Evoluzione dei diritti televisivi

Roma, 3 agosto  2017 – Manca poco ormai all’inizio della stagione calcistica italiana, con l’inizio delle “ostilità” il prossimo 19/20 agosto preceduto domenica 13 dalla Supercoppa nostrana nella partita secca tra Juventus e Lazio all’Olimpico di Roma.
In questi giorni, al di la del calcio mercato che terrà banco fino al 31 agosto, un argomento interessante è quello dei diritti televisivi con la piattaforma Sky che ha riconquistato l’esclusiva dell’ambita Champions dalla stagione 2018/2019 per tre anni.
Argomento delicato e scottante con le due leghe, la serie A commissariata e quella di B quasi, che chiedono continui rinnovi in aumento delle prebende senza però dotarsi di una struttura manageriale che pianifichi concretamente la proposta contrattuale.
Rimanendo sulla serie A, le differenze con la Premier League sono abissali e lo sforzo del gestore Infront si gioca tutto sull’internazionalizzazione del pacchetto, giocando la partita sui mercati esteri.
Già nello scorso torneo abbiamo assistito al derby di Milano disputato inusualmente di sabato alle ore 12,30, guarda caso per garantire in Estremo Oriente la visione della gara col fuso orario di sei/sette ore successive; proprio dal mercato cinese ci si aspetta un significativo scatto vista l’orbita in cui sono finite sia l’Inter che il Milan.
Ad oggi l’Italia incassa 185 milioni di euro all’anno dai diritti TV internazionali della serie A, contro gli 1,2 miliardi di euro della Premier ed i 600 milioni della Liga spagnola!
La proposta verrà impostata sulla suddivisione in fasce orarie, tant’è che le gare delle prime due giornate già riflettono una spalmatura che va dal venerdì sera al lunedì sera, con buona pace delle famiglie che verranno sommerse dal calcio televisivo tutti i giorni in special modo quando entreranno a regime la Champions e l’Europa League!
L’augurio di Infront è anche l’eventuale aumento dei contendenti ai diritti della serie A, con la convergenza tra TV, social network e telecomunicazioni che dovrebbero investire nella banda larga che però in Italia è ancora molto indietro rispetto ad altre realtà europee.
In conclusione deve anche far riflettere il calo degli utenti che negli ultimi tempi ha seguito la trasmissione televisiva dal televisore, con la conseguente crescita dell’audience per i nuovi canali riconducibili alla navigazione su Internet; una nuova frontiera che necessariamente dovrà esser presa in considerazione dai dirigenti calcistici, intenti a farsi la guerra tra di loro per pochi denari e piccole rendite di potere. 
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