Olimpiadi 2008: è di scena la Cina

 
 
La cultura, la grande storia e la tradizione cinese sono state di scena lo scorso 8 agosto nel corso della spettacolare cerimonia di inaugurazione dei giochi olimpici. Tutto ciò che ha caratterizzato la storia, lo sviluppo, le scoperte, le invenzioni di questo popolo industrioso e pieno di talento è stato rappresentato nell’imponente stadio di piazza Tien An Men di Pechino, in una serie di spettacolari segmenti che hanno evidenziato la grandezza della Cina e la sua voglia di comunicare col resto del mondo.

Sfila all’inizio l’esercito popolare cinese, il più grande del mondo coi suoi 2 milioni e mezzo di soldati. Il protocollo vuole ora l’alzabandiera e l’inno della Repubblica Popolare Cinese, mentre il Presidente del Paese, notoriamente molto serio, abbozza soddisfatto un lieve sorriso. I fuochi d’artificio sono spettacolari, e diffusi non solo nello stadio, ma in tutta la città, perché il popolo, e non solo i 90000 presenti alla cerimonia, possano gioirne. Poi una serie di scenografiche espressioni del mondo e della cultura cinesi ci immerge nel mondo di questa gente.
Fa parte della loro cultura, per esempio, la pittura su rotolo di carta. Molto importante è anche la loro scrittura. In Cina non c’è alfabeto, ma caratteri che in combinazione tra di loro formano le parole. E la Cina inventò la bussola, la polvere da sparo, i caratteri mobili di stampa. E’ opinione diffusa che la stampa abbia fatto la prima apparizione a Magonza, in Germania, nel 1448 a opera di Gutenberg, ma in realtà i Cinesi l’hanno inventata molto prima.
Il linguaggio del corpo, in questa grande cerimonia, è importante, in quanto il corpo compare nell’arte contemporanea cinese, da quando, avendolo scoperto, lo usano per fare arte.
L’inizio della cerimonia è molto romantico, con 10000 figuranti che vi hanno lavorato con una preparazione durata 3 anni.
Avendo Spielberg, il regista americano, ritirato la sua firma, la cerimonia è divenuta interamente cinese, e forse in maniera più incisiva ha espresso il risveglio e il riscatto di questa gente dopo 2 secoli di umiliazioni.
Altro momento importante è quello in cui 3000 discepoli di Confucio salmodiano in perfetta sincronia il suo pensiero. Confucio (500 a. C.) racchiude in sé il carisma di una religione e di una filosofia che attraversa l’etica personale, la politica, la giustizia, la famiglia e tutti gli aspetti fondamentali della vita. La rappresentazione della Grande Muraglia è un altro segmento fondamentale della cerimonia. Eretta nel III secolo a. C. per difendersi dalle incursioni dei confinanti , è lunga 6350 km con altezze variabili, è una delle 7 meraviglie del mondo ed è stata dichiarata dall’ Unesco patrimonio dell’umanità. E’ di scena poi l’Opera cinese tradizionale, in cui convergono danza, musica e recitazione, ed è ben altro dal nostro melodramma. Altro segmento importante è quello rappresentante la via della seta, col grandioso viaggio verso ovest di Gen ke, della dinasia Ming, che 600 anni fa ha condotto 7 flotte arrivando in Africa Orientale, creando la via marittima della seta.
E’ stato ricostruito anche con affreschi artistici questo percorso, dal baco al tessuto, insieme tragico e sublime, che comprende in sé gli estremi della nascita e della morte. Repentinamente si passa, senza fasi intermedie, alla nuova era, a una Cina moderna, con un celebre pianista cinese e una baby pianista di 5 anni che danno, con una esibizione al piano, il benvenuto all’era contemporanea.
Questo passaggio repentino è suonato alla sottoscritta, e non solo, strano e anomalo. Come si è potuto ignorare un passaggio importante come la rivoluzione culturale, scavalcata a piè pari? Un segmento però, quello della natura, ha integrato la tradizione e il futuro, creando tra loro una simbiosi perfetta a opera del Tai Chi, i cui movimenti hanno un significato particolare, e che viene praticato dai 5 ai 95 anni nei parchi e ovunque in Cina, ripercorrendo l’origine del mondo attraverso l’interazione dei due poli, lo yin e lo yang e ricreando l’interazione tra uomo e natura attraverso la combinazione di dinamica e statica, durezza e dolcezza. Quanta antica saggezza, quanta filosofia, quanta ricerca e studio di se stessi in questa gente! “Un mondo, un sogno” è il segmento magico costruito con un globo terrestre di 18 metri di diametro, con i Cinesi che girano intorno al mondo.
Ma ora inizia la sfilata delle 204 delegazioni (in origine 205 , prima che il Brunei si ritirasse dalle gare), e io sono smaniosa di veder sfilare l’Italia, che è al numero 190! Mi tocca aspettare tanto, ma ne vale la pena, perché tante piccole lezioni di geopolitica mi si chiariscono nel corso delle sfilate. Ad esempio: quando sfila Israele avverto la sua voglia di una squadra mista, composta dalle 2 anime del Paese. La delegazione indiana è accolta con freddezza geopolitica, perché l’India è rivale politico ed economico della Cina. L’Iraq, squalificata dal CIO, poi riammessa, è accolta invece con grandi applausi. L’Arabia Saudita è rappresentata da una squadra solo maschile, perché lì lo sport è bandito alle donne, anche se il CIO fa pressione in senso contrario. La Gran Bretagna, coi suoi 549 atleti, è accolta con un boato! La delegazione russa, coi suoi 463 atleti, ottiene un applauso enorme. E’ al III posto nel medagliere e, curiosità, il presidente Putin, presente, è stato un judoka di buon livello. Per gli USA è presente Bush, ma anche il vecchio Kissinger, che fu artefice, a inizio anni 70, dell’apertura del mondo alla Cina.
Le 2 Coree non sfilano insieme: i rapporti tra i due Paesi sono peggiorati, e lo sport stavolta non ha operato il miracolo. Quando sfila la delegazione della Repubblica Popolare Democratica della Corea del Nord, viene accolta da un’autentica ovazione, perché è un Paese alleato della Cina, che la Cina aiuta molto. E qui la geopolitica si sente, eccome!
Ed ecco l’Italia. Il canoista Antonio Rossi è il portabandiera, alla sua V olimpiade. Una curiosità: L’autorevole rivista Sport Illustrated prevede per la nostra nazionale 27 medaglie, e la previsione si sta avverando in corso d’opera. In conclusione, questa grandiosa cerimonia è l’apoteosi della grandeur cinese. Credo che a noi tocchi distinguere tra il Governo, che agisce tra storture e contraddizioni, e questa gente splendida che sono gli atleti, e non mescolare lo sport con la politica.
Queste Olimpiadi, che per Pechino sono una grande occasione, non sono solo una passerella della nuova Cina, ma rappresentano la volontà di affermare un ruolo nuovo della Cina nel mondo. Ma è necessario che il Paese rispetti i diritti umani, e qualcosa in questo senso lentamente si sta muovendo. La pressione internazionale funziona, ma anche la voglia interna di cambiamento, e chissà che questo gigante, addormentato per un tempo troppo lungo, non si risvegli nella giusta maniera.
 
 
 
  
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