Politica

Renzi predica bene ma razzola male

renzi pinocchio linguacciaRoma, 21 agosto – Il governo Renzi, come gli ultimi due che lo hanno preceduto, Letta e Monti, non è stato eletto dal popolo sovrano, tuttavia non c’è nulla da recriminare sotto il profilo della legalità e della legittimità  costituzionale.

Fino al giorno del suo insediamento a Palazzo Chigi, l’attuale Presidente del Consiglio era noto soltanto nell’ambito della comunità toscana, avendo ricoperto prima la carica di Presidente della Provincia di Firenze e poi la carica di Sindaco del capoluogo toscano, mentre il suo debutto sulla scena nazionale è avvenuto sotto l’abile e compromissoria regia del Presidente della Repubblica, pro-tempore, Giorgio Napolitano.

Ebbene, ciò nonostante, nel giro di pochi mesi, grazie alle sue innegabili doti di eccellente comunicatore e, soprattutto, alla persistente grave crisi economica, politica e sociale che attanaglia tuttora il Paese, è riuscito a conquistare il consenso di una larga fetta dell’elettorato che gli consente tuttora di ostentare la sua disinvolta sicurezza.

Ma, come accade sempre e dovunque, alle allettanti promesse devono seguire i fatti, altrimenti lo slogan più ricorrente  che si recepisce è: “le chiacchiere stanno a zero”.

Prendiamo, ad esempio, uno dei suoi cavalli di battaglia più ricorrente, cioè, l’avvenuta riduzione delle tasse alle famiglie italiane e l’impegno di abbassarle ulteriormente.

Evidentemente, in questo caso specifico, nessuno dei fidi consiglieri, sicuramente ultrapagati, ha sentito il dovere e la necessità di sottoporre alla sua attenzione la relazione dei giudici della Corte dei Conti, pubblicata qualche settimana fa, secondo cui negli ultimi 3 anni, la tassazione dei tributi locali è aumentata oltre il  22 %.

Nella circostanza va sottolineato il fatto che l’allarme arriva proprio dall’importantissimo Organo dello Stato preposto a tale incarico e non dall’ufficio statistico parrocchiale di uno sperduto comune del territorio di “vattelapesca” per cui il caso diventa più importante e preoccupante.

Ed allora all’uomo della strada viene spontaneo chiedersi: a cosa serve l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, quando i comuni aumentano il triplo su tutti gli altri balzelli ?

È certamente assai verosimile che Renzi continui a governare perché considerato il meno peggio nel novero dei leader che offre il mercato sia a destra che a sinistra, non escluso il centro.

È comunque certo che non si può bleffare in eterno e nel prossimo mese di settembre molti nodi arriveranno al pettine e qualcuno dovrà pur scioglierli.

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