CronacaNotizie

Droni in Polonia: attacco russo, errore o droni non russi?

Nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2025, la Polonia ha abbattuto una decina di droni che avevano violato il suo spazio aereo, definendo l'azione un "atto di aggressione".

In Polonia si è verificato un incidente che ha coinvolto droni “russi” entrati nel suo spazio aereo abbattuti nello spazio aereo polacco. Nella zona sono stati inviati: due aerei F-35, due F-16 e elicotteri MI-24, MI-17 e Black Hawk. Verso le 23:30 di mercoledì 10 settembre 2025 è stata registrata la prima violazione dello spazio aereo del Paese. L’ultima è avvenuta intorno alle 6:30 del giorno 11 settembre. Questo “dà un’idea della portata di questa operazione. Sono state registrate e localizzate con precisione 19 incursioni specifiche nel nostro spazio aereo”.

ll “sorvolo dei droni russi nei cieli della Polonia” nella notte fra il 9 e il 10 settembre 2025 “è una violazione senza precedenti dello spazio aereo polacco e al rischio che ne deriva, ovvero il rischio di un conflitto aperto” (paventato in passato). Il premier polacco Donald Tusk è perentorio. “Alle 22:06, l’esercito ha ricevuto le prime informazioni sull’inizio di un massiccio attacco aereo a parte della Federazione Russa contro l’Ucraina. Non ci sarebbe nulla di insolito in questo, se non fosse per la portata dell’attacco e il numero di droni e missili coinvolti”.

L’aeroporto Chopin di Varsavia è stato chiuso, mentre le sirene d’allarme e i cieli solcati dai jet polacchi e NATO hanno reso palpabile la paura di un’escalation. Le Forze di difesa territoriale, guidate dal ministro Kosiniak-Kamysz, sono mobilitate a terra per le ricerche. La popolazione delle province di Podlachia, Masovia e Lublino ha ricevuto un messaggio chiaro: “Restate in casa”. Una notte lunga e carica di tensione, che lascia dietro di sé paura, ma anche il segno della determinazione polacca nel difendere i propri confini e i propri cittadini.

La Polonia ha chiesto un’indagine ONU sulla violazione degli spazi aerei.

I fatti e le reazioni:

  • Ingresso nello spazio aereo polacco: diversi droni russi sono stati rilevati mentre sorvolavano il territorio polacco. La Polonia ha reagito abbattendoli.
  • Dichiarazione polacca: il comando operativo dell’esercito polacco ha definito l’incidente “un atto di aggressione che ha creato una reale minaccia alla sicurezza dei nostri cittadini“. Il Primo Ministro polacco Donald Tusk ha parlato di una “provocazione su larga scala”.
  • Danni e vittime: secondo le prime informazioni, un’abitazione nella città di Wyryki Wola, vicino al confine con Russia e Bielorussia, sarebbe stata colpita, ma non ci sarebbero state vittime. Le ricerche dei resti dei droni abbattuti sono in corso.
  • Reazione NATO: la Polonia ha immediatamente informato i suoi alleati NATO, con cui il Primo Ministro Tusk è in costante contatto. Sebbene la NATO non stia trattando l’evento come un attacco deliberato, l’incidente ha sollevato preoccupazioni per l’escalation. Aerei da ricognizione italiani e olandesi sono stati attivati nell’operazione di risposta.

Tre ipotesi sui droni russi in Polonia

  1. Provocazione russa: la Polonia ritiene che l’accaduto sia molto probabilmente una provocazione deliberata da parte della Russia, volta a testare la reattività polacca e della NATO.
  2. Errore russo: sebbene alcuni analisti ritengano difficile che un drone, essendo un mezzo pilotato e relativamente lento, possa sconfinare per errore, questa ipotesi non è esclusa a priori. Tuttavia, la Polonia e altri commentatori tendono a escluderla come spiegazione primaria.
  3. Drone non russo: questa ipotesi non sembra essere stata oggetto di particolare discussione o evidenza nelle fonti consultate. L’attenzione è focalizzata sull’origine russa dei velivoli.

Droni in Polonia: stavolta nessun errore dell’Ucraina, dice Varsavia

Per la prima volta durante la guerra Mosca-Kiev, “i droni non provenivano dall’Ucraina a causa di errori, ma una parte significativa di questi droni è volata in Polonia direttamente dalla Bielorussia”, ha denunciato Tusk. I droni abbattuti sono stati almeno tre, e non ci sono informazioni che qualcuno sia rimasto ferito o ucciso a seguito dell’azione russa. Il premier polacco parla di “grande successo delle nostre forze armate e di quelle della NATO”. 

Cosa dice Mosca

I vertici UE e NATO accusano la Russia di provocazioni ogni giorno, il più delle volte senza nemmeno provare a presentare un argomento”, la risposta del portavoce di Putin, Dmitry Peskov. In più, l’incaricato d’affari russo in Polonia, Andrei Odarsz, ritiene come non ci sia nessuna prova che gli aeromobili intrusi provenissero dalla Federazione. Infine, “la gittata massima dei droni d’attacco utilizzati dalla Russia e che secondo quanto si dice hanno attraversato il confine con la Polonia non supera i 700 km”, dice il ministero della Difesa di Mosca. Il ministero degli Esteri russo è perentorio: accusa la Polonia di diffondere miti per aumentare l’escalation di quella che Mosca definisce crisi ucraina.

L’Europa

Il leader UE Ursula von der Leyen è sicurissimo: “Proprio oggi abbiamo assistito a una violazione spietata e senza precedenti dello spazio aereo polacco ed europeo da parte di oltre 10 droni russi Shahed. L’Europa esprime piena solidarietà alla Polonia”. Secondo il presidente lituano Gitanas Nausėda, “la Russia sta mettendo alla prova la resilienza dell’Europa, in particolare lungo i confini orientali degli Stati membri dell’UE, attraverso atti di sabotaggio, destabilizzazione e la strumentalizzazione dei migranti”.

Articolo 4 del Patto Atlantico

Sono state avviate consultazioni con gli alleati che “hanno assunto la forma di una richiesta formale di invocare l’articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico”. L’articolo 4 recita: “Le Parti si consulteranno ogni volta che, a giudizio di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle Parti sarà minacciata”. Insomma, niente guerra. Ma una cooperazione più profonda per la sicurezza. “E dalle consultazioni politiche tra le capitali ci aspettiamo un sostegno decisamente maggiore”. Infine, “la Polonia sarà con l’Ucraina, la Polonia sosterrà l’Ucraina, perché oggi è l’Ucraina a sopportare il peso principale della resistenza alla politica aggressiva della Russia”.

Matteo Ferrari

Giornalista di cronaca e attualità con anni di esperienza sul campo, Matteo Ferrari si distingue per la capacità di raccontare la cronaca, attualità e fatti con passione ed una particolare narrazione personale. La sua penna affilata e la sua passione per la verità lo rendono un punto di riferimento per chi cerca un'informazione affidabile, approfondita e nel contempo sintetica.
SKIN:
STICKY