Racconti di sport

Racconti di sport. Cento anni da leggenda

A 100 anni dalla nascita celebriamo il Mito Valentino Mazzola

Roma, 23 gennaio 2019 – Per chi lo ha visto giocare è stato il calciatore italiano più forte di sempre. Per chi ne ha sentito solo parlare, come noi, è sicuramente uno dei calciatori italiani più forti di sempre. Per i tifosi del Torino è il Dio calcistico fatto persona, per tutti gli italiani che a quella squadra si erano attaccati come simbolo della rinascita del paese dopo le devastazioni e le frustrazioni della guerra era un grande esempio da seguire. Lui, come i suoi compagni di squadra, che ovunque andavano vincevano.

Lui è Valentino Mazzola, il capitano e leader del Grande Torino, al quale ora il Comune del capoluogo piemontese vuole giustamente dedicare una via della città. Un mito tuttora vivente nell’anima di chi ama il calcio che celebriamo perché il 26 gennaio saranno cento anni esatti dalla sua nascita, avvenuta in questo giorno del 1919. L’Italia era appena uscita vittoriosa dalla Grande Guerra e il piccolo Valentino si avviava a vivere una vita che lo avrebbe fatto entrare nella leggenda e nei cuori di tutti noi, che ancora oggi, a cento anni da allora, lo ricordiamo sempre con grande commozione e affetto. Lui come tutti i suoi compagni di squadra, morti nella tragedia di Superga, della quale, il 4 maggio, ricorrerà il 70mo anniversario. In quel tragico giorno nazionale Valentino ci lasciò ad appena trent’anni, nel pieno di una carriera già leggendaria.

Proprio come il famoso quarto d’ora granata, al quale lui dava il via rimboccandosi le maniche della maglietta al suono della cornetta di Oreste Bolmida (un ferroviere tifoso del Toro) che giungeva dalla tribuna. Narra la leggenda (perché di questo stiamo scrivendo oggi, di leggende) che in quel momento gli undici del Torino si scatenavano e in un quarto d’ora o giù di lì sommergevano di gol gli avversari. Il famoso quarto d’ora granata nacque in un partita in casa della Roma, nella quale, ai segnali convenuti, il Torino iniziò a schiacciare i giallorossi nella loro aerea segnando 6 gol in 14 minuti. Quell’incontro finì poi 7-0. Era domenica 28 aprile 1946.

La leggenda era cominciata.

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