Rugby

Rugby SEI NAZIONI 2024: BONUS PER L’ITALRUGBY

FRANCIA ULTIMA

Roma, 5 Febbraio 2024 Bilancio più che positivo per l’Italia del rugby, al termine della prima giornata del Sei Nazioni 2024.

A Marsiglia, la Francia ha perso nettamente (38 a 17) il confronto contro l’altra regina del rugby mondiale, l’Irlanda.

La Scozia a Cardiff ha superato il Galles per un punto (27-26), nonostante una clamorosa rimonta gallese tentata sino all’ultimo minuto.

A Roma, invece, oltre 60.000 spettatori (di cui 22.000 mila inglesi) si sono divertiti ed hanno potuto godersi il tango rugbistico argentino,  orchestrato dagli azzurri guidati da Gonzalo Quesada.

Un’Italia in grado di dare spettacolo a suon di mete (3 a 2 per noi) fino al 4° minuto del tempo supplementare, quando l’ala azzurra Ioane portava la palla ancora in meta per chiudere la partita con un 24-27.

L’Italia, così, si è aggiudicata il punto di bonus difensivo che la colloca in classifica un punto dietro il Galles e davanti alla Francia, fanalino di coda a sorpresa  con zero punti.

È anche la sconfitta più contenuta (tre punti) mai registrata dagli azzurri nei 29 test match contro l’Inghilterra, Paese della palla ovale che tessera 2 milioni di praticanti.

Fin qui le indicazioni positive che forniscono i numeri.

Ma quel che conforta di più sono i termini del gioco mostrato dall’Italia che ha convinto tutti, cominciando dagli osservatori del Sei Nazioni e del rugby mondiale.

In un rugby che sempre di più tende a esaltarsi nella durezza del contatto, fino a sfiorare la violenza,  a dispetto dall’intelligenza e dell’abilità individuale.

L’Italia dell’Olimpico ha mostrato una capacità di manovra davvero innovativa, senza cadere nell’accademia ma rimanendo sempre concreti.

Ha sorpreso gli inglesi nel primo tempo – che si aspettavano un Italia tesa a solo a contenere la pressione fisica – con due mete da cineteca da parte di Alessandro Garbisi e Tommaso Allan.

Mete a palle di Cannone

Nella ripresa gli azzurri, inchiodati nelle propria area per sei volte dalla potenza fisica (un quintale di differenza) degli avanti avversari, sono riusciti per sei volte, grazie ai placcaggi di Lamaro e compagni, a respingere i bianchi oltre la linea di meta.

Sempre poi riproponendosi in attacco, a cercare la meta della vittoria fino ed oltre l’ultimo minuto.

Coraggio, spirito di sacrificio, orgoglio, sostegno. Tutto ciò che il rugby richiede.

Questi i valori che l’Italia ha consegnato al pubblico dell’Olimpico e della Tv.

Ed al rugby europeo, invece ingolfato, a Marsiglia come a Cardiff, in un rugby fatto da potenza fisica ed interventi arbitrali a tutela dell’integrità dei giocatori.

Anche all’Olimpico si è giocato senza risparmio ma, da parte dell’Italia, ogni volta che è apparso necessario e produttivo, è emersa la qualità individuale e collettiva.

LE TRE METE

Al 12’, Nacho Brex conquista a metà campo un ovale in contropiede e vede il numero 8 azzurro Lorenzo Cannone piombare alla sua maniera, proprio come una palla di cannone. Servito in velocità, il minore dei due fratelli fiorentini, si incunea nel varco e fa il vuoto.

Venti metri a gran velocità fino all’impatto con l’ultimo difensore inglese.

Lo punta, con il pallone sotto l’ascella sinistra, ed il braccio destro libero a difesa dall’avversario.

Garbisi/Cannone, fratelli show

Ed ecco che c’è in sostegno Alessandro Garbisi (azzurro semiesordiente fratello di Paolo).

Cannone jr., puntato l’avversario, lo investe.

Con abilità estrema, riesce a proiettare con un sottomano il pallone verso il mediano di mischia.

In queste circostanze è facile che il pallone esca sporco, mal guidato, mal raccolto e l’azione si arresti.

Garbisi è invece perfetto.

Il pallone gli plana fra i piedi, lui riesce a controllarlo in piena velocità e lo afferra, per volare per un’altra decina di metri fino al tuffo felice e liberatorio in area di meta fra i pali avversari.

Un capolavoro. Una vera goduria per gli sportivi.

In chiave tecnico- spettacolare ancora più alta la qualità della seconda meta azzurra di Tommaso Allan al 26’.

È ancora Brex a dare il via nella metà campo azzurra ad una giocata preparata, ovvero un “raddoppio” di Tommaso Allan che sorprende la linea difensiva inglese in inferiorità numerica.

Allan può liberare così il centro Menoncello che si invola a grandi falcate e, dopo uno slalom, riconsegna l’ovale ad Allan che sempre gli è rimasto a sostegno.

Nuova meta spettacolare in mezzo ai pali, che lo stesso estremo italiano trasforma.

Show anche – e soprattutto – per la terza ed ultima meta realizzata a tempo ormai assai scaduto. Italia ed Inghilterra stanno tenendo in vita il pallone, evitando il fischio arbitrale che inevitabilmente fermerebbe il match.

Chi ha interesse cerca di evitare l’intervento dell’arbitro è l’Inghilterra che sta premendo di più.

L’Italia – pur scombinata dai troppi cambi, in particolare Varney per Garbisi – è motivata da chi ha ancora birra in corpo.

In particolare, il numero 11 Monty Loane, che non vuole arrendersi e prova in ogni maniera a trovare uno spazio dove correre.

Il cronometro dello stadio indica chiaramente 4 minuti di rosso, quando, zigzagando a destra e sinistra, dando urtoni e manate, Loane trova alfine lo spazio utile.

Nessuno riesce più ad acchiapparlo. Una meta splendida e gloriosa che manda tutto l’Olimpico in visibilio.

L’Italia perde per soli 3 punti. Ma guadagna il bonus difensivo e muove la classifica.

Gli inglesi sono sollevati perché Albione si è risparmiata la prima sconfitta da parte dell’Italia.

Tutti contenti, meno i francesi fanalini di coda, per la solita spocchia di snobbare gli avversari.

Il C.T. Galthiè deve rinunciare ad utilizzare il super mediano di mischia Antoine Dupont, perché questi ha programmato di guidare la nazionale di Rugby Seven ai prossimi giochi olimpici di Francia 2024.

Al suo posto a Marsiglia ha impiegato il modesto trentunenne Maxime Lucu, n.9 del Bordeaux,  con risultati davvero sconfortanti: Francia ultima in classifica per un Sei Nazioni che avrebbe dovuto vincere a mani basse.

Giacomo Mazzocchi

Giacomo Mazzocchi, giornalista professionista, è stato capo redattore di TuttoSport, capo della redazione sportiva di Telemontecarlo, direttore della comunicazione della Federazione Mondiale di Atletica Leggera e direttore della comunicazione della Federazione Italiana Rugby. Vanta una vasta esperienza suddivisa fra giornalismo scritto e video con direzione e gestione di giornali, pubblicazioni, redazioni televisive, telecronache, conduzioni e partecipazione televisive. Cura l'organizzazione e produzione tv di eventi e uffici stampa
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