Calcio

Serie A – 38ma giornata. Il Genoa è salvo

L’ultimo verdetto del campionato 2019-20 è Ganoa salvo e Lecce in B

Roma, 2 agosto 2020 – Per il secondo anno consecutivo il Genoa si salva all’ultima giornata e lo fa battendo il Verona a Marassi per 3-0 con la doppietta di Sanabria e il gol di Romero. Tutto nel primo tempo. L’artefice principale della permanenza in A del Genoa è il suo allenatore Davide Nicola, che ha raccattato un gruppo devastato dall’interregno di Thiago Motta, che a sua volta era subentrato ad Andreazzoli. Tre allenatori per la 14ma permanenza in A consecutiva del Genoa, che ora il presidente Preziosi dovrà cominciare a gestire in modo diverso da quanto ha fatto finora. Perché non si può sempre sperare di salvarsi negli ultimi 90’ e perché, già l’anno scorso, aveva detto che sarebbe stato l’ultimo con questo epilogo. I tifosi del Genoa meritano di più.

In B va, dunque, il Lecce di Liverani, che è stato sconfitto 4-3 in casa dal Parma. Il Lecce paga soprattutto la debolezza di una difesa che, anche stasera, ha dimostrato tutti i suoi limiti.

Con questo verdetto si è finalmente concluso il campionato più lungo della storia, che ci ha detto che la Juve di Sarri ha vinto ma non ha convinto, che l’Inter del turbolento Conte si mangia le mani per l’occasione sprecata e che la Lazio di Inzaghi recrimina per l’arrivo del Covid19, senza il quale, forse, avrebbe strappato il titolo alle altre due. Il suo organico ristretto all’osso secondo antica abitudine lotitiana le è stato fatale quando ha dovuto giocare una volta ogni tre giorni.

Insieme all’ottima Atalanta di Gasperini (terza con grandi meriti e il miglior gioco del torneo all’attivo), va elogiata anche la prima Roma di Fonseca, che dopo il lookdown ha vinto 8 gare su 12 perdendone solo 3, tra le quali le 2 in casa del Milan di Pioli e del Napoli di Gattuso, trionfatore in Coppa Italia. Un bravo se lo meritano anche loro e meno male che la dirigenza rossonera ha confermato Pioli. Se lo merita

Benissimo pure il Verona di Juric e il Sassuolo di De Zerbi, due tecnici che hanno dimostrato di saperci fare davvero.

Bene il Bologna del tostissimo Mihajlovic (complimenti, Sinisa, soprattutto per averci dimostrato come ci si deve comportare nelle avversità), il Parma di D’Aversa, la Fiorentina di Iachini, l’Udinese di Gotti (che bella sorpresa, questo signore in panchina) e la Sampdoria di Ranieri. Altro che “minestraro”, il sor Claudio, che ha salvato una squadra che ha preso da ultima in classifica e con una organico poverissimo.

Malino il Cagliari di Maran e poi di Zenga, anche se a quest’ultimo, visto come ha dovuto affrontare il Covid19 e mille difficoltà, va riconosciuto il merito di averlo salvato.

Male il Torino di Mazzarri e poi di Longo. Sembra che l’era Cairo possa finire qui. Se il Toro deve continuare a vivacchiare in questo modo è meglio, perché il suo blasone impone ben altre ambizioni.

Malissimo Brescia e SPAL, le cui storie (come quelle del Cagliari, del Torino, del Genoa) dimostrano che quando l’organico allestito dai presidenti è scarso a poco serve cambiare l’allenatore. A meno che non si prende Ranieri.

E ora sotto con le coppe, che possono consolidare la panchina di Sarri e migliorare la stagione di Conte e Fonseca. L’Atalanta, zitta zitta, sogna il colpaccio. E se eliminerà il PSG … Allora tutto sarà possibile. Buon divertimento.

Classifica finale: Juventus 83; Inter 82; Atalanta, Lazio 78; Roma 70; Milan 66; Napoli 62; Sassuolo 51; Verona, Fiorentina, Parma 49; Bologna 47; Cagliari, Udinese 45; Sampdoria 42; Torino 40; Genoa 39; Lecce 35; Brescia 25; SPAL 20.

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