Rugby

Racconti di Sport – La danza di Shane

rugby shane williamsLa formidabile ala gallese Williams compie questo mese 40 anni
Roma, 4 Febbraio 2017 – Alla vigilia del debutto nell’Italia contro i Dragoni nel Torneo delle 6 Nazioni 2017, come di consueto cogliamo l’occasione per rinverdire episodi o personaggi che hanno fatto la storia del rugby internazionale.
Il prescelto di oggi è il gallese Shane Mark Williams, che il prossimo 26 Febbraio compirà 40 anni. Nato nel 1977 nei pressi di Swansea, Shane è stato uno dei giocatori più eleganti ed agili nel ruolo di tre-quarti ala, favorito da una struttura fisica brevilinea (177 cm di altezza per 77 kg di peso) e da rapidità e fluidità di movimenti fuori dal comune.
Nonostante fosse piccolino, la sua attività sportiva cominciò come portiere di football, ma alla prima occasione passò al rugby. E non poteva essere diversamente nelle lande brumose del Galles, dove le principali opportunità di darsi da fare sono state, per lunghissimo tempo, calpestare la terra in superficie inseguendo una palla ovale oppure calarsi nel sottosuolo a scavare carbone.
La sua carriera nei club è legata a dieci anni di militanza nella squadra più prestigiosa del Galles, gli Ospreys (dal 2003 al 2012), con cui ha conquistato 4 Celtic League. Con la maglia rossa della nazionale 87 caps, due Sei Nazioni vinti (2005 e 2008, entrambi Grandi Slam) a partire dal debutto nella prima edizione del 2000, in cui segnò la prima meta internazionale proprio contro gli azzurri a Cardiff. Tre le Coppe del Mondo disputate coi Dragoni, l’ultima delle quali conclusa con il quarto posto nell’edizione 2011 in Nuova Zelanda. E nella finale di consolazione persa contro l’Australia, Williams si levò lo sfizio di segnare a tempo quasi scaduto – in quella che sarebbe stata la sua ultima apparizione internazionale- la meta acrobatica con capriola, immortalata nella foto utilizzata per accompagnare questo articolo, e che resterà nella storia del rugby moderno.
Il mio ricordo personale è legato alla trionfale edizione del 2005 del Sei Nazioni, già celebrata in questa rubrica e alla leggiadra danza di Shane nella partita contro gli azzurri al Flaminio, un “Road runner” invano braccato dagli sconsolati Wilcoyote in maglia azzurra.
Si è parlato molto, e a ragione, (anche su queste pagine) della longevità atletica di Totti. Sia consentito menzionare anche quella di Williams, che si è ritirato dall’attività agonistica alla fine della stagione 2013-14, concludendo la carriera in Giappone. Anche se si è particolarmente abili a sgusciare tra le difese avversarie come un’anguilla, in 80 minuti su un campo di rugby di botte se ne prendono parecchie, più che in ogni altro sport.
Complimenti perciò a Shane, anche lui Member of the Order of the British Empire per meriti sportivi.

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