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Olimpiadi 2018, a Fischnaller una medaglia speciale dall’Italia unita

 
olimpiadi cc Carrara Fischnaller Cuneo Zoegger logo bianco

(da sx: Mar. Carrara (Com.Sezione Sport Invernali Cs CC), Fischnaller. Col.Cuneo com. Centro Sportivo CC, M.llo Zoeggeler)

Roma, 12 febbraio 2018 – Per 2 millesimi di secondo, l’azzurro Dominic Fiscnaller ha visto sfumare la medaglia di bronzo nella gara olimpica di Slittino ai Giochi Olimpici di PyeongChang.

Cosa sono due millesimi di secondo? Niente, praticamente zero, nulla che possa essere avvertito da occhio umano. Un movimento impercettibile che può essere recepito solo da occhi di strumenti di altissima precisione.
Due millesimi di secondo a volte, però, possono essere  moltissimo , tutto. Possono fare una differenza che cambia la vita.
Questa medaglia il ragazzo di Bressanone  se l’era guadagnata con una impresa praticamente impossibile: risalire dalla undicesima posizione alla zona medaglia. Tutto nella quarta ed ultima manche. Si è tuffato con  coraggio temerario giù per il budello rosicchiando centesimi importanti ad ogni tornata. Alla fine ha segnato il record della pista con un tempo fantastico,  ma complessivamente  di due millesimi superiore a quello dell’austriaco  Johannes Ludwig, medaglia di bronzo. Primo l’altro austriaco David Gleinscher  Argento lo statunitense Chris Mazder.
A  Fischnaller, dunque, la medaglia di legno! Si rifarà la prossima volta. La legge dello sport prevede che ci sia sempre chi vince e anche chi perde. Ma non per  due millesimi di secondo!   
E poi, quale altra volta?  I  Giochi Olimpici arrivano ogni 4 anni; che sono anche 48 mesi di sacrifici e regimi di ogni tipo. Poi, c’è la vita civile e familiare.
Dunque ora o mai più! Si può accettare la sconfitta solo quando non hai fatto tutto quello che dovevi. Ma se l’hai fatto e  ti sfugge per un nonnulla – un granello di polvere che urta la lama dello slittino – allora la cosa diventa ingiusta e  perfino crudele.
Non si può sfruttare le tecnologie per “uccidere” la gente. Nei 100 metri di corsa,  il tempo si misura in centesimi di secondo e non in millesimi, eppure anche  un centesimo di secondo rimane impercettibili alla vista umana.
 Ma i centesimi non bastano ai tutori dello slittino! I “Matti” che si buttano giù come proiettili umani – impalati in uno slittino con un coraggio leonino – debbono essere misurati in millesimi di secondo. A che pro? Per risparmiare sulle medaglie o sui premi?
Due millesimi di secondo a Fischnaller significano in negativo in primis la perdita secca del premio garantito dal Coni per i medagliati di bronzo, cioè 50.000 Euro. Per la cronaca all’Oro vanno 150.000 euro. All’argento 75 mila.
Per un giovane carabiniere come l’altoatesino di Bressanone di 24 anni (fra una settimana) 50 mila euro (4 anni di stipendio comprese le tredicesime) sono una cifra che può cambiare la vita. Così come il titolo di medagliato olimpico, la notorietà, il prestigio per sempre, sono altre  garanzie che ti accompagnano  per sempre.
 Il quarto posto, la medaglia di legno, invece? Niente… dimenticatoio. Nemmeno il posto sugli annuari.
Tutto per due millesimi di secondo! Meno di un battito di ciglia.
No, così non va. Non nel tempo del buonismo su tutto. Delle lacrime di coccodrillo  cui non seguono atti concreti di riparazione. Di appelli.
Qui l’Italia ha a disposizione diverse  iniziative  per  ringraziare questo italiano per quello che ha fatto e per ovviare a ciò che ha perso. Per dimostrare che un altoatesino è più italiano di tutti gli italiani.
 In primis  l’onnipresente ed onniveggente Presidente del Coni  Giovanni  Malagò, tenuto conto dell’inconsistente differenza tempo, deve  riconoscere a Fischnaller se non il premio medaglia di bronzo un simile gratificante riconoscimento senza timori di creare precedenti. Lo fa e basta. Ci si provi a contestare!
In secondo luogo, il Presidente Mattarella  dedichi  una attenzione non istituzionale e sincera allo sfortunato atleta e lo inviti pubblicamente al Colle. Lui, il Primo italiano,  non farà sicuramente brutta figura.
Terzo l’Arma dei Carabinieri  consideri quanto onore l’atleta ha dato all’Arma, dimostrandosi degno allievo e futuro erede del Maresciallo Armin Zöggeler e gli riconosca il giusto merito
Poi chi ne ha più ne metta! Finalmente ci si occupa di una giusta causa!

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