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Calcio e Rugby futuro Ok

palloni calcio rugbyRoma, 24  giugno 2017 – Per calcio e rugby il futuro riserva momenti migliori. Ottime notizie in questo senso vengono nel week end dalla Polonia – dove si sta disputando il Campionato Europeo di Calcio  U21, vivaio della Nazionale maggiore – e dalla Australia dove oggi si è concluso il tour estivo nell’Emisfero Sud della Nazionale di rugby.

Prendendo come riferimento meramente i risultati degli azzurri in queste due spedizioni sembrerebbe difficile arrivare a conclusioni così positive. Invece, nello sport, prima di tirare facili considerazione,  occorre esaminare il come più che i numeri.

CALCIO, DI BIAGIO E PRESSING – La Nazionale U21,  dopo aver perso malamente per 3-1 dalla Repubblica Ceca la seconda partita del Torneo, sembrava infatti tagliata assolutamente fuori dalla possibilità di accedere alle semifinali perchè nel terzo incontro avrebbe dovuto vedersela contro la favoritissima Germania, capo classifica con 2 successi in  altrettante partite.

Una situazione che non rifletteva per nulla il valore concreto dei giovanotti allenati da Gigi Di Biagio. Un gruppo pieno di talenti di qualità sui quali il CT azzurro della Nazionale Ventura già ha poggiato l’occhio: da Donnarumma a Rugani,  da Caldara a Conti, da Chiesa a Petagna , da Pellegrini a Berardi. Tanto per citarne alcuni.

Calciatori, giovani, bravi e con il fisico giusto ma, soprattutto, preparati da Di Biagio a praticare un calcio moderno basato soprattutto sul pressing aggressivo tutto campo sugli avversari. Un assalto corale che non dà respiro e costringe all’errore. Un calcio faticoso cui si devono adattare tutti e 11 i giocatori senza distinzione di ruoli, ivi compresi gli attaccanti che sono i primi ad assaltare i difensori avversari quando hanno il possesso del pallone. Non ci sono prime donne. Sudore e fatica divisi per 11. Sì, undici, anche il portiere Donnarumma. Così è stato nella prima partita contro la Danimarca, travolta. E così è stato anche contro la Germania nel match conclusivo e decisivo. Così era inizialmente andata anche contro  la Repubblica Ceca messa subito Ko da Chiesa. 

Ma anche i migliori  (Di Biagio) qualche volta sbagliano. Quando, infatti,  i  Ceki  sono riusciti a pareggiare per uno scivolone di Rugani, l’allenatore romano si è fatto tentare da un cambio di tipo conservativo inserendo Gagliardini al posto di Bernardeschi, arretrando il baricentro della squadra e compromettendo la fluidità di manovra e l’inventiva di gioco. 

Nel  calcio quando sbagli, nessuno ti perdona niente. La partita andò a finire in uno duro scivolone (1-3) e la convinzione che la situazione fosse ormai compromessa.

Contro la Germania Di Biagio ha dovuto ricorrere ad un assetto più creativo in attacco lasciando Petagna in panchina ed affidandosi al genio creativo di Bernardeschi (in  rete). L’Italia ha confermato tutto il suo valore, tecnico individuale e di gruppo, riuscendo a realizzare quell’1-0 che consente agli azzurri di affrontare martedì la Spagna. A dire il vero questo successo è stato favorito anche dal fatto che alla Germania, già qualificata, stava benissimo perdere 1-0 ed affrontare l’Inghilterra in semifinale anzichè la fortissima Spagna. Insomma una storia a lieto fine perchè gli azzurri veramente si meritano  di stare fra i migliori. Peccato soltanto che il difensore di fascia Conti e il rifinitore Bernardeschi debbano andare in tribuna per squalifica. Ma la panchina azzurra è abbastanza lunga per far fronte all’emergenza. L’Italia U21 può andare in finale a patto che continui nel suo pressing senza inventarsi nulla di diverso.

RUGBY IL FUTURO È GIA PRESENTE

Un paio di anni fa l’Irlandese Conor O’Shea chiese di dargli il tempo per conoscere il rugby italiano e creare un gruppo di elementi sul quale impostare un progetto di sviluppo  totale. Ovvero basato non soltanto sul piano tecnico ed atletico, ma anche esistenziale ed organizzativo. 

È evidente che per ottenere i primi risultati sul campo, sarebbe stato necessario attendere.

Finora, a parte la fantastica parentesi della prima vittoria a Novembre contro il Sud Africa e le trovate tattiche che hanno messo in crisi l’Inghilterra,  la gestione di Conor O’Shea non ha brillato per risultati, anzi siamo retrocessi al quindicesimo posto nel Ranking mondiale,  ma il rinnovamento c’è stato, la programmazione di sviluppo pure e nel tour estivo nell’emisfero del Rugby (quello meridionale) finalmente si è visto che qualcosa di molto buono sta venendo fuori. Gli azzurri si sono rinnovati all’80-90 per centro. Non c’era neanche il supercapitano Sergio Parisse, ma finalmente si è vista una formazione che ha lottato alla pari con tre squadre che precedono l’Italia nel Ranking: Scozia, Fiji ed Australia.

Si sono persi tutti e tre i matchi, ma di strettissima misura. Con l’Australia,  bicampione Mondiale, stamane a Brisbane l’Italia ha sfiorato perfino la storica prima volta. A 3 minuti   dalla fine, infatti, una meta di Benvenuti aveva portato gli azzurri addirittura sul 28-27 per gli Aussie. Poi il match si è concluso con 13 punti di scarto per i padroni di casa. Ma che paura per  tutta l’Australia che ha temuto di fare la fine del Sud Africa!

Il progetto di O’Shea, dunque sta prendendo piede. Gli azzurri hanno messo a segno ben tre mete con la linea trequarti. Il pack equivale a quello famoso con i Castrogiovanni ed i Parisse. La prima linera è giovane e compatta,  Ha la sua punta di diamante nel pilone Simone Ferrari un veneto di 23 anni (giovanissimo  per un pilone di rango internazionale) di 1,85 m x 124kg che ha messo in ginocchio la prima linea australiana costringendo l’arbitro alla sospensione per dieci minuti del suo pilone avversario. Minto ha preso il posto di Parisse ed anche i gradi di capitano mostrandosi maturo sia nel fisico che nel gioco. Soprattutto O’Shea ha avuto il coraggio di richiamare in azzurro Tito Tebaldi nel ruolo  chiave di mediano di mischia, Il ragazzo parmense non era apprezzato in casa ed  ha dovuto andarsene a Londra per farsi largo. Con Tebaldi (e poi nel finale con Ugo Gori) l’Italia ha sveltito molto la manovra tant’è che a Brisbane i suoi tre metamen, Esposito, Campagnaro e Venditti,   hanno creato scompiglio e mete in campo australiano, Benvenuti si è mostrato ottimo nella trasmissione ed in difesa (una meta su intercetto e cambi di passo), così come Padovani estremo (una meta). I mediani di apertura Allan e Canna sono sembrati a loro agio e propositivi.  Dunque l’Italrugby oggi dispone di una linea arretrata e d’attacco competitiva, con uomini come (ripetiamo Campagnaro, Venditti ed Esposito) se arriva loro una palla adeguata non la sprecano. 

Dunque stiamo sulla buona strada.  

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