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Aereo precipita in autostrada, due morti: foto e video

Nel Bresciano, due vittime e due automobilisti coinvolti: un ultraleggero è precipitato ad Azzano Mella

Un ultraleggero è precipitato ad Azzano Mella, in provincia di Brescia  causando la morte delle due persone a bordo: un uomo milanese di 75 anni e la sua compagna di 60 anni. Il velivolo, partito da Piacenza, è caduto martedì 22 luglio 2025 nei pressi della Corda Molle, il raccordo autostradale che collega l’A4 alla A21. L’impatto ha provocato un incendio. Due automobilisti che stavano transitando sulla strada sono rimasti coinvolti, attraversando le fiamme. Fortunatamente, nessuno dei due ha riportato ferite gravi. Un uomo di 56 anni è stato trasportato al Poliambulanza di Brescia per accertamenti, mentre un 49enne è stato valutato sul posto e non ha avuto bisogno di ospedalizzazione. La procura di Brescia ha avviato un’indagine per chiarire le cause dell’incidente, chiedendo l’intervento della Polaria di Milano.

Ulteriori dettagli sull’incidente dell’ultraleggero ad Azzano Mella

L’incidente che ha visto precipitare un ultraleggero ad Azzano Mella, in provincia di Brescia, il 22 luglio 2025, ha purtroppo causato la morte di due persone: Sergio Ravaglia, avvocato milanese di 75 anni; Anna Maria De Stefano, 60 anni, compagna di Ravaglia.

Cause del sinistro

Il velivolo coinvolto era un Promecc Freccia Anemo, un ultraleggero italiano in fibra di carbonio, ed era partito da Piacenza. Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza mostrano l’aereo precipitare quasi in verticale e schiantarsi sulla “Corda Molle”, il raccordo autostradale che collega l’A4 e l’A21. L’impatto ha generato un’esplosione e un violento incendio. Due veicoli in transito sono stati coinvolti dalle fiamme, ma gli automobilisti, un 56enne e un 49enne, sono rimasti illesi o hanno riportato ferite lievi. La Procura di Brescia ha aperto un’indagine per omicidio colposo per fare chiarezza sulla dinamica dello schianto. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, si considerano un possibile stallo in volo, un malore improvviso del pilota o guasti meccanici. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco, la Polizia stradale e la scientifica per i soccorsi, la messa in sicurezza dell’area e la raccolta degli elementi utili alle indagini.

Stallo asimmetrico e vite?

Il velivolo coinvolto è un Promecc Freccia, un biposto con una lunghezza di 7,249 metri, un’altezza di 2,553 metri e un’apertura alare di 8,777 metri. Può raggiungere una velocità massima di circa 280 km/h e una velocità di stallo di 65 km/h con flap estratti. La sua massa a vuoto è di 295 kg, quasi interamente in fibra di carbonio, con un peso massimo al decollo di 472,5 kg. In generale, gli aeromobili ultraleggeri sono veicoli per il volo da diporto sportivo (VDS), economici e semplici nella costruzione e gestione. Possono essere monoposto (peso massimo al decollo 300 kg) o biposto (600 kg), e solitamente montano un solo motore a pistoni ed elica. Volano a quote non superiori ai 330 metri (circa 1000 piedi) e operano nello spazio aereo di classe G, non controllato, dove la responsabilità della sicurezza e della separazione dagli altri velivoli ricade sul pilota. L’ipotesi principale avanzata dagli esperti, come il perito tecnico aeronautico Luca Ziliani, si basa sullo stallo asimmetrico e sull’ingresso in vite.

  • Lo stallo si verifica quando il velivolo perde portanza a causa di una velocità troppo bassa o del superamento dell’angolo di attacco critico. Le ali non riescono più a sostenere il peso dell’aereo, rendendolo incontrollabile e facendogli perdere quota.
  • Lo stallo asimmetrico avviene quando una delle ali raggiunge l’angolo di attacco critico prima dell’altra, spesso a causa di manovre brusche. Questo provoca un abbassamento di un’ala e una rotazione dell’aereo.
  • L’ingresso in vite è una condizione di stallo aggravato, in cui il velivolo inizia a ruotare attorno a tutti e tre gli assi, scendendo a spirale come un cavatappi. Questa dinamica sembra compatibile con quanto osservato negli ultimi istanti della caduta dell’ultraleggero a Brescia.

Matteo Ferrari

Giornalista di cronaca e attualità con anni di esperienza sul campo, Matteo Ferrari si distingue per la capacità di raccontare la cronaca, attualità e fatti con passione ed una particolare narrazione personale. La sua penna affilata e la sua passione per la verità lo rendono un punto di riferimento per chi cerca un'informazione affidabile, approfondita e nel contempo sintetica.
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