Calcio

Serie A – Al calcio serve Draghi. Farsa arbitrale Juve-Inter

Chi sbaglia non paga

Roma, 16 maggio 2021 – C’è una sola categoria di persone (ben pagate) in Italia che quando sbaglia non paga: gli arbitri di calcio.

Ne possono combinare di tutti i colori – come ieri il signor Giampaolo Calvarese di Teramo nel Derby d’Italia – ma, mai, sono chiamati a rispondere delle loro incapacità che a volte, rasentano il dolo.

Continuano ad imperversare a loro piacimento sui campi di calcio di Serie A, in qualità di Direttori di gara o Responsabili del VAR, intascando ad ogni loro impiego onorari faraonici per centinaia di migliaia di euro annui.

Alla resa dei conti l’introduzione del VAR, della moviola in campo, è servita soltanto a palleggiarsi la responsabilità della gestione di una partita di calcio fra più elementi.

Le partite di calcio in Italia rassomigliano sempre di più ad una roulette russa.

Non esistono certezze: Var o non Var; interviene o non interviene. La parola finale a chi veramente spetta?

Tutto risulta vago e nebuloso; comunque, fortemente influenzato da una soggettività interpretativa che non ha nulla a che vedere con la verità assoluta delle nuove tecnologie.

Se qualcuno non lo avesse ancora capito, si sta parlando di Juventus -Inter di sabato 15 maggio. È assolutamente superfluo tornare agli almeno 4 interventi arbitrali “discutibili” della partita tanto sono apparsi evidenti ed eclatanti agli occhi di tutti

A prescindere da chi abbiano favorito, ma numerosi e relativi a fasi di gioco specifiche, ma anche a provvedimenti disciplinari.

Di portata tale da far sghignazzare perfino i telecronisti inglesi – che commentavano le immagini di una partita televisiva vista in tutto il mondo – in occasione del rigore che ha permesso alla Juventus di fare sua la partita dando una mano a Pirlo ed alla famiglia Agnelli.

No, proprio così non va. Almeno nella versione VAR adottata dal calcio italiano, dominata dalla classe arbitrale.

Questa congrega omertosa non sbaglia per curare gli interessi calcistici di qualche potere forte. Pensa soprattutto a fare i propri interessi (anche economici) proteggendosi uno con l’altro.

Per il calcio italiano un Virus peggiore del Covid 19!

Ci vorrebbe un Draghi anche in questo settore.

La prima misura che adotterebbe – si può esserne certi – sarebbe quella di introdurre il sano ed infallibile principio del “Chi sbaglia paga!”.

Tradotto: hai rovinato il Derby d’Italia? Per qualche settimana dovrai rinunciare alle prebende di 5000 euro che intaschi ad ogni tua uscita .

Sei un finto professionista? Allora difendi le entrate di centinaia di migliaia di euro che intaschi per il tuo operato, spesso anche internazionale.

Offri prestazioni adeguate al tuo incarico! Altrimenti lascia posto ad altri capaci di esportare all’estero l’immagine di un paese che non sia quello di Pulcinella…..

Questa sarebbe la semplice prima medicina indicata dal Draghi calcistico. Niente di geniale! Alla portata di chiunque abbia la testa sul collo ed in buona fede.

Ed invece? Cosa accade nelle stanze dei bottoni calcistici ogni volta (frequente) che questa farsa assume dimensioni plateali?

Non accade un bel niente! E tutto continua ad essere improbabile.

Qualcuno, allora, invoca la Super League! Dove almeno il Bussiness regnerebbe sovrano, ma almeno a carte scoperte!

Giacomo Mazzocchi

Giacomo Mazzocchi, giornalista professionista, è stato capo redattore di TuttoSport, capo della redazione sportiva di Telemontecarlo, direttore della comunicazione della Federazione Mondiale di Atletica Leggera e direttore della comunicazione della Federazione Italiana Rugby. Vanta una vasta esperienza suddivisa fra giornalismo scritto e video con direzione e gestione di giornali, pubblicazioni, redazioni televisive, telecronache, conduzioni e partecipazione televisive. Cura l'organizzazione e produzione tv di eventi e uffici stampa
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