L’arte e il genio dell’artista Angelo di Mario

Uno dei più raffinati e poliedrici artisti italiani del Novecento. Poeta, scultore e studioso della lingua etrusca, amico di Pound e Devoto, Di Mario ha intrecciato forma e parola come nessun altro. Oggi, grazie all’opera della figlia Maria Grazia, il suo patrimonio creativo torna alla luce

La Biblioteca Casa Museo “Angelo Di Mario” nasce per custodire l’opera e il pensiero di Angelo Di Mario (1925-2013), poeta, scultore e studioso della lingua etrusca, autore di centinaia di sculture, tredici raccolte poetiche, tra i più raffinati e poliedrici artisti italiani del Novecento. Oggi, grazie all’opera della figlia Maria Grazia, il suo patrimonio creativo torna alla luce. Nel corso della sua attività, Angelo Di Mario intrecciò rapporti con figure di primo piano della cultura e dell’accademia, da Ezra Pound a Maria Luisa Spaziani, da Luigi Tallarico a Massimo Pallottino, da Giacomo Devoto, Mariella Bettarini a Giorgio Barberi Squarotti. Tra i suoi interlocutori anche Alfonsina Russo, soprintendente ai Beni archeologici dell’Etruria Meridionale, che lo invitò a far pervenire i suoi scritti al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.

A ricostruire, custodire e rendere fruibile al pubblico l’intera opera di Angelo Di Mario è stata l’instancabile attività della figlia, Maria Grazia Di Mario. Con dedizione e competenza, ha catalogato poesie, sculture, studi linguistici, trasformando la Biblioteca Casa Museo non solo in un luogo di conservazione, ma in uno spazio vivo, capace di raccontare il padre e di proiettare la sua eredità artistica verso nuove generazioni di studiosi e appassionati.

Oggi, a Vallecupola, la Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario custodisce e valorizza la sua vasta eredità artistica e culturale, rendendo omaggio alla sua figura di poeta, artista e studioso.

Chi è l’artista Angelo di Mario

Angelo Di Mario è stato un artista, poeta ed etruscologo italiano. Nato a Vallecupola Sabina, frazione di Rocca Sinibalda (Rieti), il 12 aprile 1925, è scomparso il 21 agosto 2013 a Poggio Mirteto. La sua figura è stata poliedrica e ha lasciato un segno profondo in diversi campi.

Poeta e Studioso

Di Mario ha esercitato per molti anni la professione di maestro e la sua produzione poetica è stata molto ricca, distribuita in un quarantennio a partire dal 1959. Le sue poesie si concentrano su temi come il rapporto con la natura, la serenità della vita familiare e l’indagine interiore. Oltre alla poesia, si è dedicato con passione allo studio degli Etruschi, diventando un esperto della loro lingua e pubblicando numerosi articoli e un libro sull’argomento.

Artista e Scultore

Parallelamente alla sua attività letteraria, Di Mario ha sviluppato una proficua carriera artistica. Le sue opere, che spaziano dalla ceramica al bronzo, hanno un’impronta a tratti astratta e a tratti figurativa, spesso di ispirazione religiosa. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive a livello nazionale, guadagnandosi il plauso di critici illustri. La sua arte si basa su un principio fondamentale: “la bellezza è in ogni punto, quanto dire che è infinita, per trovarla occorre scoprire i punti in armonia”.

E’ appassionato di cultura, ha letto ogni sorta di disciplina, ha conosciuto i più grandi poeti e romanzieri stranieri; imparato lingue, come il greco ed il latino; il tedesco, lo spagnolo, qualche sguardo al portoghese, al russo, al turco…; ha rivolto una particolare attenzione a tutte le lingue prelatine; contemporaneamente ha studiato varie Glottologie, libri di Fonetica e fonologia, Storia della linguistica, L’origine del linguaggio, La scrittura memoria degli uomini, Alfabeti…; lingue indoeuropee; anatoliche; grammatica sumerica su testo scritto in francese, completo di ogni nozione; possiede una grammatica semitica. Ha ottenuto decine di premi: in particolare il Primo premio “Pagina d’oro/ Seledizioni 1970”, l’ultimo il “Premio Cortona 2011”; segnalazioni, premi alla Cultura, secondi, terzi premi, tra cui quello al Concorso “Marguerite Yourcenar 1997”. Della sua attività si sono occupati, tra gli altri, Leone Piccioni, Diego Valeri, Silvio Bellezza, Giò Ferri, Maria Grazia Lenisa, Giorgio Barberi Squarotti, Domenico Cara, Orazio Tanelli, Sandro Gros.Pietro, Luciano Nanni. Ha fatto parte del Centro Studi Eugenio Montale e del Centro di Poesia e Storia delle Poetiche.

