RUGBY SEI NAZIONI 2024- L’ITALIA SALVA IL RUGBY DAI GOLIA

Sugli scudi Lamaro e Garbisi

Roma, 26 febbraio 2024- Il rocambolesco 13-13 imposto dall’Italia alla Francia a Lille ha smosso la classifica del Sei Nazioni 2024.
Soprattutto ha scongiurato il pericolo di trasformare il rugby in una sorta di pachidermico scontro fra Golia, dove ha la meglio la brutalità a dispetto dell’abilità, l’intelligenza ed il coraggio che fanno del rugby “sport da bestie giocato da gentiluomini”.
Contro gli azzurri il C.T. francese Fabien Galthiè – deluso dagli esiti della Coppa del Mondo 2023 disputata in Francia – ha così schierato la squadra più pachidermica della storia del rugby.
Il “Pack” di 8 avanti nelle mischie chiuse, infatti, ha registrato sulla bilancia la bellezza di 972 chili.
Media 121 kg a soggetto.
Il Pack italiano ne pesava 865.
Oltre un quintale in meno di differenza complessivo.
In panchina, pronti a subentrare, anche i fratelli samoani Taofifènua, peso complessivo 265 kg.
Il pilone titolare N.3 Uini Atonio è il maggior Golia con i suoi 147 chilogrammi di stazza.
Il numero uno italiano che lo ha affrontato, il laziale Danilo Fischetti da Genzano, pesa 120 kg. Ha sofferto nelle fasi statiche, ma alla lunga non si è lasciato asfaltare.
Così lui e tutti gli altri azzurri della partita.
Traumatico l’inizio della partita allo Stadio Pierre Mauroy di Lille, gremitissimo.
Avvisaglie nerissime per gli azzurri, subito sotto di 10 punti ed in apparente balia degli avversari.
Lo spauracchio è di un nuovo 60 – 7, come 4 mesi fa a Lione ai Mondiali francesi.

LAMARO 37 PLACCAGGI
Ma non è così.
Gli azzurri sono preparati. E sanno cosa fare.
Il CT argentino Gonzalo Quesada ha un piano di gioco: difesa strenua ad oltranza, placcando tutto e tutti.
Giocando ogni pallone in contrattacco in ogni zona del campo.
Cercando di logorare i pachidermi avversari.
Così hanno fatto due giorni prima gli Under 20 azzurri a Beziers con i pari età francesi – campioni del Mondo da tre edizioni successive – assemblati con lo stesso criterio pachidermico.
Risultato incredibile: successo (il primo) degli azzurrini di Massimo Brunello per 23-20.
Intera Francia sotto choc.
A Lille la situazione si ripete.
Gli azzurri si battono come leoni lottando per ogni centimetro di territorio.
La Francia non passa più.
L’Italia, ogni volta che può, gioca alla mano per fare correre i pachidermi avversari.
Non indirizza verso i pali le occasioni di qualche penalità favorevole da 3 punti, ma preferisce fare correre gli avversari.
Si verifica così che sono proprio i francesi a soffrire di più alla distanza.
La resistenza altrui fiacca.
La difesa strenua azzurra fa perdere la testa a qualcuno.
Il centro trequarti Danty affronta l’azzurro Brex con una testata che, considerata la pericolosità, viene sanzionata con un cartellino rosso che lascia in 14 la Francia nella ripresa, pareggiando anche il dislivello di peso.

CAPUOZZO ANCORA IN META
Così la cronaca vede l’Italia rimontare lo 0-10.
Sul tabellino diventa 13-13 grazie alla splendida meta di Capuozzo al termine della più bella azione corale della partita.
I placcaggi di Lamaro e compagni hanno fatto la differenza. Sono stati ben 37 quelli del capitano, seguito da Lucchesi (30), Niccolò Cannone (29), Zuliani (24).
Placcatore eroico e decisivo è Paolo Garbisi che – più di tutti- ha dovuto fronteggiare il primo impatto dei Golia francesi in arrivo su di lui a passo di carica.
Non ne ha fatto mai passare nessuno.
Non ha mai tremato.
Alla fine era il più felice di tutti gli italiani, nonostante il palo colpito che ha cancellato una vittoria ormai certa.
A tempo scaduto.
Comunque sorride: “Mi piace parlare di vittoria mancata, piuttosto che di pareggio!”
Una sequenza assurda che l’ha obbligato ad affrettare l’esecuzione di un calcio piazzato alla sua portata.
Un epilogo che il C.T. Gonzalo Quesada non ha visto: “Stavo scendendo dalla tribuna per andare in campo a partita ormai finita. Dico solo che sono felice di essere qui!”
Alla guida, cioè, di un Italia che dimostra che il rugby nasce sempre dalla testa e dal cuore.
E solo poi dal fisico.

IRLANDA SUGLI SCUDI
Una tendenza quest’ultima che sta trovando emuli anche nel sei Nazioni in partite-rissa quale il derby Scozia-Inghilterra (30-21).
Mentre continua il dominio dei verdi irlandesi che hanno trovato la giusta proporzione fra David e Golia conseguendo il terzo successo anche nel Derby Celtico contro il Galles (31-7).

Exit mobile version