America’s Cup – Disco rosso per Luna Rossa, che rimane ancora in corsa

Un testa a testa fino alla fine…

Roma, 23 gennaio 2021 – Disco rosso per Luna Rossa al termine della sfida notturna che ha concluso la prima fase delle regate di qualificazione (Coppa Prada) per la sfida all’America’s Cup, detenuta da Team New Zealand.

La sconfitta del monoscafo italiano targato Prada-Pirelli da parte degli inglesi di
Ineos Team UK, è arrivata dopo una regata, combattuta, equilibrata ed
entusiasmante sotto ogni punto di vista.

Si è cominciato con oltre un’ora di ritardo per l’instabilità del vento che ha
costretto a tre cambi di percorso, con relativo spostamento delle boe sul ‘campo’ di
regata di Hauraki Gulf.

Luna Rossa sapeva che se non vinceva, l’imbattuta Britannia superava il turno.

Gli italiani andavano al match contro American Magic per rivedersela in finale
contro gli inglesi.

A parità di tecnologia, la differenza nella vela estrema della America’s Cup, la fa
ancora l’elemento umano.

In Inghilterra, se la Regina ti nomina Sir (baronetto), non lo fa perchè sei un
raccomandato ma per comprovati meriti e Sir Big Ben Shark ne ha come pochi
nello sport : 4 ori olimpici in 4 diverse Olimpiadi.

Britannia, insomma si identifica con il suo Skipper. Affiancato dal tattico Gilles
Scott.

Per superare questo handicap, il Patron di Prada, Bertelli, ha pensato ad Auckland
di inserire due timonieri al posto di uno, entrambi plurimedagliati: Francesco Bruni
e l’australiano James Spithill, rinunziando al tattico.

A conti finali fatti, però, Ineos Team UK ha avuto la meglio anche questa volta.

Ma per un nonnulla. Come dimostrare la possibilità del contrario se non ci si
prova?

Quello che è certo che alle 5 del mattino italiane, dagli antipodi sono arrivate le
immagini di una delle più belle, emozionanti e combattute testa a testa regate
della storia velica.

Luna Rossa è riuscita a tagliare il via per prima con pochi metri di vantaggio.

A scegliersi il lato da preferirsi, questa volta il sinistro, con un vento di 24 nodi, per
poi al primo incrocio spostarsi a destra.

La gara è un continuo testa a testa.

L’impressione è che Britannia sia leggermente superiore nelle virate frequenti.

Luna Rossa è più consistente nei bordi prolungati.

Incredibile, alla prima boa, Gate 1, le barche segnano il medesimo tempo, al
centesimo.

Anche il secondo lato di poppa mostra le medesime caratteristiche.

Ma alla boa del Gate 2 Ben Ainsle infila all’interno Max Sirena e conquista 9″ di . vantaggio.

Francesco Bruni risponda pescando il lato buono, a sinistra.

Al primo incrocio Luna Rossa vanta 178 metri di vantaggio che crescono fino a
300 metri.

A metà gara , Gate 3, gli italiani girano con un distacco di 14″.

I giochi sembrerebbero fatti. Il vento teso ma non troppo, sui 40 nodi, è quello
giusto.

Max Sirena, lo skipper riminese, opta per la classica gara di controllo, a
difesa del vantaggio acquisito, rispondendo alla virata dell’avversario, con una
medesima manovra.

Questo probabilmente l’errore fatale, si fa per dire. Perche, comunque si concede
all’avversario la scelta ed un tempo di vantaggio .

Ineos Tema UK recupera qualcosa. Al Gate 4 è ancora sotto di 10″. Una
settantina di metri che vede le due barche virare ed incrociare con gli stessi bordi.

Hanno la medesima velocità.

Micidiale prima del Gate 4 la mossa di Sir Ainsle che anticipa ed infila la Boa
con 37 metri di vantaggio; che crescono agli incroci fino a 152 metri .

Alla boa di nuovo pari, perchè Britannia ha perso mare pur di guadagnarsi il lato
destro del campo, quello con vento migliore.

Il vantaggio minimo viene mantenuto fintanto che all’ultimo incrocio Luna Rossa
cerca di mettere in difficoltà Britannia puntandola con decisione.

Sir Ainsle non si lascia intimorire non cede il passo.

Luna Rossa non può che avanzare una improbabile protesta e terminare la gara
con 33 secondi di ritardo.

Ora la settimana velica ad Auckland si ferma in attesa, dal 29 gennaio, della sfida
fra American Magic e Luna Rossa.

Tutto può ancora succedere dal momento che Luna Rossa ha dimostrato
ampiamente di avere tutte le carte in regola per andare avanti
sia nella Prada Cup che poi nell’America’s Cup.

 

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