Aereo si schianta in India: oltre 300 morti, video
Un aereo s’è schiantato ieri in India, ad Ahmedabad: oltre 300 morti, video

Terrificante incidente ieri in India: un aereo s’è schiantato ad Ahmedabad. Oltre 300 morti (video). Alla cifra si arriva considerando che oltre alle 242 persone a bordo dell’aereo, c’erano coloro che sono stati colpiti al suolo. Uno scenario di orrore e disperazione. Alle 13:38 ora locale, un Boeing Dreamliner 787-8, volo Air India 171, destinato a Londra Gatwick con oltre 240 anime a bordo, è precipitato rovinosamente, infrangendo il sogno di un viaggio e catapultando una comunità nell’incubo più profondo. L’impatto, avvenuto nella densa zona residenziale di Meghani Nagar, ha scatenato un’onda di distruzione e morte che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’aviazione e nel cuore di innumerevoli famiglie.
Aereo si schianta in India: il volo maledetto:
L’aeroporto di Ahmedabad pullulava della solita frenesia prima del decollo del volo Air India 171. Passeggeri di diverse nazionalità, tra cui 169 indiani, 53 britannici, sette portoghesi e un canadese, si preparavano a un lungo viaggio, ognuno con le proprie storie, aspettative e speranze. Famiglie riunite per le vacanze, professionisti in viaggio d’affari, studenti in procinto di iniziare una nuova avventura: tutti ignari del destino funesto che li attendeva. L’aereo, un Boeing 787-8 Dreamliner, era una meraviglia della tecnologia moderna, progettato per voli a lungo raggio con un’efficienza e un comfort superiori. Nessuno avrebbe potuto prevedere che sarebbe diventato il protagonista del primo incidente fatale per questo modello, un primato tragico che avrebbe scosso l’intera industria aeronautica.
Decollo aereo India regolare
Il decollo è avvenuto regolarmente, ma la normalità è durata solo pochi istanti. Cinque minuti dopo aver lasciato la pista, un’anomalia improvvisa ha squarciato la tranquillità del volo. Il velivolo, che fino a quel momento aveva tracciato la sua rotta verso il cielo, ha lanciato una richiesta di soccorso disperata al controllo del traffico aereo. Un segnale che, pochi secondi dopo, si è spento nel silenzio agghiacciante del radar. Il sito web Flightradar24, una risorsa inestimabile per il monitoraggio dei voli in tempo reale, ha registrato la perdita del segnale, un presagio di tragedia che ha gelato il sangue agli operatori di terra.
Impatto aereo India devastante su Meghani Nagar
Il video dell’incidente, circolato rapidamente in rete, ha immortalato gli ultimi, terrificanti istanti del volo. L’aereo si abbassava in modo innaturale sui tetti del quartiere di Meghani Nagar, una visione irreale e terrificante per gli abitanti che in quel momento svolgevano le loro attività quotidiane. Un’ombra gigantesca e minacciosa che si profilava contro il cielo, seguita da un boato assordante che ha squarciato l’aria. Poi, l’inferno.
Il Boeing 787-8 è precipitato con una violenza inaudita su un edificio residenziale, che ospitava gli alloggi per i medici in servizio negli ospedali locali. Un luogo di riposo e studio per professionisti dedicati alla salute, trasformato in un cumulo di macerie fumanti. L’impatto ha innescato un’esplosione colossale, scagliando detriti infuocati e pezzi dell’aereo in un’area vasta, distruggendo case, veicoli e vite. Immediatamente dopo lo schianto, una densa colonna di fumo nero si è levata verso il cielo, visibile a chilometri di distanza, un cupo segnale della catastrofe che si era appena consumata. L’odore acre di carburante bruciato e di metallo contorto si è diffuso nell’aria, un monito olfattivo della devastazione.
Il bilancio drammatico
La scena dell’incidente era apocalittica. Squadre di soccorso, polizia e vigili del fuoco si sono riversate sul luogo, affrontando un paesaggio di macerie, fuoco e disperazione. Il direttore generale della Direzione Generale dell’Aviazione Civile indiana, Faiz Ahmed Kidwai, ha confermato la gravità della situazione, mentre le prime stime parlavano di un numero elevatissimo di vittime. Inizialmente, sono stati recuperati 204 corpi, un numero che purtroppo era destinato a salire. La cifra includeva sia i passeggeri a bordo dell’aereo che i residenti che si trovavano a terra al momento dell’impatto.
