Calcio

Roma e la patata bollente. Consoliamoci con la Juve

calcio allegri juve spalletti roma 2Roma, 17 aprile 2017 – La Juve festeggia la Pasquetta all’insegna della Serenità e la consapevolezza  di avere tutte le carte in regola per  conseguire il triplice  successo nelle tre competizioni principali in cui è impegnata. Campionato, Coppa Italia e, soprattutto Coppa dei Campioni. 

Uno storico “triplete, finora conseguito da soltanto 7 squadre in Europa: Barcellona ( 2), Bayern Monaco, Manchester United, PSV Eindhoven, Celtic  e la magica Inter di Mourinho nel 2010.

È  fondamentale poter affrontare questo momento decisivo per la stagione con la necessaria serenità alla vigilia della partenza per Barcellona, dove mercoledì sera affronterà  Messi e compagni alle 20.45.

La Juventus è l’unica  fra le Grandi squadre Europee a  guardare senza troppe ansie al proprio presente ed all’imminente futuro.  Il 3-0  della partita di andata, infatti,  rende statisticamente irripetibile una seconda rimonta blu grana.

Un bel grazie, invece,  ancora una volta lo deve rivolgere soprattutto alla Roma  che pareggiando in casa con l’Atalanta ha praticamente messo nelle mani della Juventus il sesto scudetto consecutivo a 5 giornate dal termine.

È assolutamente incredibile come sabato la Roma  abbia consegnato alla Juve  quei due punti in classifica che portano il vantaggio ad 8 lunghezze.

Non si capisce, infatti, perché, come  aveva fatto  in precedenza nelle decisive partite contro il Napoli e contro la Lazio in coppa Italia, Spalletti  contro la gagliarda Atalanta abbia schierato quattro difensori . Addirittura  immettendo sulla fascia destra il ruvido difensore centrale Rudiger. Lasciando per buona parte della partita in panchina il brasiliano Peres, elemento chiave per  le scorribande offensive giallorosse.

Ha  destato lo sbalordimento generale di  tutti assistere ai continui naufragi delle incursioni del nerboruto difensore  tedesco sulla fascia destra che avrebbero dovuto concludersi  in  determinanti  cross verso la testa di Dzeko.

Generosamente Rudiger si dava da fare, ma non era pane per i suoi denti.

In tanti si sono domandati all’Olimpico perché Spalletti continui ad insistere su posizioni strampalate. Perchè deve sempre dimostrare di essere infallibile.  Questa sua insistenza su errori marchiani suona a tanti  come fossero  fatti a dispetto di qualcosa o di qualcuno. Non sono nemmeno razionali.

Per esempio, ancora, questo insistere nell’umiliare l’idolo dei romanisti Totti costretto alla sua età a riscaldarsi per trequarti della partita a bordo campo, per poi farlo entrare a 5 minuti dalla fine quando ormai la situazione è compromessa. Che senso ha?

Per i tanti malpensanti suona come una vera e propria provocazione Ma chi glielo  fa fare? Perché la Roma rinunzia a giocare almeno per un tempo? Quando è palese che con Peres, o chi per lui adeguato, in campo la musica immediatamente cambia, anche se tardivamente?

In questo senso circola con insistenza una teoria :Spalletti sa di avere i giorni contati. Non per nulla ha già annunciato urbi et orbi, alla maniera di Renzi  che se non vince qualcosa  se ne va. 

Dopo quest’ultima perla contro l’Atalanta, le possibilità che la Roma vinca qualcosa sono praticamente zero. Fuori dalle Coppe Europee, fuori dalla Coppa Italia,  ora lontanissima dallo scudetto, mentre alle sue calcagna c’è il Napoli su di giri che a due punti insidia la seconda piazza in campionato.

La teoria finale che circola è che lui sa che ha fatto  il suo tempo a Roma e che deve andare. Certo, da solo non se ne va. Devono cacciarlo ed a furor di popolo. Ed al più presto,  perché ora la Roma rischia anche il sorpasso da parte del Napoli e il sicuro posto nella Champions il prossimo anno.

Male lingue? Malpensanti? Certo, ma talune posizioni provocatorie urgono spiegazioni. E Spalletti non è mai stato uno sprovveduto.  Chissà ! Non dimentichiamoci,  ancora, che la vicenda deve essere inquadrata nell’ambito di una gestione che non è quella tradizionale italiana, ma di una organizzazione americana che è in Italia per fare business non beneficenza.

Cosa pensano gli americani non è dato sapere. Intanto  appare certa una altra vicenda in casa Roma. La prospettiva dello stadio di proprietà  è naufragata o, comunque, è in alto mare, come aveva paventato “attualità.it”.   Buona parte dei  progetti-Business del  Presidente Pallotta stanno andando in fumo.

Dopo  le patate bollenti Totti, Stadio sotto il Cupolone  a Stelle e Strisce è in arrivo la terza patata bollente, Spalletti.

Come andrà a finire?   Con la colonizzazione sempre più accentuata del calcio italico  è arduo fare previsioni su niente.  Sabato, intanto, a San  Siro si è svolto il derby della Madunina fra   Nanchino-Inter e Hong Kong-Milan.

Quello che succederà a Roma è tutto da scoprire. Nel frattempo  consoliamoci con la Juve Italiana a Barcellona.

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