Tennis

È nata una stella, anzi due. Juve-Ferrari: Crisi

Roma, 13 maggio 2019 – Non capita tutti i giorni, nello sport come nella vita, di avere la fortuna di assistere alla nascita di una stella. Di essere testimoni oculari di una prima volta destinata a restare nella storia. Di far dire : “Io c’ero!”.
Bene, ieri , domenica 12 maggio, di queste occasioni se ne sono verificate diverse e non parliamo di perturbazioni climatiche senza precedenti , né delle pseudo battaglie politiche sempre più feroci e finte fra Lega e Cinquestelle in vista delle elezioni europee del 26 maggio.

Parliamo soprattutto di tennis.
Ieri a Madrid, il numero 1 assoluto al mondo, il serbo Novak Djokovic, ha dovuto sudare le sette proverbiali camicie per avere ragione in finale di un ragazzo greco di 20 anni emerso soltanto in questa stagione per aver raggiunto la semifinale del primo torneo dell’anno, gli Australian Open e, poi, facendo molto bene in tutti gli altri tornei da lui disputati.
Stefanos Tsitsipas fisicamente non ha nulla del greco. È la fotocopia di un altro giovanotto che si è imposto negli ultimi due anni al mondo: il russo, nato in Germania, Alexander Zv erev; uno spilungone di 22 anni, entrato in pianta stabile fra i primi 5 del
ranking , inconfondibile per la zazzera bionda.
La stessa fisionomia del greco che, però, di anni ne ha appena 20. Entrambi, oltre che chiaramente “russi” nei tratti sono figli d’arte.
La madre di Tsitsipas è una ex campionessa russa ed anche il padre è un ex tennista greco. Tutti cresciuti a pane e tennis.
Per superare questo atleta ormai al nono posto al mondo, Djokovic ha dovuto attingere a Madrid alle proprie considerevoli e rodate capacità tecnico-mentali di Numero Uno assoluto, assediato da un nugolo crescente di nuovi talenti che spuntano come funghi .
Grazie al cielo anche in Italia, dove ieri a Roma Matteo Berrettini ha superato al primo turno in due set (62, 64) il francese di rango Pouille, confermando che, se non si è aggiudicato il Torneo ATP di Monaco di Baviera, è stato solo perché ha dovuto
disputare semifinale e finale una dopo l’altra. Il 22enne tennista romano è ormai fra i 30 primi al mondo assieme a Cecchinato (che deve vedersela oggi con l’Australiano De Minaur), Fognini (il francese Tsonga), Basso (Cilic, croato) e Sonego (Khachanov russo).
Seppi è stato fermato dallo spagnolo Bautista Agut. Il tutto, mentre (“udite ,udite”) nasceva una altra stella , davvero una Nova. Una vicenda che, trasmessa in diretta in Tv, sta facendo il giro del mondo.
Agli Internazionali di Roma, una delle massime competizione tennistiche al mondo riservata ad elementi selezionati, un ragazzino imberbe di 17 anni (18 ad agosto) si è permesso l’impresa di battere un esperto professionista statunitense quale Steve
Johnson. Il tutto sciorinando un tennis impeccabile e maturo. Yannik Sinner non ha nulla del grande atleta, almeno fisionomicamente. È un ragazzino magrolino pel di carota, ancora nell’età dello sviluppo, imberbe. Ma sul campo è un dominatore dotato
di ogni colpo possibile. Come tutti gli altoatesini montanari scia. Forse questo è il suo segreto: la pratica dello sci. Nato nel 2001, a 10 anni è stato campione di Slalom gigante . A 14 anni finalista. Poi si è dedicato al tennis perché a Brunico il suo idolo è il
compaesano Andreas Seppi. I genitori – che gestiscono una baita – lo hanno lasciato libero di andare a specializzarsi a Bordighera presso il Piatti Tennis Center. Qui le gambe e la testa dello sciatore e le cure del Mago Piatti stanno costruendo il resto.
Il ragazzo ha delle qualità sbalorditive. Il mondo tennistico se ne è accorto. Utilizzando la sua finale al Challenger di Ostrava ed il risultato al Challender di Bergamo, si è riusciti ad inserirlo come Wild Card a Roma poiché il suo tempo è arrivato.
Il resto è cronaca, tutta da raccontare cominciando dal match contro Johnson iniziatosi con un 1/6 al primo set, proseguito con un 6/1 al secondo e con quindi anche un match-ball per Johnson. Annullato, infine, dinnanzi ad un pubblico incredulo 5 giochi consecutivi per concludere 7-5.
Ora – i casi della vita, – con chi se la deve vedere Yannik al secondo turno? Il tabellone indica proprio contro Tsitsipas le due Stelle Nove. Un match tutto da vedere, per nulla scontato a favore del greco!

Un paio di notazioni ancora sulla Domenica sportiva.

La novità calcistica juventina nel match contro la Roma. Allegri, inverte la rotta, ed ordina ai suoi di giocare come l’Ajax: invece del possesso palla orizzontale, pressing e palleggi rapidi e riavvicinati. Una provocazione!?
La Roma imita. Ne deriva una vicenda piuttosto inedita e interessante. Alla Juve vengono annullate due reti di ottima fattura per un nonnulla.
Nella ripresa i bianconeri tornano all’antica e perdono 2-0; rilanciando la Roma di Ranieri. Per Allegri, invece, tempi duri. In difficoltà con l’ambiente, continuerà la sua sperimentazione? Oppure si trattava solo di un fuoco di paglia teso a dimostrare che la
giusta idea del calcio è quella sua?

Infine, Formula uno. Qui non ci sono, purtroppo novità.
Dietro la quinta doppietta della perfetta Mercedes – superiore persino nella rapidità del cambio delle gomme ai box – per le Ferrari neanche la consolazione di salire sul podio toccata, invece, questa volta al sempre ottimo Max Verstappen.

Giacomo Mazzocchi

Giacomo Mazzocchi, giornalista professionista, è stato capo redattore di TuttoSport, capo della redazione sportiva di Telemontecarlo, direttore della comunicazione della Federazione Mondiale di Atletica Leggera e direttore della comunicazione della Federazione Italiana Rugby. Vanta una vasta esperienza suddivisa fra giornalismo scritto e video con direzione e gestione di giornali, pubblicazioni, redazioni televisive, telecronache, conduzioni e partecipazione televisive. Cura l'organizzazione e produzione tv di eventi e uffici stampa
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