Brasile 2014

Brasile: sessantaquattro anni dopo, per vendicare il “maracanazo”

La nazionale verdeoro, che ospita il torneo, tenta di cancellare l’incredibile smacco subito ben sessantaquattro anni fa contro l’Uruguay con i colpi di Neymar e la guida di Scolari.

Il 16 Luglio la ventesima Coppa del Mondo sarà già stata sollevata dai campioni. Saranno passati tre giorni utili a far realizzare ai vincitori di essere campioni del mondo e, a chi è stato sconfitto, che ci saranno almeno quattro anni di attesa per tentare di rifarsi.

Per il Brasile però, l’intero paese con i propri dissidi e i propri problemi, il 16 Luglio, per sempre, sarà l’anniversario di un evento che ha scosso un’intera popolazione: il “maracanazo”.

Sessantaquattro anni fa per la prima volta, ed unica fino ad oggi, il paese carioca ospitava i Mondiali di calcio tra l’entusiasmo generale di un popolo convinto di vincere. In quella finale storica, contro l’Uruguay, i verdeoro persero contro ogni pronostico in un Maracanà pieno come forse non è stato mai più. Da lì la famosa frase di Alcides Ghiggia, autore del gol partita di quella partita maledetta, pronunciata qualche anno fa : “Solo tre persone hanno zittito il Maracanà: Frank Sinatra, Giovanni Paolo II ed io”. Circa cento persone tra i tifosi brasiliani, quella sera, persero la vita tra suicidi e attacchi di cuore.

Felipe Scolari e i suoi ragazzi sono chiamati naturalmente a vendicare quella terribile pagina della storia della Seleçao, devono vincere perché un paese intero lo pretende. Un paese che accoglie uno degli eventi più importanti dell’anno con tutte le divisioni e le contraddizioni che da sempre lo contraddistinguono, tra le proteste della gente e la costruzione degli impianti talmente in ritardo da far “vergognare” il Fenomeno.

E così ormai da mesi, tutti i grandi calciatori, e allenatori, che la storia brasiliana ha donato al calcio si sono lanciati, a turno, in esternazioni di felicità, invidia, diffidenza e speranza.

Una speranza che molti ripongono sulle spalle, o sulla cresta, del gioiello blaugrana Neymar: tanti di quelli che una Coppa del Mondo l’hanno vinta, da Ronaldo a Pelè passando per Romario, si sono scomodati per mettere un po’ di responsabilità in più addosso al numero dieci brasiliano, forse solo per fargli rendere conto che cosa sta per affrontare. Ma attorno al “cai-cai” (in italiano “cadi-cadi”, soprannome scherzoso, ma non troppo, affibbiato al gioiellino del Barcellona per la sua attitudine a “lasciarsi cadere”) l’occhio vigile di Felipe Scolari ha cercato di creare una squadra compatta ed equilibrata, fatta ad hoc per reggere una pressione senza eguali, senza abbandonare la tradizionale propensione verdeoro allo spettacolo ma nemmeno lasciando che prenda il sopravvento.

Il CT, già campione nel 2002, si è accerchiato di “gente di fiducia” e qualche giovane che dia freschezza facendo storcere il naso a molti: fuori Felipe Luis dentro Henrique, fuori Kakà dentro Hernanes, fuori Lucas dentro Bernard.

Se tra i pali Julio Cesar sarà chiamato a non ripercorrere le gesta di Barbosa, portiere della nazionale ai Mondiali del ’50 autore di un errore fatale sul gol di Ghiggia, la difesa sarà affidata ai parigini Thiago Silva e David Luiz con le fasce presidiate dall’esperienza di Maxwell e Dani Alves, nonostante la stagione non esaltante in compagnia di Messi. Il centrocampo poggerà sul lavoro sporco di Luiz Gustavo, Ramires o Paulinho a sostegno di un reparto offensivo (Oscar, Neymar, Fred?)  che comunque, critiche ed esclusioni eccellenti a parte, fa paura a tutti.

A dodici anni dall’ultimo trionfo Mondiale, quando la coppa la alzò un certo Cafù, il Brasile ha un’occasione irripetibile: tornare a vincere e riscrivere una storia che sessantaquattro anni fa lo condannò senza pietà.

Il Brasile è inserito nel girone “A” con Croazia, Messico e Camerun.

Sicuro è che la passione di un popolo intero lo trascinerà. Magari proprio fino al Maracanà, il 13 Luglio, per trionfare finalmente tra le mura amiche e far esplodere un urlo che è rimasto strozzato per tanto tempo. Alcides Ghiggia permettendo.

Per il programma, vediMondiali Brasile 2014. Calendario, tabellone, gironi, sedi e fusi orari

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