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Incentivi auto elettriche 2025: la guida completa per ottenere il bonus

Col decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, si conosce qualche dettaglio in più sugli incentivi auto elettriche 2025: ecco le 5 cose da sapere per ottenere i bonus con preferenze per chi risiede nelle aree di pendolarismo.

Incentivi auto elettriche 2025, ci siamo quasi. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha adottato il decreto attuativo che fissa diversi parametri, anche se tutti i dettagli arriveranno nelle prossime settimane. Intanto, ecco le 5 cose da sapere per ottenere i bonus, da un fondo PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) di 597 milioni di euro. Obiettivo, favorire il rinnovo del parco circolante con veicoli a zero emissioni, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento.

1) Chi ha diritto agli incentivi auto elettriche 2025

Gli incentivi previsti sono per le persone fisiche: contributo di 9.000 o 11.000 euro per l’acquisto di un’auto elettrica (categoria M1), a seconda del valore ISEE. Per le microimprese: contributo fino a 20.000 euro per veicolo elettrico commerciale (categorie N1 e N2), pari al massimo al 30% del prezzo di acquisto, nel rispetto della normativa “de minimis”. L’intervento è destinato a persone fisiche e microimprese con residenza o sede legale nelle aree urbane funzionali (città con oltre i 50 mila abitanti e area di pendolarismo): il contributo sarà erogato sotto forma di sconto diretto in fase di acquisto. Per accedervi bisognerà rottamare un’auto con motore termico fino a Euro 5 (intestata a proprio nome da almeno sei mesi) e il bonus potrà essere richiesto solo da chi ha un Isee fino a 40 mila euro

2) A quanto ammonta l’incentivo

L’importo dell’incentivo arriva a 11.000 euro per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro, 9.000 euro per chi ha un ISEE tra 30.000 e 40.000 euro. L’ISEE è l’Indicatore della situazione economica equivalente: permette di misurare la condizione economica delle famiglie tenendo conto dei redditi, dei patrimoni e delle caratteristiche di un nucleo familiare. Per le microimprese, l’incentivo massimo è di 20.000 euro per veicolo commerciale elettrico (categorie N1 e N2), nel limite del 30% del prezzo di acquisto.

3) Quali auto elettriche si possono comprare con i bonus

Il prezzo di listino massimo dell’auto elettrica deve essere di 35.000 euro (IVA esclusa), per un tetto massimo di spesa di 42.700 euro (IVA inclusa). Il prezzo di listino si riferisce al valore imposto dalla Casa automobilistica, non dal concessionario.

4) Cosa fare per avere i bonus con rottamazione

Verrà creata una piattaforma informatica dedicata dove clienti e concessionari dovranno registrarsi. Sarà necessario presentare un’autocertificazione sulla residenza e la targa del veicolo da rottamare. Per ottenere il bonus previsto dagli incentivi auto 2025 sarà necessario rottamare una vettura con motore benzina, diesel o bifuel con omologazione di emissioni fino a Euro 5. A prenotare il proprio bonus dovrà essere l’intestatario del veicolo che viene destinato alla rottamazione, che deve possederlo da almeno sei mesi: si può richiedere il bonus per sé o per un altro componente maggiorenne del proprio nucleo familiare. Per accedere agli incentivi servirà presentare sulla piattaforma dedicata (che verrà pubblicata nelle prossime settimane) un’autocertificazione sulla residenza in un’area urbana funzionale, in aggiunta alla targa del veicolo da rottamare. I clienti dovranno presentare la documentazione sopracitata per poter accedere allo sconto diretto che verrà applicato al momento dell’acquisto di una nuova auto elettrica. 

5) Come fare richiesta

Le richieste saranno gestite tramite una piattaforma informatica dedicata, sviluppata da Sogei, che consentirà la registrazione dei beneficiari, dei venditori aderenti all’iniziativa e la generazione dei bonus. Il contributo sarà erogato sotto forma di sconto diretto in fase di acquisto. Dovrebbe anche arrivare la FAQ ministeriale per la lunghissima serie di dubbi in merito.

