio discutibile e opinioni del tutto inaccettabili”. In particolare – si legge nella nota di Sinistra Italiana – la mozione di sfiducia ricorda la dichiarazione “inaccettabile e che compromette la libertà di voto dei cittadini” del Ministro Poletti sulla possibilità di evitare il referendum sul Jobs Act grazie allo scioglimento delle Camere e alla convocazione delle elezioni politiche, e le “affermazioni gravissime” dello stesso Ministro sui giovani italiani costretti a cercare lavoro all’estero.
Certamente il Ministro avrà ragione tanto è vero che il figlio Manuel non ha bisogno di recarsi all’estero per vivere.
Non è che forse perchè, come riporta Huffington Post del 21 dicembre a firma di Claudio Paudice, per il suo settimanale romagnolo “Setteserequi”, cooperativa,  nel 2015 ha percepito 190.888,48 euro di contributi editoria,   nel 2014 la somma è stata di 197.013,74 euro e nel 2013 era di 133.697,24 euro, cioè quasi 500.000 euro di contributi in tre anni?
E questo, ci richiama ai figli della Ministro Fornero, in compagnia dei figli di numerosi altri ex  ministri della repubblica, ben elencati nell’articolo “Quei figli dei ministri «poco schizzinosi»” del 24 ottobre 2012, a firma di Paolo Bracalini e, unico, pubblicato su “Il Giornale.it”.
Sia ben chiaro, non è che il figlio di una personalità se ha i titoli  non possa avere incarichi, sarebbe assurdo solo pensarlo, però che faccia – almeno apparentemente – un minimo di gavetta come tutti, sembrerebbe la cosa più logica e umana!

 

 

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