Blocco auto diesel Euro 5 da ottobre 2025: tre scenari
Tre possibilità sul blocco auto diesel Euro 5 da ottobre 2025, voluto dalle Regioni del Bacino Padano

Un esercito di italiani del Nord Italia, con un’auto diesel Euro 5, temono il peggio: blocco di quelle vetture da ottobre 2025, voluto dalle Regioni del Bacino Padano, ossia Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Ma le possibilità sono tre.
Blocco auto diesel Euro 5 da ottobre 2025: scenario uno
Le quattro Regioni confermano il blocco: restano appiedati centinaia di migliaia di automobilisti. Che hanno grosse difficoltà a comprare un’auto nuova o usata Euro 6, in quanto si tratta di mezzi sempre più cari. La linea rigida, in ossequio alla volontà dell’Unione Europea che vede malissimo il veicolo a gasolio. Così stabilisce un decreto del governo del 2023 riguardanti quelle Regioni, che hanno sottoscritto con l’esecutivo il protocollo sulle misure permanenti per migliorare la qualità dell’aria: dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026 (e dal 15 settembre di ogni anno al 15 aprile di quello successivo), le vetture a gasolio Euro 5 saranno bandite nei Comuni con oltre 30 mila abitanti nei giorni feriali, dalle 8.30 alle 18.30.
Scenario due: un minimo di elasticità
Le Regioni optano per soluzioni meno rigide: il blocco solo in determinati momenti, magari quando lo smog è alle stelle. E solo in certe fasce orarie. Si prendono altre misure anti inquinamento: cappotti termici, bus elettrici e altro.
Scenario tre: il governo Meloni stoppa tutto
D’imperio, il governo Meloni con decreto impone che nelle quattro Regioni le diesel Euro 5 continuino a circolare liberamente. Perché una decisione del genere? Perché i mezzi pubblici sono insufficienti, poco capillari, costosi, in ritardo e bombardati da scioperi più o meno selvaggi.
Intanto, qualcosa si muove
L’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Matteo Marnati, s’è confrontato con i colleghi
delle Regioni del Bacino Padano: il target è superare il blocco dei veicoli diesel Euro 5 mettendo in campo misure scientifiche, “validate dalle nostre agenzie per l’ambiente, in grado di compensare la limitazione al traffico. La tecnologia e l’innovazione ce lo consentono e siamo al lavoro – insieme alle altre regioni del bacino padano e nel confronto costruttivo con il governo – per definire le misure da applicare per centrare il doppio obiettivo: migliorare la qualità dell’aria, ma con misure alternative al blocco della mobilità che inciderebbe in modo negativo sulle famiglie e sulle aziende”.