Candreva infiamma il rilancio della Lazio – Altri campi

Dopo la sfortunata sconfitta subita a Milano, la squadra di Pioli impone il proprio gioco contro il Cesena e, guidata dal suo uomo-simbolo Candreva, porta a casa una netta vittoria per 3-0

Roma, 14 settembre – La Lazio sconfigge per 3-0 un Cesena troppo rinunciatario e conferma tutto quello che di buono si era intravisto a Milano dove, nonostante la sconfitta per 3-1 subita per mano del Milan di Inzaghi, la squadra biancoceleste aveva mostrato un ottimo impianto di gioco ed un’idea di calcio propositiva e divertente.

Nella prima partita stagionale giocata in uno Stadio Olimpico finalmente di nuovo pieno di tifosi, la squadra di Pioli passa in vantaggio nel primo tempo con un gol al volo di Candreva, servito in maniera perfetta da Braafheid, e trova nella ripresa i gol del 2-0 con Parolo (servito sempre da un eccellente Candreva) e del 3-0 con Mauri, proprio al 90′, su assist dell’intramontabile Klose.

Sugli altri campi, l’Inter bissa incredibilmente il 7-0 dello scorso anno sul Sassuolo, con la tripletta di Icardi, la doppietta di Osvaldo ed i gol di Kovacic e Guarin. Il Napoli si fa clamorosamente sconfiggere in casa dal Chievo, con l’1-0 decisivo di Maxi Lopez ed i miracoli di Bardi a fermare ogni velleità di rimonta napoletana, mentre il Cagliari di Zeman conosce la prima sconfitta in questa Serie A, facendosi battere per 1-2 dall’Atalanta: i gol dei bergamaschi portano le firme di Estigarribia e Boakye, col cagliaritano Cossu che è riuscito solo ad infiammare il finale. La Fiorentina di Montella non ha superato l’ostacolo rappresentato dal Genoa di un ottimo Perin, facendosi fermare sullo 0-0, mentre nel lunch-match delle 12.30 la Sampdoria si era sbarazzata del Torino con un secco 2-0 firmato da Gabbiadini ed Okaka.

PAGELLE  LAZIO:

Berisha: 6 – Inoperoso praticamente per tutta la partita, il portiere albanese non viene chiamato in causa mai dal Cesena. Nei rari casi in cui deve uscire o intercettare qualche cross, Berisha si mostra comunque sicuro e padrone di un’area di rigore sempre più sua.

Basta: 7 – Perfetto, tanto in fase difensiva quanto in quella di spinta. Nel primo anticipa letteralmente ogni pallone che il Cesena prova a far passare dalle sue parti, e conferma un ottimo livello nella ripresa. La catena di destra, sopratutto quando davanti a lui gioca Candreva, è la vera arma offensiva di questa Lazio.

de Vrij: 6,5 – Vederlo ultimo uomo, con tecnica ed eleganza di livello nettamente superiore a tutti gli altri difensori in campo, è certamente un piacere. de Vrij gioca una buona partita e mostra un’intesa già di livello con Gentiletti. Qualche sbavatura, come quando non si comprende con Basta e lascia pericolosamente solo un uomo in area nel primo tempo, ancora persiste, ma la strada è decisamente quella giusta.

Gentiletti: 7 – Gentiletti risponde con una prestazione di assoluto livello a tutti quelli che temevano fossimo davanti ad un Novaretti-2, e non solo per la somiglianza del cognome. Il difensore ex-San Lorenzo gioca duro e non cerca mai la bellezza stilistica della giocata, ma ,grazie ai suoi interventi ,gli attaccanti del Cesena l’occasione di puntare la porta non la trovano praticamente mai.

Braafheid: 7 – Sorpresa piacevolissima di questo pomeriggio di fine estate all’Olimpico, il terzino olandese si mostra tanto propositivo nella fase di spinta quanto puntuale nel servire, col suo sinistro, le teste degli attaccanti biancocelesti. Ottimo il suo impatto con l’impianto di gioco laziale, grazie anche alla precisione dei suoi passaggi, tanto apprezzati anche quando Candreva gli lascia l’incombenza di battere i calci d’angolo.

