Racconti di sport: Auguri O ‘Rey!

Roma, 23 ottobre 2015Amici lettori, anche se ricordato dal nostro “Almanacco”, potevamo mai dimenticare di omaggiare uno dei più grandi sportivi dello scorso secolo, forse il più grande calciatore di tutti i tempi, ossia Pelè?

Edson Arantes do Nascimiento, all’anagrafe, compie oggi 75 anni e la cosa singolare, curiosa è che se lo vedete in qualsiasi  servizio televisivo attuale è sempre uguale, non è cambiato di una virgola rispetto a quando calcava i campi da gioco.

C’è sempre stato, nel calcio come in altri sport, il giochino del più forte di tutti i tempi e negli ultimi  trent’anni con l’avvento di Diego Armando Maradona, confrontato a Pelè, la storia si è ripetuta. Al netto delle proprie epoche di appartenenza il nostro avviso è che Pelè sia stato il più forte non tanto per il “palmares” che parla di tre Mondiali e più di 1300 goals segnati in vent’anni di carriera quanto per la completezza tecnica.

O ‘ Rey era prima di tutto un’atleta, morfologicamente avrebbe avuto successo anche in altre discipline perché oltre ad essere veloce era anche resistente ed in più calciava indifferentemente di destro e di sinistro oltre ad avere un eccellente stacco di testa.

Da questo punto di vista i ricordi più vivi sono rappresentati proprio dal Mondiale messicano del 1970 quando Pelè nella partita Brasile-Inghilterra impattò di testa un cross di Tostao e li ci fu la grandiosa parata di Banks e poi il goal che fece ad Albertosi nella finale vinta contro l’Italia, uno stacco imperioso con l’impatto della palla di piena fronte che si insaccò nell’angolo basso alla sinistra del nostro portiere; due prodezze vere sia dal punto di vista atletico che tecnico.

In conclusione due ricordi “romani” di questo mostro del calcio; in  una amichevole contro la Roma all’Olimpico, credo nel ’71 o ’72, col Santos in tournèe europea e Pelè che fa una finta ad un avversario e mezza curva che gli va appresso mimandone il gesto! L’altro ricordo  relativo proprio alla mattina della domenica che precedeva la finalissima col Brasile del ’70, nella Capitale l’entusiasmo era alle stelle ed un bandierone tricolore recitava: “Pelè a…..noi!” Bè se non c’era apologia per lo meno portò sfiga!

      

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