Tematiche etico-sociali

Il caro-ticket allontana dal servizio pubblico

E resta il problema delle attese, due anni per un’ernia

Roma, 30 settembre  – (ansa) Due anni per un intervento all’ernia del disco e altrettanti per le varici, 20 mesi per una visita psichiatrica, 14 mesi per una mammografia. I lunghi tempi di attesa della sanità pubblica restano tra i principali motivi di malcontento per i cittadini ma, soprattutto, quello che iniziano ad avvertire in modo sempre più crescente è ‘l’insostenibile pesantezza’ del ticket.

È il quadro che emerge dalla 17° edizione del Rapporto PIT Salute “(Sanità) in cerca di cura”, presentato oggi dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. Su oltre 24mila segnalazioni giunte nel 2013 al Tribunale, quasi un quarto riguarda le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie, attribuite nel 58% dei casi (in netto calo sul 2012) alle liste di attesa e nel 31% dei casi al peso dei ticket (voce in un aumento del 21%), dunque ad una sanità ‘troppo costosa’. Il secondo grande motivo di malcontento è l’assistenza territoriale, che rappresenta il 15,6% delle segnalazioni, in aumento rispetto all’anno precedente, in particolare per il servizio ricevuto da medici di base e pediatri di libera scelta.

Cala invece il problema della presunta malpractice: per anni al primo posto, rappresenta ora la terza voce di segnalazione (15,5% nel 2013, 17,7% nel 2012). Aumentano le segnalazioni di disagi sull’assistenza ospedaliera, dal 9,9% del 2012 al 13,1% del 2013, soprattutto per le lunghe attese al Pronto Soccorso.

“Ridurre i ticket, scongiurare nuovi tagli al Fondo Sanitario Nazionale e governare seriamente i tempi di attesa di tutte le prestazioni sanitarie, e non solo di alcune come accade ora” sono le priorità per Tonino Aceti, Coordinatore del Tribunale per i diritti del malato. A questo si aggiunge “la necessità di aggiornare i Livelli essenziali di Assistenza unita a un effettivo monitoraggio della loro erogazione”.

 

Back to top button
SKIN:
STICKY