Racconti di sport

Racconti di sport – La maglia nera

L’impresa personale di Niccolò Scelfo alla Maratona di Firenze 2021

Roma, 5 Dicembre 2021 – Tra i primi ricordi d’infanzia di imprese sportive, chi scrive annovera la leggendaria maglia nera del Giro d’Italia.

Fu mio zio Roberto a parlarmene, innescando una passione per gli “eroi al contrario” che ancora oggi coltivo.

Per conquistare la maglia nera si disputava una affascinante corsa ciclistica al ribasso, una gara a perdere, ma di regolarità.

L’ultimo doveva comunque arrivare al traguardo entro il tempo massimo stabilito.

E la squalifica per comportamenti antisportivi incombeva su chi, celandosi agli occhi degli avversari e dei giudici di gara, ricorreva a sotterfugi per attardarsi.

Si parla di soste in trattoria e/o imboscamenti in bar di campagna, storie di un’Italia di altri tempi.

Il premio in denaro per chi conquistava la maglia nera fu introdotto nel 1946, singolare “piano Marshall” individuale per la ripresa postbellica.

Gli antagonisti più celebri furono Luigi Malabrocca e Sante Carollo, una replica al massimo ribasso del dualismo Coppi-Bartali.

Durò poco, fino al 1952, questo premio negativo, che fu avversato dalla maggior parte dei corridori.

Una sporadica reintroduzione solo nel 1967, per il cinquantenario del Giro.

Ci voleva questa premessa per introdurre un’altra maglia nera, ma dal valore morale stavolta elevatissimo, e l’atleta che la ha indossata.

A offrirne l’occasione è l’atletica, non a caso la “Regina degli Sport”.

La scorsa domenica 28 novembre si è disputata l’edizione 2021 della Firenze Marathon (https://www.firenzemarathon.it/it/).

Partito già in divisa nera con la pettorina 3248, l’atleta Niccolò Scelfo è giunto al traguardo in SEI ore TRENTASETTE primi TRENTACINQUE secondi, completando la distanza estrema di 42 km e 195 m.

Si è piazzato al numero 3202 della classifica generale. Ultimo posto.

E vuol dire moltissimo, non solo per il protagonista quasi quarantenne. Vediamo perché.

Niccolò, classe 1982, è nato a Scandicci, Firenze.

Una vita intensa, dopo la laurea in Economia ed Ingegneria della Qualità all’Università fiorentina.
Esperienze lavorative prima in Toscana e poi in giro per il mondo, come racconta il suo curriculum internazionale, presso aziende prestigiose con vari incarichi.

Leggete qui: Quality Management Specialist, Product Marketing Manager, Social Media Manager, Creative Strategist, Head of Communication, Editor in Chief, Creative Director, Director Brand Communications.

Tanta roba.

Nel 2019, dopo che una celeberrima azienda tedesca di abbigliamento sportivo lo aveva promosso per un ruolo alla sede di Singapore, tutto cambia all’improvviso.

Nella corsa della vita Niccolò viene richiamato ai box.

Una telefonata, attesa ma al tempo stesso temuta, giunge dall’Ospedale Cisanello di Pisa, centro trapianti fegato.

Con l’autorizzazione dell’interessato possiamo, e dobbiamo, nominare la sua malattia ultra-rara, per cui a tutt’oggi non esiste cura: colangite sclerosante primaria.

È finita l’epoca dei pudori e delle omissioni sui “brutti mali”.

Modestamente, anche questa rubrica di racconti di sport tenta di dare un contributo parlandone.

Nello stadio avanzato, tale malattia pone infatti la sola alternativa del trapianto.

E così alla fine del 2019 lo Scelfo rientra di corsa dal sud-est asiatico e si sottopone all’intervento a Pisa.

Proprio il 28 novembre di quell’anno, grazie a un donatore ignoto, si apre una nuova speranza per Niccolò.

Una corsa in salita il decorso post-operatorio, coinciso con l’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19.

Una tribolazione al cubo, con sette crisi di rigetto durante la pandemia, che ha reso a dir poco complicato l’andirivieni tra gli ospedali di Firenze e Pisa.

Dopo il sisma del 2012, il tenace popolo dell’Emilia coniò il suo slogan “Terremoto mo va a cagher”.

Domenica 28 novembre, a due anni esatti da trapianto, Nicco (così si chiama per gli amici questo bell’omo) ha dato, stavolta in vernacolo di Fiorenza, la sua analoga risposta alla malattia, assieme al team di affetti che lo sostiene.

Tagliando a passo spedito, da atleta trapiantato in maglia nera, il traguardo, già in via di smantellamento, sotto la Cupola di Santa Maria del Fiore (i’ Ddomo per i fiorentini).

Nel favoloso 2021 dello sport italiano, la redazione di www.attualita.it si associa all’ammirazione per Niccolò Scelfo, esempio di resilienza.

Per saperne di più:
@TransplantedAthlete (http://www.instagram.com/transplantedathlete)
Federazione Italiana Malattie Rare: https://uniamo.org/
Associazione Italiana Ricerca Colangite Sclerosante: http://www.aircs.it/

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