Emozioni e stress sono influenzati dal ritmo del respiro

Roma, 2 aprile 2017 – Era noto dagli albori che lo stato d’animo è connesso al respiro ma era una spiegazione più empirica che tecnica.
 
A darne una spiegazione scientifica, sono stati  i ricercatori della Stanford University School of Medicine guidati da Mark Krasnow, i quali hanno pubblicato sulla rivista “Science” i risultati del loro studio. Sono infatti riusciti a identificare un gruppo di neuroni che collegano la respirazione agli stati d’animo e sono responsabili della calma, spiegando così  anche perché la pratica del controllo del respiro mediante la meditazione, riduce lo stress.
Gli scienziati hanno scoperto che questi neuroni si trovano in profondità nel tronco cerebrale, in una zona scoperta nel 1991 chiamata complesso di pre-Bötzinger e collegano la respirazione al rilassamento, all’attenzione, all’eccitazione e all’ansia in relazione ai molti tipi di respiro che vengono associati alle diverse emozioni: regolare, rilassato, eccitato, ansimante, singhiozzante, sospirante.

I ricercatori sono riusciti a identificare più di 60 sottotipi neuronali presenti nella parte del tronco cerebrale in cui risiede il centro di controllo della respirazione,concentrandosi principalmente su una sottopopolazione di neuroni che esprimono due marcatori genetici chiamati Cdh9 e DBX1.
 
Per meglio capirne e studiarne gli effetti, li hanno eliminati sui topi notando,  con sorpresa, che  gli animali ancora respiravano normalmente ma in modo più lento. Osservandone i comportamenti, è emerso che erano straordinariamente calmi, anche in situazioni particolarmente stimolanti e trascorrevano meno tempo ad esplorare l’ambiente circostante rimanendo  più tempo fermi. 
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