Maradona, Keegan, Messi, Dybala: potere ai piccoli

Piccoli di statura, ma giganti in campo.

Roma, 29 marzo 2023 – “El Pibe” Diego Maradona e “King” Kevin Keegan. Due icone della storia del calcio, ritratti insieme in una foto di inizio anni ’80.

Due grandissimi ma piccoli di statura, come il Nuvolari cantato da Lucio Dalla in una delle sue canzoni più famose, scritta proprio per omaggiare il celebre pilota.

Chissà se Maradona e Keegan, con la loro “bassezza”, avrebbero trovato spazio nel calcio tutto muscoli e fisico dei giorni nostri.

Perché più vediamo partite e più ci accorgiamo che i piccoletti sono sempre più messi da parte per privilegiare i calciatori muscolari.

Quelli che, magari, non danno del tu al pallone, con il quale litigano anche, ma che in campo mettono tutta la loro fisicità.

Come se il calcio fosse ormai destinato ad essere più un gioco di potenza che di abilità, quale invece dovrebbe essere.

Come era quando il potere era dei piccoli: dei Maradona, dei Keegan, dei Roberto Baggio, dei Bruno Conti, di Paolo Rossi (tanto per citare solo i primi che ci vengono in mente) e di tutti quelli come loro.

Piccoli di statura (come Nuvolari), ma giganti con i piedi, visto che con il pallone facevano quello che volevano.

Di questi interpreti bassi e abili, ai giorni nostri, sono rimasti Messi e Dybala, due giocolieri come quelli del bel tempo che fu.

Non a caso entrambi argentini, perché dalle loro parti la tecnica ha comunque mantenuto la sua importanza rispetto al fisico.

Altri, così su due piedi, non ci vengono in mente. Ed è un peccato. Perché il calcio che amiamo e che abbiamo sempre amato è il loro.

Non quello dei superatleti palestrati che non ci fanno sognare perché corrono e lottano, ma non esaltano lo sport più bello del mondo.

Quello che ha fatto sognare milioni di appassionati in tutto il mondo grazie alle meraviglie tecniche di chi ha sempre anteposto la classe al fisico.

Che, come diceva Capello, è necessario solo per chi fa il portiere, il difensore centrale e il centravanti ovvero per quei ruoli nei quali la lotta e i duelli sono necessari.

Non per chi deve inventare calcio e ammaliarci con le sue giocate e invenzioni.

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