Roma, 4 settembre 2024.
Prendo spunto da un ricordo uscito qualche giorno fa sulla Gazzetta dello Sport a proposito del compleanno tondo, 90 anni, di uno dei più grandi velisti italiani di tutti i tempi: Cino Ricci.
Chiedo anche scusa ai nostri affezionati lettori per questa incursione in un mondo, quello della vela, che poco mi appartiene se non per qualche sporadica visione durante i Giochi Olimpici.
Cino Ricci, romagnolo purosangue, diventa uno dei personaggi sportivi più seguiti nell’estate del 1983 quando nasce il mito della barca italiana Azzurra.
Ricci è lo skipper, colui che dirige la manovra delle imbarcazioni a vela da regata, di Azzurra che per la prima volta, come barca italiana, partecipa alla 25° America’Cup.
Evento eccezionale perché per gli americani eravamo gente da Mediterraneo, venti leggeri e tanto sole, come ricordato da Ricci.
Certo le nostre referenze non erano da grande potenza marina, nonostante il nostro territorio dica altro per essere per tre quarti circondati dal mare.
Dal punto di vista sportivo, nella vela, il nostro fiore all’occhiello era il mitico Agostino Straulino, oro ed argento in due Olimpiadi rispettivamente Helsinki 1952 e Melbourne 1956, per il resto poca roba.
Quindi la partecipazione del 1983 diventa un fatto oltre che sportivo anche sociale.
Azzurra viene sostenuta da un consorzio di grandi aziende e da personaggi fortemente appassionati come l’avvocato Agnelli che credono nella competizione e nella capacità tecnica di Ricci, coadiuvato come timoniere da Mauro Pelaschier.
La cosa incredibile è che improvvisamente l’italiano medio, che vede solo il calcio e che a stento si bagna i piedi ad Ostia, comincia a dissertare di vela.
Le imprese di Azzurra contro i colossi americani, australiani e neozelandesi infiammano gli italiani che, come accennato, parlano di “andare di bolina” come fosse un’azione di calcio.
Cino Ricci è il personaggio più famoso di quell’estate, quasi al pari di Enzo Bearzot commissario tecnico dell’Italia pallonara Campione del Mondo l’anno prima in Spagna.
Cino Ricci ancora oggi segue con lucidità le vicende velistiche italiane che, in seguito ai suoi exploit, hanno visto sempre più competitivi equipaggi come “Il Moro di Venezia” e “Luna Rossa”.
Anche se ha paragonato le attuali imbarcazioni a degli aerei da mare, tutt’altra cosa rispetto alla sua mitica Azzurra.
FOTO: Cino Ricci – agenzia di spettacolo.