Di Mario attraversò discipline diverse: dalle tredici raccolte poetiche pubblicate da vari editori tra cui Aurora, Gastaldi Editore – Milano, 1959; Poesie, Gastaldi Editore – Milano, 1960 e Violino giallo, Collana Falena Guanda, 1966, alle ricerche glottologiche che hanno aperto nuove prospettive sulla lingua e sulla cultura etrusca, studi di fonetica e grammatica; ha scritto oltre cento articoli su varie riviste dal 1966, ha una produzione scultorea di centinaia di opere, in ceramica, bronzo, creta e gesso. Tra le sue creazioni più affascinanti, molte sculture sono “duplice forma”: da un lato un volto, una figura o un simbolo, dall’altro un’immagine diversa, come se la materia custodisse due anime complementari. Un gioco di prospettive e significati che rende ogni opera un racconto da scoprire.

Associazione Angelo Di Mario APS

L’Associazione Angelo Di Mario APS, presieduta da Alfonsina Russo, moglie di Angelo Di Mario, ha messo a disposizione della collettività un Museo ed una Biblioteca aperti al pubblico ed impegnati nell’organizzazione di numerose attività culturali e di ricerca storico-antropologica, finalizzate ad inserire il paese, il territorio ed il museo/biblioteca in un circuito di turismo culturale internazionale che valorizzi e promuova le bellezze storiche, archeologiche, naturalistiche ed artistiche locali.

Le sue opere

Esposte in mostre da Roma a Carrara, Gualdo Tadino, le sue sculture sono state definite “intense e squisite, forti e pure” e portano con sé un tratto riconoscibile: la capacità di coniugare purezza formale e tensione poetica, luce e ombra, interno ed esterno, come se ogni volume racchiudesse un respiro antico. La scultura di Angelo Di Mario, per Andrea Alessi, è Dura, forte, immortale come la pietra, eppure al contempo fragile, delicata e flessibile come le forme plastiche che slittano veloci, fluttuano e conquistano la loro autonomia nello spazio. È questa la sensazione che emerge visionando l’intera produzione scultorea di Angelo di Mario (1925-2013)”.

Critici come Giorgio Bàrberi Squarotti e Luigi Tallarico ne hanno colto l’essenza, da un lato il rigore della forma, dall’altro l’eco di una memoria ancestrale, la stessa che animava le sue ricerche linguistiche e storiche. “Con il risultato di assicurare alla “scultura essenza” quella morbidezza di passaggi tra interno-esterno, nel gioco di luce-ombra, ma anche nel variare del ritmo dei piani che dalle cavità affiora nella superficie levigata e solo interrotta dallo snodo organico della materia. In questo contrasto, tra l’anelito verso una purezza che, depurando ogni descrittivismo rappresentativo sembra allontanare la “contaminazione”, e tra il bisogno di riproporre il ciclo vitale in quelle cavità ove sembra lievitare, tra luce ed ombra, la misteriosa visione dell’uomo di ogni tempo, in un contrasto di sedimentazioni memoriali e di eventi sconosciuti, la scultura di Angelo Di Mario esce dallo scavo archeologico e affronta nella purezza levigata della forma il senso vitale e lirico della vita.” (Luigi Tallarico)

In occasione del centenario della sua nascita, dal 19 al 29 settembre il Comune di Bolsena ospiterà, presso la Sala Cavour, una mostra personale di scultura dedicata alla sua opera. L’evento sarà un viaggio attraverso la sua produzione artistica e intellettuale, in cui scultura, poesia e studi etruschi si intrecceranno in un racconto unico, capace di unire arte, letteratura e ricerca storica.

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