Almanacco del 19 dicembre 2014

OGGI

Venerdì, 19 Dicembre 2014

NASCE

1036: Su Tung-p’o China, poeta e pittore

1861: Italo Svevo, scrittore

1915: Edith Piaf, cantante

MUORE

1851: all’età di 76 anni J. M. William Turner, pittore

1996 – Marcello Mastroianni- È universalmente riconosciuto 
come il Marcello del cinema italiano, di cui fu un protagonista
assoluto nella stagione d’oro tra la fine degli anni 
Cinquanta e l’inizio degli anni Settanta. Originario   della Ciociaria frusinate 
(di Fontana Liri, per l’esattezza), scomparve a Parigi nel 1996.

2004 – Renata Tebaldi: Il grande Arturo Toscanini la chiamava “voce d’angelo”, 
celebrando il suono vellutato del suo timbro vocale, 
grazie al quale divenne una delle cantanti liriche più amate di sempre.

ACCADDE

1686: Robinson Crusoe lascia la sua isola dopo esservi rimasto per 28 anni

1842: gli Stati Uniti d’America riconoscono l’indipendenza delle Hawaii

1871: Albert L Jones brevetta la carta crespata

1894: in Francia ha inizio il processo a porte chiuse 
ad Alfred Dreyfus, accusato di tradimento

1910: Baltimora è la prima città americana a stabilire 
luoghi di residenza diversi per bianchi e neri

1941: Hitler assume il comando supremo dell’esercito tedesco

1945: nuovamente riconosciuta la Repubblica d’Austria

1963: Zanzibar conquista la sua indipendenza dalla Gran Bretagna

TEMPI ANTICHI

ROMA: Brumalia – preparazione dei festeggiamenti per il Solstizio d’Inverno

ROMA: Saturnalia – i Saturnalia erano le celebrazioni del tempio di Saturno,
dio della semina, del grano e dell’agricoltura.

Inizialmente i festeggiamenti si limitavano alla sola giornata 
del 17 Dicembre, ma più tardi si estesero fino al 23 Dicembre.

per il popolo romano era il periodo più allegro e festoso dell’anno, 
si chiudevano le attività e si faceva vacanza, anche dalle lezioni scolastiche.

In questo periodo le famiglie imbandivano banchetti e ci si 
scambiava doni e messaggi di augurio

ROMA: Opalia – celebrazione in onore della dea Opis, 
moglie di Saturno e dea dell’abbondanza agricola e del benessere. 
A lei era dedicato un piccolo tempio dove potevano entrare solo le vestali. 
Le principali celebrazioni in onore della dea si 
tenevano nei mesi di Agosto e Dicembre

LA CHIESA RICORDA

Santi

S. Urbano V

S. Anastasio I, Ss. Dario, Zosimo, Paolo e Secondo, 
S. Fausta di Cizico, S. Bernardo di Pagliara

Onomastica

Olindo – Olinda

Non si conosce l’origine del nome, anche se c’è chi lo farebbe 
derivare dal celtico oll ihint, “tutto impeto”.

Ufficialmente si incontra questo nome per la prima volta nella
Gerusalemme Liberata , di Torquato Tasso, si potrebbe
quindi attribuirne al poeta la paternità

Onomastico

Adespòto : 1 Novembre

PROVERBIO

Regole sagge e prudenti,

salvano case e conventi

AFORISMA

Il mentitore dovrebbe tener presente che per essere creduto
non bisogna dire che le menzogne necessarie.

[Italo Svevo]

IL LINGUAGGIO DEI FIORI

Il significato di Fior di melo è…

– Buona fortuna

– Preferenza

DIZIOGIORNO

Esiziàle

Aggettivo

Così si definisce qualcosa che arreca un gravissimo danno, 
rovinoso, mortale. Che porta alla distruzione.

Deriva dal latino exitialis, derivato da exitium, distruzione.

Sinonimi: rovinoso, distruttivo, mortale

UNA FRASE AL GIORNO

Nulla ha da temere chi incontra Gesù e a lui si affida.

(Benedetto XVI)

PERCHÈ SI DICE

•     Perché si dice qui gatta ci cova?

“Qui gatta ci cova” è un modo di dire usato nella lingua italiana 
quando qualcosa risulta strano o poco convincente.

L’immagine di una gatta che cova 
(solitamente riservata alla gallina che cova l’uovo)
viene utilizzata quindi per descrivere una situazione in cui 
ci sia un elemento stonato, che insospettisce.  
L’omologo inglese di questa espressione può essere considerato
“there’s something fishy about this” 
(traducibile letteralmente con “c’è qualcosa che mi puzza”)

LATINO USO

De gustibus

Dei gusti.

La frase completa è de gustibus non est disputandum,
sui gusti non si può discutere. È uno dei tanti intercalari

anonimi del latino medievale, assai frequente nel linguaggio

comune (spesso anche nella forma ellittica de gustibus), 
per affermare che i gusti sono soggettivi e ognuno ha diritto

d’avere i suoi, per quanto strani possano sembrare ad altri.

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