Dalle Americhe in tempi di pandemia Cororonavirus Covid-19

Lussemburgo,1 giugno 2020 – In Europa, da molti Paesi si susseguono notizie di allentamento delle misure cautelative di lockdown, al fine di dar sostegno alle ormai asfittiche economie prima che sia troppo tardi. In realtà,le statistiche sull’andamento della pandemia da Coronavirus da Covid-19 sono incontrovertibilmente in costante miglioramento. L’OMS ha tuttavia messo prudentemente in guardia gli Stati europei, paventando una ripresa dei contagi che potrebbe portare ad un riacutizzarsi dell’epidemia e quindi ad una seconda ondata di propagazione del virus dagli esiti imprevedibili.
Insomma, afferma l’OMS, stando ai dati odierni la battaglia in Europa contro il Covid-19 non sarebbe ancora stata vinta e gli esiti relativi sarebbero incerti. Tutto questo anche perché non sono stati ancora trovati né medicinali né vaccini per combattere il virus efficacemente. Si raccomandano pertanto, pur in un quadro generale migliorato, massima cautela e senso di responsabilità da parte di tutti!
Piuttosto, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità si mostra assai più preoccupata per i dati negativi che giungono quotidianamente dai Continenti americani, ove i picchi di contagio non sono stati ancora raggiunti nonostante l’elevato numero di infettati e di decessi!
Nelle due Americhe, ove tutti gli Stati sono stati fortemente investiti dalla pandemia, sono soprattutto due quelli che destano le maggiori preoccupazioni: gli Stati Uniti ed il Brasile . Procediamo nell’ordine per esaminarne l’allarmante situazione attuale.

Negli USA, i casi accertati sono finora circa 1.788.000 mentre i decessi registrati hanno superato la soglia di 104.000. I medici e gli infermieri contagiati sono ad oggi oltre 62.000 con più di 290 decessi. Il personale sanitario si è lamentato a tal proposito per la carenza di dispositivi di protezione individuale. Ricordiamo che negli USA, il sistema sanitario è prevalentemente nelle mani dei privati. Gli ospedali pubblici assistono solo i cittadini over 65 o chi non guadagna più di 11.500 dollari l’anno .Se non si rientra in una di queste due categorie non è prevista l’assistenza a meno che i cittadini non abbiano provveduto in precedenza a stipulare una polizza di assicurazione sanitaria privata. Dati però il costo generalmente elevato delle polizze e le condizioni unilateralmente imposte dalle assicurazioni private, molti cittadini restano in pratica senza alcuna copertura sanitaria, pregando il buon Dio di non ammalarsi. Conseguentemente, chi sfortunatamente dovesse ammalarsi senza disporre di una copertura assicurativa, dovrà pagare direttamente il costo (per lo più esorbitante) di tutte le cure, ovvero rinunciare a curarsi, così come molto spesso purtroppo avviene! Orbene, nel caso di un’epidemia, dover rinunciare a curarsi equivale a rimanere fuori di una struttura ospedaliera e, pertanto, ad estendere il rischio di contagio agli altri. In caso poi di peggioramento, aumentano ovviamente considerevolmente le probabilità di decesso.

Passando ora all’America del Sud, divenuta nuovo epicentro mondiale della pandemia, tutti i paesi ne sono stati colpiti. Spicca in tale contesto la preoccupante situazione del Brasile. In questo Paese, il Governo di Brasilia si è pronunciato fin dall’inizio contro le misure di confinamento individuale per tentare di evitare pesanti conseguenze economiche. Tuttavia, il dilagare della pandemia ha finito per costringere la maggior parte dei Governi statali ad attenersi tendenzialmente alle linee guida dell’OMS. Ciononostante, la propagazione dell’epidemia sta aumentando in maniera esponenziale: ad oggi, i contagiati sono infatti 514.000 (16.400 nelle ultime 24 ore) mentre le vittime sono ormai 29.314. Ciò che preoccupa maggiormente è la progressione dei contagi, favorita dai sovrappopolati agglomerati urbani (favelas) sprovvisti spesso di servizi essenziali.
In Brasile, il sistema sanitario rispecchia in buona parte quello statunitense (con dominante presenza delle strutture sanitarie private) anche se non in tutto. Va però tenuto conto di un’importante differenza: la maggioranza dei brasiliani percepisce salari che tendono ad appiattirsi sul “salario minimo”, che corrisponde a circa 2.000 dollari l’anno! Con un reddito simile, sottoscrivere una polizza assicurativa sanitaria privata (“plano de saude”) si rivela quindi un’impresa impossibile!
A ciò si aggiunga che i pochi ospedali pubblici esistenti non sono strutturalmente e per capacità in grado di far fronte all’emergenza determinata da una pandemia. Tali ospedali vengono attualmente presi d’assalto dai cittadini, ma ahimè per lo più invano! Il rimedio a questa situazione risiede quindi per lo più nella speranza di non essere contagiati o di guarire in casa!
Concludiamo.
Sperando che possa ben presto ed ovunque scemare la virulenza del Covid-19, ci viene da riflettere sull’aumento annuale e costante della ricchezza generata nel mondo pressoché ovunque, cui fa incredibilmente riscontro in moltissimi Paesi una riduzione dei servizi essenziali offerti dagli Stati ai propri cittadini. Questi ultimi, tuttavia, come tutti ben sanno, tramite il loro indispensabile lavoro, contribuiscono in maniera determinante alla creazione di tale ricchezza !!!

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