Arrestati tre poliziotti a Roma per rapina durante una finta perquisizione
Tre poliziotti in servizio presso il Commissariato Salario Parioli di Roma sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l'accusa di rapina e perquisizione illegittima

I fatti risalgono al 27 marzo scorso, quando i tre agenti si sono presentati presso un appartamento in via Carmelo Maestrini, nel quartiere Mostacciano, fingendo di dover effettuare una perquisizione ufficiale: i poliziotti in servizio presso il Commissariato Salario Parioli di Roma sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di rapina e perquisizione illegittima.
Arrestati tre poliziotti a Roma per rapina: come si sarebbero svolti i fatti
Gli agenti, mostrando i loro distintivi, hanno convinto i proprietari a rimanere nel soggiorno mentre loro “ispezionavano” l’appartamento. In realtà, il loro obiettivo era la cassaforte della camera da letto, dalla quale hanno sottratto quasi 36.000 euro. Dopo aver richiuso la cassaforte e portato via anche la chiave, si sono allontanati dall’abitazione. Con loro, risulta coinvolto anche un cittadino albanese.
Indagine e arresti
L’indagine, condotta dalla Procura di Roma e dalla Squadra Mobile, è scattata in seguito alla denuncia delle vittime. Le forze dell’ordine hanno raccolto prove cruciali, tra cui le dichiarazioni delle persone offese, l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e i tabulati telefonici dei sospettati. Questi elementi hanno permesso di identificare rapidamente i quattro indagati e di procedere con le misure cautelari a meno di tre mesi dall’accaduto.
Il procuratore di Roma, Lo Voi, ha elogiato il “proficuo e tempestivo lavoro” degli investigatori, sottolineando come l’affidamento dell’attività investigativa alla Squadra Mobile della Polizia di Stato dimostri la piena fiducia della Procura nella lealtà e dedizione delle forze dell’ordine a Roma.
Le reazioni
A seguito degli arresti, il questore di Roma, Roberto Massucci, ha immediatamente sospeso in via cautelare dal servizio gli agenti coinvolti. Una decisione simile è stata presa per altri due poliziotti arrestati in un procedimento separato riguardante un’organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti.
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha commentato l’accaduto, affermando che “la Polizia di Stato è un’istituzione sana e trasparente che è in grado di fare pulizia al proprio interno, quando è necessario farlo”. Ha inoltre sottolineato che questi “rarissimi casi, pur molto dolorosi, nulla tolgono alla riconoscibilità del fondamentale lavoro svolto dalle forze di polizia, donne e uomini in divisa a cui tutti i cittadini possono guardare con sentimenti di fiducia e gratitudine”.
L’inchiesta-lampo ha finora rivelato che non ci sarebbero altri episodi simili che coinvolgono questi agenti. Questo evento, sebbene isolato, solleva questioni importanti sulla necessità di controlli interni rigorosi.