Rugby Six Nations 2022: 36^ sconfitta azzurra

Grande Italia U20. È l'ora di Brunello

Roma, 12 marzo 2022 – È stata la sconfitta consecutiva numero 36 quella subita dall’Italia del Rugby Sei Nazioni oggi contro la Scozia (22-33) allo Stadio Olimpico.

Ma, è bene chiarirlo subito, non è stata sicuramente la peggiore degli ultimi 7 anni.

Anzi, i quarantamila spettatori – presenti sugli spalti a festeggiare la riapertura del rugby – hanno trascorso un pomeriggio sportivamente assai gradevole e spettacolare.

Scozzesi ed italiani hanno cercato di dare il proprio attuale massimo.

Ne è scaturita una partita non esemplare dal punto di vista tecnico, ma sicuramente valida dal punto di vista emotivo.

Gli azzurri sono anche riusciti a cancellare lo zero dal tabellino per le mete segnate. Il debuttante Ange Capuozzo, – padre campano residente a Grenoble – ne ha realizzate addirittura due in pochi minuti.

Partita divertente, perciò, ma sicuramente all’insegna di una squadra azzurra in balia per buona parte della partita degli scozzesi.

Il che, invece, non corrisponde alla realtà della situazione retrostante.

L’Italia che continua a mettere in campo il neozelandese Kieran Crowley, infatti, non rappresenta il valore effettivo del movimento che c’è dietro.

È piuttosto il prodotto del connubio fra la franchigia federale Benetton Treviso ed il C.T. ex All Blacks Kieran Crowley per anni guida tecnica della formazione trevigiana.

Ora è guidata da Marco Bertolami, ma con il neozelandese sempre punto di raccordo e riferimento.

Anzichè rappresentare la crema del rugby Made in Italy, la Nazionale titolare che il CT ha avuto in testa, anche oggi, è costituita da: 11 giocatori della Benetton, 2 delle Zebre e 2 dal campionato francese.

Ma a fronte delle 36 sconfitte consecutive – ed ad uno stallo che dura ormai da oltre 7 anni ,- c’è la verità lampante dei successi italiani (a ripetizione) che si stanno verificando nell’ambito del Torneo Sei Nazioni U20.

Una manifestazione non minore – con ampio seguito di pubblico, media e TV diretta – che
pone l’Italia in netta posizione competitiva ogni settimana.

In questa edizione del Torneo, l’Italia è andata a violare per la prima volta l’Inghilterra in casa sua, mentre ieri sera, a Treviso, ha umiliato la Nazionale Scozzese con un netto 27- 13.

Non ci sono tanti segreti da scoprire per capire la situazione.

Gli azzurrini sono guidati da anni da Massimo Brunello, azzurro, rodigino, tecnico scudettato con il Calvisano e dal 2020 CT della U20.
Il livello tecnico raggiunto dagli azzurrini è impressionante, specie se rapportato al livello degli azzurri che pur dovrebbero essere più maturi.

A Capitan Giacomo Ferrari ed ai suoi ragazzi, riesce tutto quello che ai ragazzi di capitan Michele Lamaro non riesce.

Parliamo, per esempio, dei Drive nelle rimesse laterali, della gestione della palla nei punti di collisione.

La Nazionale Maggiore , anche oggi all’Olimpico, si presentava nei punti di incontro con il possesso del pallone, ma spesso e volentieri l’ovale cambiava possessore e ripartivano gli scozzesi.

Ancora una volta la sciagurata regia, affidata a due mediani di mischia britannici “benettonizzati “, (Varney-Braley) ha visto regali gravi (mete da 7 punti) in momenti decisivi della partita: un’azione azzurra destinata in meta, ha visto Braley regalare un passaggio-meta alla Scozia.

Poco conta che lo stesso mediano di mischia pochi minuti dopo abbia segnato a sua volta una meta. I danni erano stati ormai fatti.

Il grande finale azzurro nel finale di partita, è stato tutto merito del subentrato mediano napoletano Alessandro Fusco.

Tornando alla U20 marca Brunello, massima è la resa individuale e collettiva a livello di mischia chiusa e di placcaggi. Un gruppo di primo ordine che si è guadagnato il consenso generale.

Per contro la Nazionale maggiore, mostra di conoscere poco anche l’ABC del rugby.

Affidandosi praticamente solo alla buona volontà di giocatori assi Capitano Michele Lamaro.

Il tecnico Brunello non si limita a limare, legare, costruire, allenare. La sua ricerca tecnica, tattica ed anche umana non conosce limiti. Non si ferma a considerare solo chi gioca nelle franchigie federali o milita all’estero.

Guarda anche vicino a casa propria, come nelle fila del Colorno dove ha pescato due elementi che sicuramente andranno a raggiungere Capuozzo nelle fila della nazionale maggiore.

Due talenti enormi che hanno appena compiuto 19 anni.

Si tratta di Carlo Francois Mey, un trequarti ala con accelerazioni incontenibili (due mete alla Scozia) e David Odiase , terza linea, entrambi lanciati senza tema contro la Scozia, con risultati eccellenti.

Sono anni ormai, troppi, che il colore azzurro continua ad essere affidato a stranieri che vogliono stupire senza riuscirci, od averne i mezzi, mentre in casa abbiamo a disposizione talenti nostrani capaci di fare cose magnifiche.

E che costerebbero senz’altro molto di meno.

Presidente Marzio Innocenti, che ne dice? O si deve continuare ad aspettare per la trentasettesima volta, l’arrivo di un profeta che non esiste?

La prossima settimana si va in Galles. Si deve per forza incassare la sconfitta numero 37?

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