Il Poeta e il Barone
Claudio Sala (77 anni oggi) e Franco Causio: le grandi ali del calcio che fu
Roma, 8 settembre 2024 – Metà anni ’70, il Toro di Radice e la Juve di Trapattoni dominano il calcio italiano e i loro derby valgono sempre per lo scudetto.
La Juventus lo vince nel 1974-75; il Torino nel 1975-76; la Juve ancora nel 1976-77 (addirittura con 51 punti sui 60 disponibili contro i 50 del Torino, secondo) e nel 1977-78.
Il campionato parla piemontese e tra gli alfieri di quelle squadre ci sono le due ali destre di entrambe: il granata Claudio Sala, soprannominato “il Poeta del gol” (a sinistra nella foto) e il bianconero Franco Causio, detto “il Barone” (a destra).
Nel calcio dei numeri fissi, dietro la schiena il Poeta e il Barone hanno ovviamente il 7, che è quello di chi occupa il loro ruolo.
Larghi sulla fascia destra, partono da lì per inventare gioco, dribbling e calcio a favore degli attaccanti che hanno vicino e che devono rifornire di cross e assist.
Del ruolo sono due veri specialisti e l’Italia si divide tra chi sostiene l’uno e chi l’altro, come sempre avviene dalle nostre parti, visto che siamo l’eterna patria di guelfi e ghibellini.
Se è vero che di quei quattro campionati succitati la Juve ne vince tre e il Toro solo uno, è anche vero che è proprio quest’ultimo a rimanente più impresso nella mente dei tifosi, soprattutto non juventini.
Perché quello squadrone granata guidato di “Giggiradix” fa davvero innamorare tutti per il suo bel gioco e per quella coppia di attaccanti che tutti vorrebbero avere: “Ciccio” Graziani e “Puliciclone” Pulici.
Loro sono strepitosi come realizzatori, ma senza i cross e gli assist di Claudio Sala avrebbero segnato molti meno gol di quelli che hanno fatto.
Perché è dai piedi del “Poeta” che nasce la maggior parte delle azioni d’attacco del Toro, del quale è anche il capitano.
Un po’ come accade nella Juve con Causio, che si contende il posto da titolare in nazionale con il suo dirimpettaio granata, rispetto al quale è sempre preferito dal Ct Enzo Bearzot, almeno fino a quando sboccerà il talento del romanista Bruno Conti.
Auguri per il suo compleanno, C.Sala, sempre scritto così, per distinguerlo dall’altro Sala di quel Toro, Patrizio, che di ruolo fa il mediano (e dunque gioca con il 4) e che con il Poeta suo capitano non è parente nemmeno alla lontana.
Che tempi, quei tempi, a Torino!
Foto: ilvulcanico.it