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Olimpiadi, pranzo con 2 Medaglie

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(foto ansa/AP)
Roma, 20 febbraio 2018 – Casa Italia  ci offre per pranzo ben due medaglie.
L’argento nella staffetta  femminile short track velocità. Bronzo  nella staffetta mista del Biathlon. Due medaglie che però premiano (anche con onori e premi in denaro)  ben otto atleti.  E la cosa non può che far piacere perché compensa le numerose medaglie di legno (fuori dal podio per inezie) finora acquisite dagli azzurri.
Il valore delle staffetta dal punto del prestigio e della vocazione sportiva di un Paese, è enorme perché la medaglia individuale può essere il risultato episodico di un atleta particolarmente dotato. La staffetta, invece,  fotografa la maturità sportiva di un Paese in una particolare disciplina e dell’insieme sportivo nazionale.
A rendere più belle le imprese dei ragazzi azzurri è stata anche la grande drammaticità che ha contraddistinto le loro gare. Entrambe conclusesi sul filo di lana ed entrambe disputate all’ora di pranzo in Italia.
 
Andiamo per ordine e partiamo dallo Short Track con le italiane che accedono alla finale  della staffetta  veloce superando le favoritissime olandesi e così, praticamente guadagnandosi mezza medaglia. Questo tipo di competizione è stata studiata da qualcuno con uno straordinario gusto dello spettacolo. Infatti, i concorrenti,  devono sulla falsariga di quanto accade nel ciclismo su pista, darsi il cambio ad ogni giro dandosi dei gran spintoni per aumentare la propria velocità. La pista è stretta ed i cambi continui fra le quattro staffettiste. L’Italia – che schiera il quartetto capitanato da Arianna Fontana con  Lucia Perretti, Cecilia Maffei e  Martina  Valpicina – si piazza in quarta posizione, a ruota, per controllare ciò che accade davanti ed evitare la bagarre per la conquista delle medaglie più pregiate da parte di Germania, Corea e Canada. La battaglia si accende negli ultimi giri. C’è una grande confusione e botte da orbi, scivoloni sulla pista. Solo i giudici riescono a capirci cosa succede. Alla fine l’Italia è terza sul traguardo. Anzi seconda, argento,  secondo la giuria perché la Cina viene squalificata. Corea prima, Canada terza. Per la portabandiera italiana è l’ottava medaglia olimpica in carriera.
 
Ugualmente drammatica ed avvincente la staffetta mista del Biahlon composta dai frazionisti  Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominic Windish.   Favoriti con l’Italia, Norvegia, Francia, Germania e Svezia.
La squadra azzurra ha un inizio davvero strepitoso, con Lisa Vittozzi  che realizzando tutti centri al poligono sia a terra che in piedi arriva al primo cambio avendo seminato Germania, Francia e Svezia, mentre la Norvegia è in grosse difficoltà per aver sbagliato tre bersagli al poligono. A seguire la Wierer è bravissima anche lei a fare dieci centri su dieci ed  a passare il testimone in testa a Lukas Hofer mentre la Norvegia sta compiendo una eccezionale rimonta
I guai arrivano con la frazione di Hofer  che progressivamente deve accettare la rimonta dei superassi che lo  tallonano. Il problema aumenta quando sbaglia il quarto tiro al poligono a terra. Per cui al momento dell’ultimo cambio in testa si è formato un terzetto formato da Italia, Norvegia, Francia e leggermente staccata la Germania che paga gli errori al tiro della Hinz.
Quattro squadre, dunque, per tre medaglie. Ma tre campioni nordici di provatissima capacità come l’otto volte medagliato olimpico Fourcade, il norvegese Svendsen ed il tedesco Pfeifer.  I primi  due si involano e sono efficaci anche ai tiri. Dietro pedalano il tedesco e l’italiano.  Fourcade è irresistibile  e conquista l’oro.  Allo sprint la conquista del bronzo.  Pfeifer cerca di evitare la volata attaccando a duecento metri. Ma Dominic  Windish resiste e lo infila nel rettilineo, gli  passa  davanti e conquista il bronzo. L’ottava Medaglia italiana ai Giochi Olimpici Invernali.

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