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Tennis ATP Masters 1000 Internazionali d’Italia – Bravo Sinner ma avanza Tsitsipas Sinner perde 7-6, 6-3

Sinner perde 7-6, 6-3

Roma,13 maggio 2022 – Il cammino di Jannik Sinner all’ATP Masters 1000 Internazionali d’Italia si ferma ai quarti di finale .
Il greco 23enne Stefanos Tsitsipas, Numero 5 al mondo, lo ha infatti superato 7-6, 6-3 al termine di una partita che passa agli annali per svariate ragioni.

UNA PARTITA ETERNA
Prima di tutto la durata del primo set. Da solo, un’ora e mezza senza contare il seguito.
Non risulta esistano statistiche valide attorno alla durata di un singolo set in una partita ufficiale in ambito professionistico.
Al massimo si possono trovare dati sulla durate delle intere partite a seconda dei set previsti che possono essere 5 nell’ambito dei 4 Tornei Slam o di Coppa Davis; oppure 3 come nei Tornei Masters ATP come quello romano.
Ma occorre fermarsi lì.
Inoltre, è assai discutibile fare graduatorie e confronti in una materia soggetta a variabili, come le varie interruzioni, quali: meteo, infortuni disordini sugli spalti od anche malori come oggi al Foro Italico.
Ciò premesso , non si può ignorare quel qualcosa di inusitato accaduto nel match fra Sinner e Tsitsipas per una valutazione corretta degli accadimenti.

GIOCHI DURATI QUANTO SET
È assai difficile e raro fra chi ha assistito al match, ricordare un primo set così equilibrato e lungo, con ogni game durato mediamente oltre dieci minuti, senza alcuna perdita di tempo.
I due primi game che hanno visto il greco mantenere il proprio servizio e l’altoatesino perdere il proprio sul filo di lana, sono durati 24 minuti.
Altri 10 occorrono a Tsitsipas per difendere il suo secondo servizio dalle corte che gli riserva l’ex sciatore di San Candido per contrastare le discese a rete aggressive del greco.

LE RIMONTE DI SINNER
La rimonta a base di Aces e prime palle da parte di Sinner da 0-3 a 3-3; e quindi al 6-6 necessita di altri 28 minuti.
Si arriva così al tie- break con il pubblico a bocca aperta per l’impresa di due ragazzi: uno Tsitsipas (greco di madre tennista russa) l’altro Sinner italiano di 20 anni.
Tre anni di meno… che contano. Altrochè se debbano contare!
Siamo intanto ad una durata di gioco effettivo, senza requie, di 1 ora e dodici minuti.
Il vostro cronista ha cominciato a controllare il crono, subito dalle prime battute, intuita l’eccezionalità della situazione che si andava profilando.

TIE BREAK AL CARDIOPALMO
Il tie break vede sempre il su e giù di un punto fino a quando Tsitsipas sfrutta il vantaggio del servizio per una discesa a rete vincente .
Durata 1 ora e 26 minuti di tensione e spettacolo. E consumo di tesori di energie fisiche e mentali.
Se ci fosse un giudice Supremo a guidare le sfide sportive, questi avrebbe assegnato un bel pari ex aequo.
Invece si deve andare al secondo set.

TSITSIPAS PIÙ ATLETA
Dopo il nobile tentativo di Sinner di rimontare in sella, sempre all’insegna di un tennis di qualità, il match si arena fra le grinfie di un Tsitsipas che può imporre la forza del più forte.
Ovvero di un atleta dotato da madre natura che nella complessione mentale e complessiva vanta 3 anni in più di tennis ad altissimo livello del suo rivale italiano

IL GIALLO DELL’ULTIMA PALLA
Le emozioni per tutti non finiscono qui.
L’ultimo match-ball per Tsitsipas subisce una interruzione di oltre dieci minuti perchè al momento del suo servizio, Sinner scorge del trambusto sul davanzale più alto degli spalti sovraffollato.
Un malore che ferma tutto fintanto che non arrivano i pompieri ad occuparsi della faccenda.
Il tutto fra le incertezze generali ed i due tennisti che attendono stralunati e stravolti già per il loro.
Uno aspetta di scagliare finalmente la palla di servizio della vittoria; l’altro spera in un miracolo che lo possa ancora rilanciare.
Ma non può essere così. Il set si chiude 6-2 per Tsitsipas che va in semifinale.

Per Sinner un bravo, bravissimo. Per quello che è; per quello che sta diventando.
Ma chi ha detto che nel tennis il fisico non conta?
Forse in qualche circolo del dopolavoro!!!
Ecco, quel che è sicuro è che la crescita dell’altoatesino non può avvenire soltanto con la racchetta in mano.
Accanto ai coach, esistono anche i personal trainer….

Giacomo Mazzocchi

Giacomo Mazzocchi, giornalista professionista, è stato capo redattore di TuttoSport, capo della redazione sportiva di Telemontecarlo, direttore della comunicazione della Federazione Mondiale di Atletica Leggera e direttore della comunicazione della Federazione Italiana Rugby. Vanta una vasta esperienza suddivisa fra giornalismo scritto e video con direzione e gestione di giornali, pubblicazioni, redazioni televisive, telecronache, conduzioni e partecipazione televisive. Cura l'organizzazione e produzione tv di eventi e uffici stampa
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