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Il botulino, cos’è e come riconoscere il botulismo

Il botulismo è causato dalla tossina botulinica, prodotta dal batterio Clostridium botulinum: una delle tossine più letali esistenti che provoca un'intossicazione alimentare potenzialmente fatale. Le cause, i sintomi e le precauzioni da prendere

Facciamo chiarezza: il botulino è il nome del batterio, mentre botulismo è la malattia causata dalla tossina prodotta da quel batterio. Il botulismo è una malattia neuro-paralitica causata dalle tossine prodotte da batteri clostridi che si sviluppano in conserve alimentari non preparate correttamente. Questa tossine prende il nome di “tossina botulinica“, una neurotossina estremamente potente, responsabile della grave intossicazione alimentare nota come botulismo, che causa paralisi muscolare e altri sintomi neurologici.

Botulino, il batterio che provoca il botulismo

Il botulismo è causato dalla tossina botulinica, prodotta dal batterio Clostridium botulinum: produce una delle tossine più letali esistenti che provoca un’intossicazione alimentare potenzialmente fatale. Le spore di batterio botulino possono contaminare gli alimenti, in particolare quelli conservati in contenitori sigillati dove non c’è ossigeno (condizioni anaerobie).

I batteri del botulino, sono del genere Clostridium, microrganismi Gram-positivi, a forma di bastoncello e capaci di formare spore. Sono anaerobi obbligati, il che significa che possono vivere solo in assenza di ossigeno. Sono molto diffusi in natura, specialmente nel terreno. Quando le condizioni ambientali diventano sfavorevoli, producono spore molto resistenti. Nella loro fase attiva, i Clostridium secernono potenti esotossine che causano malattie come il tetano, il botulismo e la cancrena gassosa. Le specie più rilevanti in ambito clinico sono 4: Clostridium botulinum, Clostridium perfringens, Clostridium tetani e Clostride, difficile.

I sintomi del botulismo

L’ingestione di questa tossina provoca sintomi neurologici come paralisi muscolare e visione offuscata. Per aumentare le possibilità di sopravvivenza, è cruciale un trattamento tempestivo con un’antitossina specifica. Nei bambini, l’infezione si sviluppa in modo simile, ma di solito i sintomi sono molto più lievi.

La comparsa dei sintomi del botulismo avviene solitamente tra le 24 e le 72 ore. L’ingestione della tossina causa paralisi muscolare e visione offuscata. Più precocemente compaiono i sintomi, più grave sarà la malattia. La sintomatologia ha una progressione simmetrica e discendente (dalla testa agli arti) e si manifesta prevalentemente con una paralisi flaccida. La paralisi flaccida è una condizione neurologica che comporta una perdita della motilità volontaria e una marcata diminuzione del tono muscolare.

I sintomi più comuni del botulismo includono problemi di linguaggio e deglutizione: voce debole o impastata (disartria) e difficoltà a deglutire (disfagia). In sintesi:

  • Annebbiamento e sdoppiamento della vista (diplopia)
  • Dilatazione delle pupille (midriasi bilaterale)
  • Difficoltà a tenere aperte le palpebre (ptosi)
  • Problemi di linguaggio e deglutizione: voce debole o impastata (disartria) e difficoltà a deglutire
  • Secchezza della bocca (xerostomia) e stipsi
  • Debolezza muscolare: debolezza generalizzata che può iniziare dai muscoli facciali e del collo.

Nelle forme più gravi, il botulismo può portare all’insufficienza respiratoria, con esito fatale, a causa del blocco della conduzione nervosa ai muscoli che controllano la respirazione. Nei bambini, il botulismo si manifesta in modo simile, ma generalmente in forma molto più lieve.

Come si cura il botulismo

Per aumentare le probabilità di sopravvivenza, è necessario un trattamento immediato con antitossina. I pazienti manifesteranno paralisi muscolare e visione offuscata. Per avere una chance di sopravvivenza, deve essere praticato un immediato trattamento con antitossina. Per cui è importante chiamare immediatamente il medico o rivolgersi ad un pronto soccorso.
Nei bambini il botulismo viene contratto nella stessa maniera, anche se risulta molto più lieve. La malattia non è trasmissibile da persona a persona e può colpire a qualsiasi età.

Dalla spora alla tossina

Le spore di questo batterio si trovano nell’ambiente e possono contaminare gli alimenti. Quando questi alimenti vengono conservati in contenitori sigillati (come barattoli o lattine), si creano le condizioni ideali senza ossigeno (anaerobiche). Le spore germinano, e il batterio si moltiplica, rilasciando la tossina che poi viene ingerita dall’uomo provocando la malattia del botulino.

La produzione della tossina botulinica da parte del Clostridium botulinum è un processo che si innesca in condizioni ambientali specifiche.

  1. Contaminazione: le spore di C. botulinum, molto resistenti e presenti nell’ambiente, contaminano un alimento.
  2. Condizioni anaerobiche: l’alimento contaminato viene conservato in un ambiente privo di ossigeno (anaerobico), come ad esempio un vasetto sottovuoto o una lattina.
  3. Germinazione: l’assenza di ossigeno e la presenza di nutrienti portano la spora a “risvegliarsi” e a germinare, trasformandosi in una forma vegetativa del batterio.
  4. Moltiplicazione e produzione della tossina: il batterio, in fase vegetativa, si moltiplica e inizia a produrre e rilasciare la potente tossina botulinica nell’alimento, rendendolo pericoloso per il consumo.

Attenzione e raccomandazioni

Il ministero della Salute ha ribadito che la maggior parte dei casi di botulismo, circa il 90%, è legata a conserve casalinghe. Gli alimenti più a rischio sono quelli preparati sottovuoto, sott’olio o sott’acqua. Raramente si tratta di prodotti industriali. Per questo, è cruciale seguire scrupolosamente le regole di preparazione e conservazione. Fabrizio Anniballi, responsabile del Centro nazionale di riferimento per il botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha fornito indicazioni chiare.

La regola d’oro è non preparare a livello domestico conserve di pesce o carne, né qualsiasi altra conserva che non possa essere acidificata (con succo di limone o aceto) o conservata con sale o zucchero.

Quali sono le conserve sicure

Sono sicure le conserve di frutta come marmellate e confetture, grazie all’alto contenuto di zucchero. Anche i prodotti in salamoia, come le olive, o le verdure sbollentate nell’aceto sono considerati sicuri. Via libera alle conserve di pomodoro, un ortaggio naturalmente acido. È invece assolutamente sconsigliata la conservazione di carne e pesce.

Un altro avvertimento fondamentale riguarda l’ispezione delle conserve. Se un contenitore appare gonfio o se il prodotto presenta alterazioni evidenti, non deve essere assolutamente consumato o assaggiato. Anche una quantità minima di tossina può causare un’intossicazione grave.

→ I casi di botulismo in Calabria e Sardegna

Redazione

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