Tematiche etico-sociali

Divorzio breve con la «procedura di negoziazione assistita da un avvocato»

L’intervento  normativo in tema di separazione e divorzio è finalizzato alla riduzione del carico degli uffici giudiziari

Roma, 24 aprile – Separazioni e divorzi brevi. Anzi, brevissimi. Perché la coppia che sceglie di dirsi addio in modo consensuale non comparirà mai davanti ad un giudice. Tutto si risolverà con un accordo tra i coniugi assistiti dai rispettivi avvocati. È una vera e propria rivoluzione quella che il ministro della Giustizia Andrea Orlando annuncia tra le misure di un imminente provvedimento (forse anche un decreto legge) per far fronte all’enorme mole di processi civili pendenti (5,4 milioni), causa di infinite lentezze e freno alla crescita economica.

È la prima volta che il Guardasigilli espone alle Camere il suo programma. Lo fa in commissione Giustizia, al Senato, mettendo in chiaro che questa è una delle quattro emergenze da affrontare subito (arretrato civile, sovraffollamento carcerario, mancanza di personale, lotta alla criminalità organizzata) per «bonificare il campo».

E, per questo, è già pronta una bozza di testo da portare in uno dei prossimi Consigli dei ministri per «favorire la composizione dei conflitti in via stragiudiziale e per deflazionare il contenzioso». Tradotto in altri termini: le cause pendenti che ingolfano i tribunali verranno risolte con procedure alternative o trasferite in una sede arbitrale. Vi rientrano le separazioni e i divorzi (ma non il lavoro, la previdenza e l’assistenza).
L’Italia intende così rifarsi al modello francese di «procedura di negoziazione assistita da un avvocato». La previsione – spiega Orlando – è che «l’accordo dei coniugi assistiti dagli avvocati superi la necessità dell’intervento giurisdizionale, tranne nei casi di figli minori o portatori di grave handicap». Recentemente la Commissione giustizia della Camera ha approvato un testo bipartisan sul divorzio breve (un anno dalla separazione consensuale contro i tre attualmente previsti per legge), ma il provvedimento di Orlando introduce l’ulteriore novità dell’accordo senza mettere piede in tribunale.

Sarà possibile divorziare, addirittura, anche solo dopo soli 9 mesi, purchè sussistano determinate condizioni: assenza di figli minorenni e accordo consensuale. Inoltre, secondo lo schema di Ddl, i nuovi termini decorrono dal deposito della domanda di separazione e non, come accade ora, dalla comparizione dei coniugi di fronte al presidente del tribunale nella procedura di separazione. Lo scioglimento della comunione dei beni, inoltre, sarà possibile già dal momento in cui arriva l’autorizzazione da parte del giudice a vivere separatamente.


fonte messaggero.it

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