Il commissario di polizia di Ahmedabad, Malik, ha dichiarato con una tristezza palpabile: “Sembra che non ci siano sopravvissuti”. Una frase che ha cristallizzato l’entità della tragedia, lasciando poche speranze per chiunque si trovasse a bordo o nell’area dell’impatto diretto. La natura residenziale della zona colpita, con uffici e abitazioni, ha amplificato la portata del disastro, coinvolgendo innocenti che non avevano nulla a che fare con il volo.
ll miracolo di Vishwash Kumar Ramesh, sopravvissuto allo schianto in India
Nel cuore di questa immane tragedia, un barlume di speranza ha fatto capolino, quasi un miracolo in mezzo all’orrore. La polizia indiana ha annunciato il ritrovamento di un sopravvissuto, una notizia che ha dato un flebile conforto a una nazione sotto shock. Vishwash Kumar Ramesh, 40 anni, anglo-indiano residente a Londra e in visita ai familiari ad Ahmedabad, è stato trovato vivo al posto 11A.
La sua testimonianza, rilasciata all’Hindustan Times, è stata agghiacciante nella sua concisione: “Trenta secondi dopo il decollo, c’è stato un forte rumore e poi l’aereo si è schiantato. È successo tutto in fretta”. Ramesh, che viveva a Londra da vent’anni e si era recato in India con il fratello, anch’egli a bordo del volo, ha descritto la rapidità e la brutalità dell’evento, una successione di attimi che hanno trasformato un normale viaggio in un’agonia inimmaginabile. La sua sopravvivenza, un evento statisticamente quasi impossibile data la violenza dell’impatto, ha lasciato tutti senza parole, alimentando sia la gratitudine per la vita che il dolore per le innumerevoli perdite. La domanda su come sia riuscito a salvarsi ha iniziato a circolare, alimentando speculazioni e un senso di incredulità. È stato un colpo di fortuna? Una disposizione particolare dei sedili? O qualcosa di più inspiegabile?
Prime indagini: cause disastro aereo in India
Nell’immediato post-incidente, la domanda più pressante era, come sempre in situazioni del genere: cosa ha causato lo schianto? Le condizioni meteorologiche sono state rapidamente escluse come fattore determinante. Al momento dell’incidente, il cielo era sereno e stabile, senza venti forti o tempeste che potessero compromettere il volo. Questo ha indirizzato le indagini verso altre piste, concentrandosi su possibili guasti meccanici, errori umani o altri fattori imprevisti.
Il Boeing 787 Dreamliner, un aereo bimotore widebody, aveva una reputazione di affidabilità. Secondo il sito web della Boeing, aveva effettuato oltre cinque milioni di viaggi nei 14 anni trascorsi dal suo primo volo passeggeri, e più di mille esemplari erano stati consegnati a decine di compagnie aeree in tutto il mondo. Il fatto che questo fosse il primo incidente fatale di un Boeing 787, come riportato dai media britannici citando il database dell’Aviation Safety Network, ha reso la tragedia ancora più sconcertante e ha acceso un faro sulle potenziali vulnerabilità di un modello fino ad allora considerato impeccabile.
Tutto difficilissimo
Gli investigatori, sia indiani che internazionali, inclusi esperti della Boeing e dell’NTSB (National Transportation Safety Board) statunitense, si sono adoperati per recuperare la scatola nera e il registratore vocale della cabina di pilotaggio. Questi dispositivi, progettati per resistere a impatti estremi, contengono dati cruciali sul volo, le conversazioni dei piloti e i parametri operativi dell’aereo, informazioni fondamentali per ricostruire gli ultimi momenti prima dello schianto.
L’analisi dei frammenti dell’aereo, dispersi su un’ampia area, è diventata un lavoro meticoloso e certosino. Ogni pezzo, anche il più piccolo, può fornire indizi vitali sulle cause del guasto. Gli esperti hanno esaminato attentamente il motore, la struttura dell’ala, i sistemi di controllo e l’elettronica di bordo, cercando segni di cedimento strutturale, malfunzionamenti meccanici o incendi. La sfida è immensa, data la violenza dell’impatto e la conseguente frammentazione del velivolo.