Racconti di sport

Messi, Pochettino e … Bielsa

Da Rosario a Parigi, gli intrecci delle carriere dei tre grandi argentini.

Roma, 12 agosto 2021 – A Parigi Messi sarà allenato da Mauricio Pochettino. Che è argentino come lui. E come Di Maria, Paredes e Icardi (se resterà).

E anche come Marcelo Bielsa, uno degli allenatori più iconici, istrionici e intelligenti di tutta la storia del calcio argentino.

Ma cosa c’entra Bielsa con Messi che arriva a Parigi alla corte di mister Pochettino?

C’entra poco con Messi, forse, ma non con quello che sarà il suo allenatore sotto la Tour Eiffel. Perché se Pochettino oggi siede su quella panchina lo deve proprio a Bielsa.

Quando era poco più che un bambino, infatti, fu proprio quest’ultimo a scoprirlo e a portarlo nelle giovanili del Newell’s Old Boys di Rosario.

Per conto del quale si era messo a girare l’Argentina in lungo e in largo sulla sua vecchia Fiat 147 per scoprire i nuovi talenti del football del tango.

Senza orari, senza riposo, ma con le idee chiare in testa.

A casa Pochettino, tanto per dire, Bielsa bussò all’una di notte, facendo prendere un colpo ai genitori. Tanto che, narra la leggenda, la madre si presentò alla porta con il fucile in mano.

E quando Bielsa disse loro che era venuto solo vedere quel ragazzino di cui tutti dicevano un gran bene i due si guardarono stupiti e pensarono: “Ma questo è matto?”.

No, non era matto. Anche se tutti lo chiamano con il suo soprannome, “El Loco”, che significa proprio questo.

O meglio, era matto, ma del football. Del quale era (ed è) anche un gran intenditore.

Tanto che gli bastò vedere le gambe dell’insonnolito Pochettino per dire: “Va bene, lo prendo con me a Rosario”.

Rosario, già. Ecco il punto di contatto tra Bielsa e Messi. Perché entrambi sono nati lì, con la maglia rossonera del Newell’s addosso. Con la quale Messi ha giocato, nelle giovanili, fino all’età di 13 anni.

La stessa maglia con cui, poi, Pochettino si è affermato come uno dei migliori difensori del calcio argentino di fine anni ’80 inizio anni ’90.

Ovvero nel periodo in cui Bielsa ha allenato prima le giovanili del club (per le quali lo scritturò dopo quella insolita visita notturna che vi abbiamo raccontato) e poi la prima squadra.

Portandola a vincere il campionato argentino nel 1990 (apertura) e nel 1992 (clausura), per poi perdere solo ai rigori contro il Sao Paolo la Copa Libertadores del 1992 (la Champions del Sudamerica).

E siamo sicuri che oggi che Pochettino si trova ad allenare l’altro rosarino più famoso di sempre, Leo Messi, con lui metterà in pratica tutti gli insegnamenti che ha avuto da mister Bielsa.

La vera ombra che si muove dietro il tango argentino che si ballerà a Parigi. Dove per molti è stata allestita la squadra più forte del mondo.

Ma attenzione. Perché come dice l’allenatore del Liverpool Klop: “Non c’è molto gusto ad allenare la squadra più forte del mondo. C’è molto più gusto, invece, a batterla!”.

Pochettino, che parte con l’obbligo di vincere la Champions, è avvisato. E Messi anche.

Chissà cosa ne pensa Bielsa, che in carriera ha sempre preferito allenare squadre di media grandezza, da portare al trionfo, che quelle ricche e obbligate a vincere.

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