Le auto elettriche che godono degli incentivi

Fra i tantissimi, abbiamo selezionato questi:

  • Alfa Romeo Junior
  • BYD Atto 3
  • BYD Dolphin
  • BYD Dolphin Surf
  • Citroën C3
  • Cupra Born
  • Fiat 500
  • Fiat Grande Panda
  • Ford Capri
  • Ford Explorer
  • Hyundai Kona
  • Jeep Avenger
  • Kia EV3
  • Lancia Ypsilon
  • Leapmotor T03
  • Mazda MX-30
  • MG4
  • Mini Aceman
  • Nissan Ariya
  • Omoda 5
  • Opel Astra
  • Opel Corsa
  • Opel Corsa-e
  • Peugeot 208
  • Peugeot 308
  • Peugeot 408
  • Renault 4
  • Renault 5
  • Skoda Elroq
  • Smart #1
  • Tesla Model 3
  • Toyota bZ4X
  • Volkswagen ID.3
  • Volkswagen ID.4
  • Volvo EX30

Trova la tua auto sul listino auto delle auto elettriche di newsauto.

Aree di pendolarismo

A partire dal 2025, il concetto di “aree di pendolarismo” diventa un criterio fondamentale per l’accesso agli incentivi per l’acquisto di auto elettriche. La logica alla base di questa scelta è quella di concentrare le risorse statali per la transizione ecologica nelle aree dove l’inquinamento atmosferico è più critico e dove l’uso del veicolo privato è più intenso.

Ecco come si collega nello specifico:

  • Requisito di residenza: gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche sono riservati a persone fisiche e microimprese che risiedono o hanno la sede legale in un’Area Urbana Funzionale (AUF).
  • Definizione di AUF: un’Area Urbana Funzionale è un’entità geografica che comprende una città principale (con più di 50.000 abitanti) e i comuni circostanti strettamente collegati a essa da flussi di pendolarismo. L’elenco ufficiale di queste aree è stato definito da Eurostat.
  • Obiettivo della misura: l’intento del governo è di favorire la sostituzione dei veicoli più inquinanti con veicoli a zero emissioni proprio nei contesti urbani e periurbani più congestionati. In questo modo si punta a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre l’impatto ambientale nei luoghi dove si concentra il traffico quotidiano.
  • Esclusione: chi risiede in zone rurali o a bassa densità di pendolarismo, che non rientrano nelle Aree Urbane Funzionali, non ha accesso a questi specifici incentivi.

In sintesi, il requisito delle “aree di pendolarismo” è un vincolo geografico che limita la platea dei beneficiari degli incentivi auto elettriche del 2025, indirizzando i fondi verso le zone del Paese dove si ritiene che l’impatto di tali misure possa essere maggiore per la riduzione dell’inquinamento urbano.

Cosa intendono per aree di pendolarismo? Le cinture di Milano, Torino, Napoli, Roma, Bologna sono piene di comuni con meno di 50.000 abitanti, pur essendo di fatto inglobate nel capoluogo. Per l’Istat, nelle aree urbane funzionali (Fua) vive il 55,8 per cento della popolazione italiana. La Fua più grande è quella di Milano (con quasi 5 milioni di abitanti), seguita da Roma (4,3 milioni), Napoli (poco meno di 3,3 milioni) e Torino (1,7 milioni). Solo in alcune città capoluogo di Regione e delle Province autonome si osserva un trend omogeneo di crescita o di decrescita demografica che riguarda sia il centro capoluogo sia i Comuni della prima e seconda cintura urbana.

Le Functional urban areas (Fua) sono aggregati urbani definiti dalla Commissione europea e dall’Ocse (Organization for economic co-operation and development) per superare una concezione puramente amministrativa di città. Ogni Fua è composta da una City e dal suo bacino di pendolarismo (commuting zone). Le City sono identificate essenzialmente sulla base di due criteri: presentano contemporaneamente il più alto livello del grado di urbanizzazione (cfr. il paragrafo precedente) e nel loro centro urbano vivono almeno 50 mila abitanti. I Comuni che compongono la zona del pendolarismo sono invece selezionati a partire dai flussi di mobilità casa-lavoro.

Da dove provengono questi fondi

Quei 597 milioni di euro da PNRR erano destinati per le colonnine veloci, infrastrutture di ricarica per l’auto elettrica. Siccome i bandi sono andati deserti, il Ministero dell’Ambiente ha dirottato le risorse a favore delle auto.

Redazione

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