Calcio

Serie A. Sopra la panca il mister non campa

calcio brocchi mister milan apr 2016Brocchi al posto di Mihajlovic, Ballardini torna a Palermo al posto di Novellino. È il solito valzer delle panchine. Ma serve?

Roma, 12 aprile – La decisione di Berlusconi di sostituire Mihajlovic (quarto allenatore rossonero esonerato nelle ultime due stagioni) con il neofita Brocchi è solo l’ultima delle scelte compiute in tal senso dai nostri presidenti di Serie A. Zamparini ha battuto tutti, tanto che nello stesso giorno ha di nuovo ribaltato il Palermo richiamando Ballardini al posto di Novellino, da lui stesso definito: “Superato” (ma allora perché lo aveva scritturato?). Senza tener conto dei sette o otto (abbiamo perso il conto) allenatori stagionali dei siciliani, i cambi di panchina nella Serie A 2015-16 sono stati addirittura otto (due di questi a Carpi, dove Castori è stato prima allontanato e poi richiamato e ora si sta giocando la salvezza). Protagoniste del cambio in corsa il Bologna, il succitato Carpi, la Lazio, ora il Milan, la Roma, la Sampdoria e l’Udinese. Risultato? Per la Lazio è presto per giudicare (ma tra un po’ il campionato sarà finito) e tra le altre solo Roma e Bologna hanno davvero avuto un cambio di marcia dal cambio di allenatore, segno che con Delio Rossi e Garcia qualcosa non girava davvero, mentre Donadoni e Spalletti sono stati bravi a rimettere in sesto le rispettive squadre. La Samp è andata nello stesso modo con Zenga e Montella, il Carpi (come scritto) ha dovuto richiamare di corsa Castori per non sprofondare, l’Udinese di De Canio ha battuto il Napoli nella partita delle polemiche ma, poi, pare la stessa di Colantuono. Ora vedremo cosa farà il Milan con Brocchi nelle ultime sei partite di campionato e nelle finale di Coppa Italia del 21 maggio contro la Juventus. 

Secondo antica e mai compresa moda italica altre panchine hanno traballato quest’anno: quelle di Gasperini del Genoa (meno male che lo hanno tenuto, perché è un connubio che deve durare nel tempo per il bene di entrambi), di Ventura del Torino, di Reja dell’Atalanta e finanche di Allegri della Juve, nel periodo iniziale del campionato in cui tutti lo davano per spacciato e fuori dalla corsa a quello scudetto che ora, invece, sta per vincere.

Intanto un allenatore come Ranieri, definito “bollito” o “minestraro” dalle nostre parti, al punto di essere bandito dalla Serie A, sta compiendo l’impresa calcistica della sua vita con il Leicester.

Complimenti a tutti. Abbiamo sempre più l’impressione che chi guida e commenta il nostro calcio ai massimi livelli alla fine non ci capisca più di tanto. 

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