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Racconti di sport. Lupetto sì, scudetto no

La Roma è stata l’unica finalista di Coppa Campioni senza scudetto sul petto.

Roma, 21 ottobre – Stasera c’è Roma-Bayern Monaco di Champions, un appuntamento attesissimo che apre la tre giorni di coppe europee, che domani vedrà impegnata la Juventus contro l’Olympiacos e giovedì Napoli, Inter, Fiorentina e Torino in Europa League. Roma-Bayern ci dà lo spunto per ricordare un aneddoto legato proprio alla presenza dei giallorossi nella massima competizione continentale. Anzi, al loro miglior risultato ottenuto in questa: la finale giocata e purtroppo persa ai rigori all’Olimpico contro il Liverpool il 30 maggio 1984.

Al sorteggio delle maglie, visto che entrambe ne indossavano una rossa, alla Roma capitò quella bianca, mentre il Liverpool mantenne la propria.

A quei tempi, poi, la Uefa imponeva alle finaliste delle tre coppe (Campioni, Coppa Coppe e Uefa) di giocarle senza lo sponsor sulla maglia e obbligava ogni squadra a cucire su questa un solo logo.

Normalmente le italiane privilegiavano lo scudetto tricolore al proprio simbolo societario, anche perché a quei tempi la Coppa dei Campioni era veramente tale, visto che la giocavano solo le squadre che vincevano i rispettivi campionati. Non le seconde, le terze o le altre.

Il presidente della Roma Dino Viola, invece, annunciò che i suoi avrebbero affrontato il Liverpool senza tricolore sul petto, ma con il lupetto bianco in campo rosso al suo posto. Una scelta controcorrente con la quale il presidente volle privilegiare l’identità di squadra sopra ogni altra cosa e che, ancora oggi, fa essere quella Roma l’unica formazione italiana ad aver giocato una finale della vecchia Coppa dei Campioni senza tricolore sul petto.

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