Calcio

Calcio. E’ ancora una piccola Italia

Roma, 10 settembre – La piccola Italia di Mancini perde 1-0 in Portogallo la seconda gara della Nations League e dimostra di essere ancora in una fase sperimentale, che presumibilmente è destinata ad essere molto lunga. Il CT cambia molti titolari rispetto alla partita di venerdì contro la Polonia, ma il risultato è lo stesso. Squadra alla ricerca della sua identità, con poca cattiveria agonistica che, forse, i nostri giovani non riescono proprio a tirare fuori e dìsunita nella ripresa, soprattutto dopo il gol del Portogallo (privo di C.Ronaldo), segnato al 3′ della riprera dall’ex attaccante del Milan André Silva. Molti, ancora, gli errori individuali e in fase di impostazione, con il risultato che le punte vengono sempre servite poco e male. Chiesa (nella foto) e Zaza non hanno certo fatto meglio di Balotelli, Belotti e Immobile. Ma non tanto per colpa loro, quanto di una squadra che li assiste pochissimo. Meglio il primo, del secondo tempo, nel quale l’Italia ha rischiato meno che nei successivi 45′, nei quali gli azzurri si sono anche allungati. Regge il portiere (Donnarumma anche stavolta ha fatto parate importanti), non tanto Jorginho a centrocampo (ma di regista c’è solo lui). Un punto in due partite di Nations League nel girone a tre con Polonia e Portogallo rischia di farci arrivare ultimi nel gruppo e di retrocedere in B in questo nuovo torneo continentale. Sarebbe l’ennesima umiliazione per un calcio italiano in piena crisi. “Lo so – dice Mancini a fine gara ai microfoni della Rai – ma dobbiamo far crescere questi ragazzi, che non giocano molto in campionato e che, invece, hanno bisogno di fare esperienza sul campo. Purtroppo abbiamo difficoltà a fare gol. Dobbiamo risolvere questo problema e fare meno errori individuali”.

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