Una gita a ...

La Sicilia di Montalbano

Viaggio nella Sicilia barocca di Modica e Scicli, delle antiche Ibla e Ortigia.

Roma, 25 settembre 2022 – La Sicilia di Montalbano è la Sicilia barocca di città antiche e piene di storia, che si trovano tra le provincie di Ragusa e Siracusa.

Nella zona a sud-est dell’Isola, quella che culmina nel Capo Passero, la punta più meridionale della Sicilia. Più a sud di Tunisi.

E’ la zona di Marzameni con la sua vecchia tonnara piena di storie e dei caratteristici villaggi marinari della costa sud dell’isola.

Come Scoglitti, con le sue spiaggette, il piccolo porto dove si vende direttamente il pesce ogni pomeriggio e la sua bella passeggiata a mare, lunga più o meno tre chilometri.

Ottima per gli amanti del footing, della bicicletta e delle passeggiate lungo la spiaggia, che al tramonto diventano romantiche al punto giusto.

O come Punta Secca, ormai celebre perché qui si trova la casa di Montalbano.

Grazie alla quale è diventata un vero e proprio luogo di pellegrinaggio per tutti gli appassionati della fiction tratta dai romanzi di Camilleri.

Ambientati proprio nelle cittadine della Sicilia barocca del ‘700 e dell’800, che si ergono sulle terre delle antiche baronie e degli storici contadi.

Le cui atmosfere gattopardesche si ritrovano nel Castello di Donnafugata, che domina un altopiano suddiviso dai muretti a secco tipici della provincia di Ragusa.

Da qui, nell’800, la nobile e ricca famiglia Arezzo de Spuches controllava i suoi 750 ettari di terra che si dipanano intorno al castello.

Costruito in stile gotico e spettacolare soprattutto se ci si arriva di notte, quando cattura la vista.

Ma la visita del suo interno e dei giardini è possibile solo di giorno, dalle 8.00 alle 20.00.

Nella fiction di Montalbano è diventato la casa del capomafia Balduccio Sinagra, così come il Municipio di Scicli è stato trasformato nella Questura di Vigata.

L’immaginario paese di questo angolo sud-orientale della Sicilia dove Camilleri ha ambientato le storie del suo commissario.

La piazza di Scicli su cui si erge il Municipio-Questura è lunga e accattivante e anticipa quanto di bello si ammira nel centro storico. Pieno di chiese e palazzi nobiliari.

Ben diverso dalle grotte nelle quali viveva la povera gente che sono abbarbicate sulle montagne che circondano la città o che si aprono al di sotto di esse.

Che meritano di essere visitate perché solo così si può capire quanta povertà e quanti stenti hanno dovuto vivere coloro che le abitavano, che spesso emigravano all’estero per trovare quella vita che qui non riuscivano a fare.

Questa parte della Sicilia è stata ed è prevalentemente agricola, tanto che ancora oggi è ricoperta di serre e coltivazioni, che producono ortaggi e frutta di primissima qualità.

E l’antica Ibla, che oggi è il quartiere più vecchio di Ragusa, ne era il centro principale. Con i suoi mille e mille scalini.

Alla sua sommità, volendo, si arriva dopo averli percorsi con fatica e difficoltà, perché oggi non siamo più allenati a farli come erano coloro che abitavano queste case.

La salita diventa così una sorta di espiazione dei peccati necessaria per arrivare ad ammirare il Paradiso. Ovvero quella piazza che domina l’antico quartiere di Ragusa.

In cima alla quale, austero e maestoso, si eleva il Duomo dalla cupola dai mille colori: gialla, arancione, rosa di giorno, a seconda del girare del sole e azzurra di notte.

Anche qui sono state girate molte scene di Montalbano, sia sotto le scale, davanti alla cancellata del Duomo, sia nelle vie che si affacciano sul panorama della città vecchia (nella foto).

Dopo aver viaggiato per strade statali e serre, si arriva a Modica, famosa in tutto il mondo per il suo cioccolato senza burro.

Anch’essa abbarbicata sulla montagna, col Duomo quasi nel punto più alto della città. Visitabile a piedi o con il trenino su gomma che fa il giro delle sue vie proprio come ad Ibla.

Infine, dopo la fantastica cattedrale di Noto, ecco Siracusa, con l’antica Ortigia, l’isola protetta dalle imponenti mura del Castello Maniace.

Costruito da Federico II di Svevia è intitolato al generale bizantino Giorgio Maniace che nel 1040 strappò la città ai saraceni, diventando così il primo a riuscirci prima dei normanni.

L’isola di Ortigia è la parte più vecchia di Siracusa, l’antica capitale bizantina della Sicilia, che in queste terre esprime tutto il suo sapore più vero.

A cominciare dai giganteschi arancini al ragù che tanto piacciono pure a Montalbano.

E che hanno allietato il nostro viaggio al pari della splendida compagnia che ci ha ospitato e condotto per queste terre così ricche di arte, di storia e di cinema.

Ma soprattutto di umanità e di sicilianità.

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