Formula 1

Suicidio Ferrari, qualcuno deve pagare

gpf1 singapore2017 ferrari red bull(foto Ansa/Ap)

Roma,   17 settembre 2017 –  Nel Gran Premio di Singapore, giorno in cui la Ferrari doveva celebrare il sorpasso sulla Mercedes a quattro Gran Premi dalla conclusione del Mondiale di Formula Uno, gli uomini della Rossa di Maranello combinano un pasticciaccio che non ha precedenti nella storia.

Sebbene in Pole Position con Vettel e Raikkonen in seconda fila mentre le due Mercedes di Hamilton e Bottas sono relegate in terza fila precedute anche da due Red Bulls, la Ferrari riesce a rovinare la festa con una partenza sconsiderata che mette nei primi cento metri fuori gara sia  Vettel che Raikkonen.

Le immagini parlano chiaro e sono state viste in tutto il mondo. Vettel  parte deciso, avanti,  spostandosi progressivamente verso il centro per spingere verso sinistra  Verstappen  che lo segue . Dal canto suo Raikkonen attacca da sinistra il pilota belga  tentando di infilarlo e raggiungere al comando il compagno di scuderia.  

La manovra di Vettel è assolutamente lecita: è avanti e può cambiare rotta a piacimento (“chiudere la porta” come poi ha spiegato). Raikkonen, invece, ancora non ha completato all’esterno il sorpasso e non può ancora stringere il suo avversario.

Verstappen così si vede imbottigliato, chiuso. Si tratta di un tipo aggressivo e spesso  temerario, per cui non ci  pensa su un attimo e dirige le sue gomme anteriori contro la coda del finlandese. La collisione comporta necessariamente un sbandata del muso della Ferrari di Raikkonen contro  la parte posteriore  di quella di Vettel. Verstappen finisce in un sandwich disastroso.

Per le tre vetture il Gran Premio di Singapore è terminato. Hamilton ringrazia il cielo e si ritrova incredibilmente solo in testa da quinto che era. Vince la gara  guadagnando  25 punti su Vettel che ora si trova distaccato di 28 lunghezze a quattro Gran Prix dalla fine.  Mondiale assicurato al 99 per cento.

Questi  i fatti nudi e crudi.  Tutte casualità, malasorte? Niente affatto! Errori, errori gravi! Responsabilità precise da chiarire e da punire in maniera esemplare.

A Singapore non si era andati per giocare. Dietro alla Formula Uno esistono interessi giganteschi. In  ballo ci sono la supremazia nel settore trainante  dell’automobilismo rappresentato dalle migliori firme del pianeta, dall’Europa all’Asia, all’America. A contendersi il mercato ci sono  Fiat (Ferrari), Mercedes, Renault,  Honda , Haas.  Scuderie Inglesi, Svizzere, Austriache, Giapponesi, Statunitensi.

Per l’Italia la Ferrari rimane come l’ultimo baluardo a cui  riferirsi in ambito sportivo per ritrovare quella autostima senza la quale non si va da nessuna parte.

Questa sciagurata partenza suicida non può essere la somma di casualità.

Rappresentando il via la fase più importante e decisiva dei Grand Prix di ultima generazione, decidendosi  (purtroppo) il 90% della gara con l’avvio e la pole position, questa fase viene obbligatoriamente studiata in ogni suo aspetto. È buona norma e pratica  che nulla possa essere lasciato al caso o all’improvvisazione.. Si studia tutto degli avversari e delle loro vetture. E su quella scorta si decidono le opzioni da seguire.

Appare evidente che nella circostanza qualcuno ha mancato. Chi? Lo dovrà stabilire direttamente il Presidente della Fiat Marchionne. E lo farà!

Quello che si può dire, senz’altro, è che l’idea di attaccare in partenza Verstappen  è stata la base del suicidio collettivo.  Perche il giovanissimo talento belga  è famoso per la sua aggressività  al limite dell’incoscienza. Per superarlo   in situazioni congestionate come la partenza, devi montare sul suo cadavere. Essendo figlio d’arte e nato su una pista automobilistica, non ha alcun timore di qualsiasi incidente. Per lui la Formula uno è come  l’autoscontro alle giostre. Insomma, non si sveglia il can che dorme!

La Ferrari a Singapore aveva solo un traguardo: difendere la pole position di Vettel. Niente altro.  Ed infatti il pilota tedesco che sa molto bene  quello che deve fare subito dopo la partenza, ha preso una rotta diagonale per impedire allo spericolato Verstappen di superarlo all’esterno. Infatti il belga era dietro dopo i 100 metri iniziali  e non poteva fare molto di più prima della curva. Il Gran Premio era finito.

Ed invece no, perché chiuso all’esterno da Raikkonen ed all’interno da Vettel, ha deciso di vendere cara la propria pelle ed interrompere il sandwich portando la ruota su Raikkonen piuttosto che alzare il piede dall’acceleratore e darsi per vinto.

La storia è tutta qua. Marchionne deve perciò accertare chi è che avuto la malaugurata idea di chiudere in un sandwich (non necessario ai fini della gara) Verstappen. E se qualcuno è andato oltre le consegne o improvvisato.

Successivamente prendere provvedimenti seri perché chi sbaglia deve almeno pagare, specie quando in ballo ci sono destini sportivi (anche generalizzati) ed economici. Essere il numero uno dell’automobile al mondo non è cosa da poco….

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