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Racconti di sport. Da “Special One” a “Special Niente”

calcio mourinhoRanieri esonera Mourinho. Battendolo con il suo Leicester nello scontro di fine settimana, ha decretato la fine del rapporto tra l’ex “Special One” e il Chelsea.

Roma, 17 dicembre – Jose Mourinho non avrà altro tempo a disposizione per rimediare a questo inizio di stagione a dir poco disastroso. La sua strada e quella del Chelsea si separano di nuovo, come era già successo nella stagione 2007-2008.

Eppure non si può dire che Roman Abramovich non gliene avesse concesso di tempo, dimostrando una pazienza e una stima che raramente appartengono ai presidenti, soprattutto nei top club. Ma nove sconfitte nelle prime sedici gare di Premier League sono troppe per la squadra campione in carica e così, nel pomeriggio di oggi, il Chelsea Football Club comunica sul proprio sito ufficiale la rescissione consensuale con l’allenatore portoghese, che aveva ancora un contratto faraonico fino al 2019. Nel comunicato viene comunque ribadita la stima nei confronti dello Special One, che resta l’allenatore più vincente della storia del club londinese.

Forse troppo poco per risollevare l’umore di Jose, che ha dimostrato più volte nel corso della sua carriera di non gradire troppo le sconfitte, abituato com’è a collezionare vittorie su vittorie. Ma si è dovuto arrendere. Uno spogliatoio che non tollerava più il suo modo di fare, dissapori nascosti, ma non troppo, che hanno avuto il loro culmine nei diverbi con Diego Costa e Hazard, uomini chiave dei blues. La lite con Eva Carneiro, la dottoressa della squadra, finita poi con il licenziamento della stessa. Risultati negativi uno dietro l’altro come mai gli era capitato prima. Una stagione da incubo, peggio di così non poteva andare, lo avrà pensato anche Mou.

Ma la vita sa essere terribilmente ironica, e il calcio ancora di più.

E così il colpo di grazia arriva dal “nemico” di lunga data, Claudio Ranieri, che con il suo Leicester dei miracoli fa crollare definitivamente una panchina già molto traballante. Senza dubbio uno dei momenti più bassi della carriera di Mourinho. Ma lui non è uno qualunque, lui non lascia mai l’ultima parola agli altri.

E così non possiamo dire altro che: “See you soon, Special One!”

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