Parolo: 6,5 – Finalmente il centrocampista appena rilevato dal Parma si mostra per la sua qualità fondamentale: l’inserimento in area avversaria. Sul cross di Candreva ,che porterà al 2-0 proprio di Parolo, il colpo di testa in anticipo sulla retroguardia del Cesena è un saggio della sua caratteristica chiave. Per il resto, tanto lavoro in un centrocampo che sovrasta nettamente la linea mediana avversaria, molle e mai all’altezza della tecnica biancoceleste.

Biglia: 7 – Mantenendosi al livello di un Mondiale disputato fino all’ultimo atto, Biglia sembra un giocatore rinato rispetto alle prestazioni anonime della stagione passata. Il ruolo di play di questa Lazio è ormai suo, facendo leva sulla sua capacità tanto di impostare l’azione quanto di farsi sentire in fase di pressing e di non possesso. Con buona pace, a meno di rivoluzioni clamorose, del vecchio Ledesma.

Lulic: 6,5 – Sicuramente i piedi e le movenze non sono quelle di una mezzala classica, ma Lulic riesce ad impressionare, in un ruolo ritagliatogli addosso da Reja nel finale della scorsa stagione, sia per intensità che per capacità di inserimento. Avrebbe anche l’occasione, su solita e precisa assistenza di Candreva, di realizzare il gol del 2-0 prima di Parolo, ma Leali lo ferma con un autentico prodigio.

dal 70′ Mauri: 7 – Entra per ricoprire i compiti proprio di Lulic e, meglio del bosniaco, riesce ad inserirsi in occasione di una grande giocata di Klose, firmando con un piattone preciso il 3-0 che batte Leali e manda in archivio la partita dell’Olimpico.

Candreva: 7,5 – Se c’è un giocatore decisivo per la sua squadra in Serie A, quello è Antonio Candreva per la Lazio. Dal gol all’assist per Parolo, passando per una continuità di prestazione spaventosa e per un tiro che Leali miracolosamente gli toglie dallo specchio. Fascia destra o fascia sinistra, il talento di Tor de’ Cenci terrorizza gli esterni avversari e regala giocate di altissima qualità. La rincorsa della Lazio all’Europa passa, necessariamente, dai piedi di Candreva.

Djordjevic: 6 – Una prestazione concreta, battagliera e di grandissima quantità per l’attaccante appena arrivato dal Nantes. Nell’esordio col Milan aveva avuto qualche occasione in più per puntare la porta avversaria, oggi si limita a sgomitare nell’aria del Cesena e regalare sponde e suggerimenti (non sempre precisi) per i suoi compagni.

dal 60′ Klose: 6,5 – Il bomber tedesco realizza la staffetta inversa ,rispetto alla partita col Milan, con Djordjevic. Regge il peso dell’attacco e si muove a tutto campo, regalando a Mauri l’assist per il gol del 3-0 che chiude definitivamente la partita.

Keita: 6,5 – Tanta quantità, tanta corsa e tante serpentine per l’ex talento della Primavera di Bollini. Porterebbe anche all’autorete di Volta appena prima di uscire, ma l’assistente dell’arbitro giustamente annulla per fuorigioco.

dall 87′ Felipe Anderson: s.v.

All. Stefano Pioli: 7 – La Lazio conferma l’idea di calcio mostrata contro il Milan: pressing furioso, difesa alta e gioco prevalentemente sulle fasce, con Candreva, Keita, Basta e Braafheid che mettono a ferro e fuoco la difesa avversaria. Il centrocampo mostra un ottimo equilibrio tra gli incursori (Lulic e Parolo prima, Mauri poi) ed il playmaker Biglia, mentre la difesa si mostra finalmente al livello delle altre grandi di Serie A: de Vrij e Gentiletti si compensano tra fisico, tecnica e tempi giusti, lasciando agli attaccanti del Cesena appena le briciole. L’avversario di oggi era nettamente inferiore al Milan di Inzaghi, questo è fuori discussione, ma la Lazio di Pioli ha un gioco vero e questa, a parte la piccola parentesi dei primi mesi di Petkovic, è la più bella novità di questi ultimi anni biancocelesti.

 

 

 

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