Mondiali Brasile 2014: Germania campione all’ultimo respiro: Germania-Argentina 1-0 d.t.s.

La squadra di Low ha la meglio di un’Argentina compatta ed accorta solo nel secondo tempo supplementare, grazie ad un inserimento del subentrato Gotze. Tedeschi campioni del Mondo per la quarta volta, meritato onore delle armi ad un’Argentina che ancora una volta ha patito la giornata-no del suo uomo chiave, Lionel Messi.

FINALE – Estadio Maracanà, Rio De Janeiero – Ore 21:00 CET

GERMANIA -ARGENTINA : 1-0 (112′ Gotze)

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Boateng, Hummels, Howedes; Schweinsteiger, Kramer (32′ Schurrle); Muller, Kroos, Ozil (120′ Mertesacker); Klose (88′ Gotze). CT: J.Low

ARGENTINA (4-3-3): Romero; Zabaleta, Garay, Demichelis,Rojo; Perez (86′ Gago), Mascherano, Biglia; Lavezzi (46′ Aguero), Messi, Higuain (77′ Palacio). CT: A.Sabella

GOL ANNULLATI: 20’ Higuain per un fuorigioco della punta del Napoli al momento del cross di Lavezzi

AMMONITI: Schweinsteiger e Howedes (Ger), Mascherano e Aguero (Arg)

ARBITRO: N.Rizzoli (Ita)

Rio De Janeiro, 13 luglio – La finale di un Mondiale bellissimo vede affrontarsi due squadre che hanno percorso cammini diametralmente diversi. La Germania, dominatrice del torneo sin dal girone di qualificazione, ha guadagnato l’accesso all’ultimo atto del Mondiale ridicolizzando i padroni di casa del Brasile con uno 7-1 che rimarrà nella storia ancor più di quel Maracanazo che i verdeoro tanto temevano potesse ripetersi. L’Argentina, dall’altra parte, ha vinto soffrendo per gran parte del Mondiale, affidandosi ad una formazione compatta che però non ha mai impressionato, se non per gli sprazzi di un Messi sporadicamente in grado di riaprire il paragone con l’eterno Dies del calcio argentino, Diego Armando Maradona.

La finale di Rio, affidata all’ottimo fischietto italiano Rizzoli, perde già nel riscaldamento un protagonista eccellente: il tedesco Kehdira deve infatti gettare la spugna, permettendo al giovane Kramer di giocarsi dal primo minuto la partita della vita. In avvio, nonostante i favori del pronostico siano tutti per la squadra di Low, è clamorosamente l’Argentina ad avere la palla dell’1-0 almeno due volte con Higuain: il bomber napoletano spreca la prima volta davanti a Neuer, imbeccato da un retropassaggio kamikaze di Toni Kroos, vedendosi invece il gol del vantaggio annullato qualche minuto dopo per giusto offside, su un grande assist del Pocho Lavezzi.

La Germania si riprende dallo choc con l’ingresso di Schurrle, che sostituisce proprio il giovane Kramer, stordito da un’entrata di Garay. Schurrle regala dinamismo alla trequarti tedesca, inserendosi con tempi perfetti al 37′ su assist di Thomas Muller, ma il suo tiro viene respinto in tuffo da un Romero sempre più sicuro. Proprio in chiusura di tempo la Germania colleziona l’occasione più grande dei primi 45′: un colpo di testa di Howedes, sugli sviluppi di corner, sbatte sul palo prima di vedere l’azione fermata per un fuorigioco dei panzer.

Nella ripresa Sabella sostituisce Lavezzi con Aguero, ottenendo subito una grande occasione con Messi, che davanti a Neuer sfiora il vantaggio con un tiro di sinistro. La partita, da quel punto in poi, si mantiene su un equilibrio che le squadre non sembrano mai in grado di sbloccare: la Germania vede il suo classico, spumeggiante fraseggio appassire in una manovra rigida e macchinosa, mentre l’Argentina non serve quasi mai il suo unico giocare in grado di cambiare il volto della partita: Lionel Messi.

Nel finale del secondo tempo la Germania torna a pressare in maniera forsennata, procurando una serie di mischie in area ed una bella occasione da fuori con Toni Kroos, ma la difesa argentina continua a compattarsi ed a reggere le sfuriate della Mannschaft. Al 90′ lo 0-0 non accenna a sbloccarsi, così l’Argentina si regala i tempi supplementari per la terza volta sulle quattro partite totali giocate nella fase ad eliminazione diretta.

Il primo tempo supplementare resta bloccato come lo erano stati i due regolamentari, con una sola occasione per l’Argentina :un lob di Palacio scavalca Neuer ma termina la sua corsa di poco al lato. È nel secondo degli extra time che la partita finalmente si sblocca: un cross di Schurrle, al 112′, trova al centro dell’area Gotze completamente solo. Il trequartista del Bayern, subentrato a Klose intorno all’88’, stoppa di petto e realizza al volo, battendo un Romero forse in leggero ritardo nell’uscita. La Germania ,in vantaggio a meno di dieci minuti dalla fine dei supplementari, lascia all’Argentina la libertà di giocarsi il tempo restante perennemente all’attacco. Nel secondo dei due minuti di recupero, l’ultima occasione argentina è una punizione dalla trequarti con Messi: l’attaccante del Barcellona, però, sparacchia alto, regalando la vittoria del Mondiale ad una Germania concreta e matura, capace di giocare un calcio spettacolare e funzionale allo stesso tempo. Quando Philip Lahm alza la Coppa al cielo, i tedeschi raggiungono l’Italia a quota quattro Mondiali, diventando la prima squadra europea a vincere un Campionato del Mondo in Sudamerica. L’Argentina ,da parte sua, recrimina sul gol divorato nel primo tempo da Higuain e sulla solita assenza (almeno nella sua Nazionale) di Lionel Messi nel momento decisivo; certezze, queste, che sono però pura retorica se si riflette su quanto sia meritata la vittoria dei tedeschi nel corso di Brasile 2014. Tra quattro anni, in Russia, probabilmente la nazionale di Low sarà ancora la squadra da battere.

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